trump donald

AMERICA FATTA A MAGLIE - CHI HA PAURA DI DONALD TRUMP? A 4 GIORNI DAL MIDTERM, NONOSTANTE LA DEMONIZZAZIONE, NESSUNO: LO SCORSO MESE SONO STATI AGGIUNTI 250MILA POSTI DI LAVORO, CON AUMENTI SALARIALI PIÙ ALTI DEGLI ULTIMI 10 ANNI. IL RUSSIAGATE È SILENZIATO, I DEM EVITANO DI PARLARE DI MIGRANTI E CARAVANA IN ARRIVO, ALTRO TEMA CHE GLI SI RITORCE CONTRO. LA CAMERA È DATA PERSA PER I REPUBBLICANI, MA FINO ALL'ULTIMO…

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Quattro giorni al voto di midterm, annunciato e considerato a differenza  della consuetudine come un voto su Donald Trump, e dunque nell'analisi della vigilia è del fattore Trump che bisogna tenere conto. Come bisognerà tenere  conto dell’ipotesi di una affluenza al voto molto alta, che, a differenza della consuetudine, potrebbe favorire i repubblicani e non i democratici.

 

supporter di trump

Non sono ipotesi ma cifre reali i 250000 posti di lavoro in più nel mese di ottobre contro una previsione positiva di 188000; la disoccupazione al 3,7 stabilmente, praticamente non ce n'è, quella di ispanici e latini al tasso più basso della storia, 4,1, il tutto non grazie a paghe da fame, ma con un aumento medio del 3,1% ovvero gli aumenti più alti in un decennio.

 

Su questi dati annuncia un gradimento del presidente al 51% Rasmussen Report, bollato dei giornaloni come un istituto conservatore e quindi amico di Trump, ma che, va ricordato, due anni fa azzecco’ tutto, la vittoria, e la differenza tra voto elettorale e voto Popolare.

 

Silenziato per ora il Russiagate e la indagine di Robert Mueller, che sembra sempre più la tela di Penelope - è evidente che il suo destino e’ legato proprio alla risultato del voto di martedì 6 - gli argomenti di polemica calda sono la famosa carovana dei migranti e l'annuncio, per ora solo agli esordi, della decisione di modificare lo Ius soli.

 

donald trump

Sono argomenti solidi dei democratici, e pure osservando con attenzione l'andamento del dibattito politico, si vede con chiarezza che i democratici li stanno usando poco, e pochi di loro li stanno usando, comprese le organizzazioni più esposte nella campagna a favore degli immigrati, comprese le associazioni per le libertà civili, compreso il candidato Democratico a senatore in Texas, Beto O'Rourke, considerato l'astro nascente degli anti Trump, che a precisa domanda ha risposto di non avere alcuna dichiarazione da fare sulla questione della carovana dei migranti. Senso della realtà o mancanza di coraggio?

 

I repubblicani invece ne parlano molto, soprattutto enfatizzando i pericoli di confini aperti e dell'ingresso di persone non controllabili, perché sono certi che possa spingere la base elettorale conservatrice ad andare al voto martedì, e più in generale che l'intera operazione, se ordita per danneggiare Donald Trump e il partito repubblicano, abbia finito con l'essere un boomerang. La questione centrale è quindi la sovranità, ancora una volta oggi tutto il mondo è paese.

mueller trump

 

Lo è anche nel dibattito feroce sul ruolo dei media se il 64% degli elettori intervistati da Morning Consult crede che proprio i media abbiano diviso e polarizzato la nazione, contro un 56% che attribuisce questa responsabilità a Donald Trump. Spiccano naturalmente in questa convinzione I repubblicani, all’80%, ma sono tanti e a sorpresa, il 46%, i democratici, e il 67% degli indipendenti pure la pensa così.

 

Ora, la cosa è tanto più grave se si pensa che Trump è il presidente ma è un politico di parte, quindi non si suppone che debba essere neutrale o comunque prima informare e poi opinare. Ed è tanto più grave perché giornali e televisioni non sembrano rendersi conto di quel che fanno e di come sono percepiti ormai.

 

Al contrario, vanno avanti imperterriti. Vi faccio un esempio. Qualche sera fa l’anchor Don Lemon della CNN ha detto testualmente che il ruolo dell'informazione è quello di unire, che bisogna smettere di demonizzare le persone, e qui fin qui va bene, ma poi ha aggiunto che “la più grande minaccia terroristica in questo paese sono gli uomini bianchi e dobbiamo cominciare a fare qualcosa per contrastarli”.

 

la marcia dei migranti del centro america verso gli usa 8

 Giornali, televisioni, sondaggisti ci dicono che è sicuro il trionfo del Partito Democratico al Congresso, la Camera bassa, e che riprenderanno lì la maggioranza. Più difficile invece un sorpasso al Senato. Sarebbe un avvicendamento normale dell'equilibrio dei poteri che gli elettori americani prediligono, ed è frequente che ad una elezione in cui il partito della Casa Bianca ha fatto il pieno, ne segue una in cui perde una delle due camere. Si fanno le elezioni ogni due anni esattamente perché il sistema richiede e pensa che sia giusto questo.

 

Ma è inutile negare che la polarizzazione sul presidente Trump, il rifiuto di considerare come legittima la sua vittoria e il suo mandato, rendono speciale il voto di martedì prossimo. Ma allora, ripeto, va considerato fino in fondo il fattore Trump, e i democratici rischiano di fare sempre lo stesso errore che li ha portati alla sonora sconfitta di due anni fa.

 

Potremmo titolarlo Chi ha paura di Donald Trump, e ricordarci che Hillary Clinton puntò sui difetti di carattere del suo oppositore e poi su quelli dei suoi sostenitori, il basket of deplorables tristemente noto, salvo poi accorgersi di aver perso voti fondamentali nei territori storici dei democratici come Ohio, Pennsylvania, Wisconsin.

 

Oggi la maggior parte degli oppositori continua a cadere nella stessa trappola, e anche qui tutto il mondo è paese. È tutto un Parlare dell’ l'influenza russa, del nazionalismo bianco, del razzismo, del fascismo. Nelle ultime settimane hanno aggiunto all'elenco delle accuse i pacchi bomba del pazzo dalla Florida, la strage nella Sinagoga di Pittsburgh, perfino l’assassinio del giornalista Saudita  Khashoggi.

 

Eppure avrebbero dovuto capire dal l'intero percorso della nomina del giudice della Corte Suprema Brett Kavanaugh che la character assassination senza argomenti veri ti si ritorce contro. Il fatto è che a 4 giorni dal voto l'onda di entusiasmo per i democratici che era percepibile in tutta la nazione all'inizio della campagna per il midterm e’  scomparsa. Tanto è vero che anche chi si occupa di fare le previsioni più vicine all'opposizione, ovvero tutti, sono costretti ad ammettere che il Senato sarà quasi sicuramente repubblicano, mentre la partita della Camera si gioca su pochi seggi.

kavanaugh trump

 

 A giustificazione del Partito Democratico va detto che di argomenti solidi da campagna elettorale ce ne sono pochi. Taglio delle tasse deregulation e per ora persino la guerra dei dazi hanno portato a un boom economico che arriva a tutti, e come fai a rispondere con le vecchie ricette economiche di Barack Obama che hanno fallito e sono state già bocciate.

 

Ma una cosa è sicura, finora l'attacco personale e la demonizzazione non sono servite. Nessuno ha paura di Donald Trump, che a ritmo di un paio di comizi al giorno, scommette al contrario che la sua faccia fare la differenza ancora una volta, E questa volta comunque finisca, il partito repubblicano dirigente che uscirà dal voto sarà simile a lui.

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