giannini mazza

MAI DIRE RAI! – LA GRANDE FUGA (O GRANDE RIPOSIZIONAMENTO?) DALLA RAITRE ANTIRENZIANA: DOPO GLI ADDII AL TG3, ORA VIENE MOLLATO ANCHE GIANNINI - IL VICE DI RETE CON DELEGA SU “BALLARÒ”, LUCA MAZZÀ, LASCIA LA TRASMISSIONE E VA AD “AGORÀ”…

1.BALLARÒ, LUCA MAZZÀ LASCIA: CONTRASTI CON GIANNINI

Da “Lettera43.it

 

L'atteggiamento critico e polemico nei confronti dell'operato del governo Renzi, contrasti sulle scelte e sulla gestione del programma. Sono questi i motivi che, secondo Prima Comunicazione, avrebbero spinto Luca Mazzà, vicedirettore di Rai 3, a lasciare la responsabilità di Ballarò, il talkshow condotto da Massimo Giannini.

 

LUCA MAZZALUCA MAZZA

A sostituire Mazzà nell'incarico di responsabile del programma sarà Giovanni Anversa, che a sua volta lascerà a Mazzà la supervisione del talk mattutino Agorà. Per la terza rete della Rai e i suoi programmi d'informazione si tratta di un nuovo 'caso' destinato a far discutere, dopo la presa di posizione dell'onorevole Michele Anzaldi in commissione di Vigilanza Rai («Tg3 e Rai 3 sono un problema, non seguono il partito»), l'attacco sferrato dal governatore campano Vincenzo De Luca («Da Rai 3 giornalismo camorristico») e le parole di Sabina Guzzanti, che ha definito «riparatrice» l'intervista di Massimo Giannini al manager Andrea Guerra, consigliere strategico del premier Matteo Renzi.

 

massimo giannini con rambo a ballaromassimo giannini con rambo a ballaro

Luca Mazzà, ex giornalista del Tg3 e poi inviato a Rai Parlamento, caporedattore centrale della Rai, è giornalista professionista dal 1983. In passato, per molti anni, è stato responsabile della redazione economica del Tg3, oltre ad averne condotto le edizioni delle 14.20 e quelle notturne. Nei primi anni della sua carriera ha scritto per quotidiani come Italia Oggi, Milano Finanza e Ore 12, oltre ad aver lavorato nella redazione economica dell’Ansa.

 

2.PLURALISMO, LA RAI SOSPENDE LA GARA

Marco Mele per “Il Sole 24 Ore

 

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

La gara per il monitoraggio del pluralismo socio-politico nei programmi e nei Tg del servizio pubblico è stata bloccata dalla Rai. Il servizio pubblico deve fare una scelta, a fronte di una graduatoria che vede Geca in prima posizione e Cares-Osservatorio di Pavia in seconda. Non si tratta di una semplice questione aziendale: basti pensare al periodo pre-elettorale e alla par condicio.

 

Il disegno di legge sulla governance della Rai, intanto, avanza spedito alla Camera: oggi, dopo la discussione generale di ieri, si comincia a votare, con l’intenzione di chiudere domani. Attesi emendamenti del governo: la “trasparenza” prevederà la pubblicazione degli stipendi non solo di amministratori e dirigenti, come previsto in commissione, ma anche dei giornalisti. A proposito di trasparenza, la Rai ha deciso di non rendere pubblici i nomi dei cento giornalisti che hanno vinto il concorsone, per questioni di privacy. «Una scelta incomprensibile, che rischia di inquinare il percorso trasparente sin qui seguito» commenta Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai.

 

VITTORIO DI TRAPANI jpegVITTORIO DI TRAPANI jpeg

Il bando di gara per il pluralismo,del 19 maggio di quest’anno, per una rilevazione di 36 mesi con opzione di rinnovo per altri 24, vede l’apertura delle buste il 14 settembre. Geca riceve 86 punti, tra parte tecnica e parte economica, contro gli 81,36 dell’Osservatorio di Pavia e gli 81 di Cedat85. La gara, in via provvisoria, non è stata aggiudicata, dovendo Geca rispondere sia sull’eccesso di ribasso sia sull’esclusiva dei dati richiesto dal bando di gara della Rai. Nel febbraio 2014, infatti, Geca si è aggiudicata, per 36 mesi, la gara dell’Agcom per il monitoraggio nazionale del pluralismo socio-politico e degli obblighi di programmazione.

 

RENZI FLORIS BALLARO RAI RENZI FLORIS BALLARO RAI

L’Osservatorio di Pavia non vi ha partecipato, avendo vinto nel 2012 la gara triennale della Rai sul pluralismo politico, contenente una clausola di esclusiva. La Rai ha comunicato ai partecipanti, il 14 ottobre, che non vi sono gli estremi per annullare la graduatoria sull’eccesso di ribasso. Il prezzo è giusto, insomma, per Rai. Resta la questione dell’esclusiva.

 

Geca fornisce ad Agcom dati sul pluralismo che includono quelli della Rai. Se i dati sono gli stessi, la Rai pagherebbe un servizio del quale potrebbe fruire gratuitamente, perchè i dati di Geca per Agcom vengono pubblicati mese per mese sul sito dell’Autorità. Quest’ultimo, poi, è il soggetto che controlla la Rai. L’Agcom dovrebbe, eventualmente, sanzionare la Rai sulla base di dati rilevati dallo stesso soggetto anche per conto della Rai.

MASSIMO GIANNINI ANDREA VIANELLO BALLAROMASSIMO GIANNINI ANDREA VIANELLO BALLARO

 

Quanto ai dati di Pavia relativi a settembre, nei tg di prima serata il Pd ha più spazio al Tg3: il 22% del tempo totale gestito dai soggetti politici, rispetto a Tg1 (18,5%) e Tg2 (12,4%) mentre il Governo, al Tg3, ha il 33,8%, lo stesso che al Tg1 (33,4%); meno che al Tg2 (38,8%). Forza Italia e Movimento 5Stelle hanno lo stesso spazio dal Tg1 (10,4% e 10,3% rispettivamente) e, con poca differenza dal Tg3 (8,9% a FI e 8,3% ai Cinquestelle).

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