donald trump hillary clinton bernie sanders

PRIMARIE FATTE A MAGLIE - IL TERREMOTO BREXIT ARRIVA CON VIOLENZA NELLA CAMPAGNA ELETTORALE AMERICANA, TANTO DA CONVINCERE BERNIE SANDERS AD APPOGGIARE LA CLINTON CONTRO TRUMP. CHE È IN SCOZIA E GIÀ ALL'ALBA INONDA TWITTER: ''IL POPOLO INGLESE HA ESERCITATO IL SUO DIRITTO SOVRANO. L'AMERICA A NOVEMBRE POTRÀ FARE LO STESSO''

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

donald trump in scoziadonald trump in scozia

Lo tsunami Brexit arriva presto e con violenza negli Stati Uniti in campagna elettorale? Certo che sì, tanto da convincere dopo una notte di trattative estenuanti Bernie Sanders a dichiarare che appoggia la Clinton e che l'aiuterà a sconfiggere Trump.

 

Ha sicuramente ottenuto molto in cambio, dal programma politico a un vice presidente amico, non è detto che sia per i democratici una vantaggio autentico perché sono i suoi elettori, nazionalisti, protezionisti, nemici degli immigrati e furiosi con i trattati mondiali di commercio e industrie, a dover ora essere convinti. Ma è l'unica notizia buona per Casa Bianca e Clinton che i democratici possano ostentare in questo venerdì nero.

 

Mica per caso sul voto si sono concentrati pressioni piuttosto infami e trucchi spettacolari provenienti non solo da Bce, Juncker, Monti, Schaeuble, Steinmeier, ma da Barack Obama, Fmi, Hillary Clinton e Wall Street. Obama è arrivato, col suo tono sussiegoso, a minacciare gli inglesi che “ se uscite, finite in fondo alla fila”.

donald trump  in scoziadonald trump in scozia

 

Solo che spesso, morti compresi, certe spinte dall'alto funzionano come dei boomerang e ti tornano indietro a colpire parti basse. Soprattutto se i barbari sono alle porte, accampati sulla costa che sta davanti all'isola. Inutile fingere che non sia stata l'immigrazione, quei disperati che tentano di passare la Manica, a fare la differenza. Immigrazione più terrorismo, e insoddisfazione per trattati commerciali mondiali che da oggi sono a rischio, faranno presto la differenza negli Stati Uniti. Un solo esempio? Una recessione anche lieve, e Donald Trump ha vinto.

 

Approfittando del fuso orario favorevole, è in Scozia ad inaugurare il suo nuovo golf resort, e dopo mesi passati a predicare Brexit, il candidato repubblicano già all'alba inonda twitter e ragiona su Facebook.

 

hillary clinton      hillary clinton

Questo è un saggio del Trump on the web. “ Il popolo del Regno Unito ha esercitato il sacro diritto dei popoli liberi. Ha votato l'indipendenza dall'Unione Europea, ha votato per riprendersi il controllo sulle politiche, i confini, l'economia. Un'Amministrazione Trump si impegnerà a stringere le relazioni con una Gran Bretagna libera e indipendente, rinforzando i legami nel commercio la cultura, la mutua difesa”.

 

Qui viene l'aggancio “In novembre il popolo americano avrà la possibilità di ri-dichiarare la propria indipendenza, di votare su commercio, immigrazione e politica estera che mettano i nostri cittadini al primo posto. Gli americani potranno respingere il potere che oggi esercita la elite mondiale, abbracciare un cambiamento vero che venga da un governo del popolo, dal popolo, per il popolo. Spero che l'America stia guardando. Sarà presto il tempo di credere di nuovo nell'America”.

 

bernie sanders  hillary clintonbernie sanders hillary clinton

Non si rivolge solo agli elettori repubblicani e agli indecisi, già dal discorso di mercoledì corteggia dichiaratamente gli elettori di Bernie Sanders.A Wall Street si annuncia venerdì nero, con un crollo del Dow di circa 600 punti, una cosa analoga a quella della crisi del 2008.

 

La Casa Bianca rassicurerà, ma i conti sono di un danno di 18 trilioni di dollari, tensioni più forti con la Russia, problemi seri con i trattati. Ma a problema economico si somma, e in questo caso viene persino prima, quello politico. I democratici sanno che è stato un “leave” in grande parte deciso per poter chiudere le porte all'immigrazione senza dover più rispettare diktat di Bruxelles e di Berlino. Sanno che è stato uno schiaffo alla elite europea che riteneva ormai quasi superati i governi e il voto nazionale, parole di Juncker.

 

Hanno capito che l'elettore che colpisce, o decide all'ultimo minuto o non dichiara la verità sulla sua intenzione di voto, tanto è vero che per alcune ore, poi rivelatesi profondamente imbarazzanti, il “remain” era dato per abbondantemente vincente. Sono giusto quei quattro cinque punti di vantaggio che vengono attribuiti oggi a Hillary Clinton su Donald Trump. Ma è proprio la ricaduta economica prossima dell'uscita del Regno Unito a spaventare di più.

 

donald trump   in scoziadonald trump in scozia

L'economia americana cresce fragile e stentando, 0,8 per cento da gennaio a marzo del 2016; Obama aveva annunciato un recupero più forte in questi mesi, ma con le recenti notizie non accadrà, e la Federal Reserve è a corto di mezzi. Siccome è sempre the economy stupid, come disse a suo tempo un altro Clinton, Bill, in campagna vincente per battere Bush senior che scontava una recessione dopo la prima Guerra del Golfo, una recessione d'estate/autunno sarebbe fatale per la rielezione di Hillary.

 

Barack Obama aveva fatto campagna aggressiva e lobby pesante contro la Brexit, quindi la sconfitta, come per tutti coloro che hanno usato inutilmente l'arma della paura, è doppia: come capo della nazione e come leader di influenza mondiale. Sembra davvero che di quel che dicono questi leader non gliene freghi niente a nessuno.

hillary clinton vince le primariehillary clinton vince le primarie

 

Obama ha appena ricevuto una mazzata dalla Corte Suprema che gli ha impedito con una decisione combattuta di 4 contro 4, ma fosse stato vivo il nono, Antonin Scalia, sarebbe stato uguale, e con 5 a 4, di trasformare in legali e residenti milioni di immigranti illegali che ora rischiano la deportazione. Si capisce perché il partito repubblicano si sia opposto alla nomina del giudice mancante, sostenendo per altro a cappella, che a fine mandato un presidente lame duck non ha l'autorevolezza necessaria. Più che altro hanno loro la maggioranza in Senato, e il Senato serve, ah come serve.

 

Le compagnie americane che in questi anni hanno usato come base in Europa l'Inghilterra dovranno organizzarsi da capo; è vero che ci sono due anni di trattativa sui termini dell'uscita, ma sarà una trattativa ostile, difficile credere che non verranno chiusi agli inglesi accessi privilegiati al mercato europeo.

 

bill clinton hillary e donald trumpbill clinton hillary e donald trump

Il famoso e famigerato TTIP, ovvero il mega accordo tra Stati Uniti ed Unione Europea su commercio e investimenti, quello dell'asiago fatto in Wisconsin uguale al nostro, che tanto stava a cuore a Obama, che lo ha seguito per mesi chiedendo atto di fede agli alleati europei, Cameron per primo ,Renzi incluso, è dato per morto. Hillary Clinton lo aveva definito essenziale, sottolineando che “ la cooperazione è più forte se l'Europa è unita,se c'è un forte Regno Unito dentro un'Europa forte”. I repubblicani al Congresso da mesi suggeriscono di stipulare un trattato separato con l'Inghilterra. Chissà chi lo firmerà, e con chi.

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