MAI DIRE RAI! - MENTRE SUDARIO MONTI NON FIATA SUL MEGACACHET DI GUBITOSI, LA CORTE DEI CONTI VUOLE VEDERCI CHIARO SUI 650MILA EURO: IL CONTRATTO È STATO ATTENZIONATO DALLA MAGISTRATURA CONTABILE - RIZZO&STELLA ANCORA DESAPARECIDI, OGGI IL CORRIERE A DIFFERENZA DEGLI ALTRI GIORNALI DEDICA SOLO UN FRANCOBOLLO ALLA RAI E NON FA NESSUN CENNO ALLE POLEMICHE SUI GUBITOSI DORATI…

Giovanna Casadio per "La Repubblica"

La Corte dei Conti vorrà vederci chiaro sul contratto del direttore generale Luigi Gubitosi. A verbale del Cda è stata infatti messa la richiesta del magistrato contabile (che assiste alla riunione) di "osservare" la delibera del contratto di 650 mila euro all'anno, a tempo indeterminato, per il top manager. E sullo stipendio di Gubitosi si sta scatenando di tutto: Di Pietro scrive a Vittorio Grilli, il ministro dell'Economia (ovvero l'azionista) chiedendo che «blocchi lo scandalo dello stipendio del dg», e annuncia battaglia in Parlamento.

Matteo Orfini del Pd pensa a una interrogazione parlamentare: «Si potrebbero sistemare 35 precari, non capisco perché dobbiamo chiedere sacrifici a tutti e non a chi è nominato da Monti». La Fnsi interviene: «Se si può assumere Gubitosi a tempo indeterminato, allora ci stanno anche i contratti peri precari». Perla presidente Anna Maria Tarantola il compenso è di 430 mila euro. Ma il Cda Rai di ieri è quello dell'insediamento dei vertici e dell'assegnazione dei super poteri a Tarantola.

Due ore di riunione, una passeggiata rispetto all'assemblea-fiume di mercoledì, in cui presidente e dg hanno persino messo sul tavolo le loro dimissioni. Soddisfatta la lady di ferro del nuovo corso Rai. Passa il "lodo De Laurentiis", ovvero deleghe e limiti di spesa. Via libera con il Pdl diviso: Luisa Todini vota a favore, in due (Antonio Verro e Antonio Pilati) si astengono (sulla facoltà della presidente di firmare autonomamente contratti fino a 10 milioni di euro rispetto al tetto precedente di 2,5) e in tre (oltre a Verro e Pilati anche Rositani) sulle nomine delle strutture "non editoriali" (amministrative, finanziarie e legali) senza passare dal Cda. Al Cda spettano le nomine di canali, testate, fiction, intrattenimento, teche.

Le tensioni si stemperano un po' durante il tour di saluto di Tarantola e Gubitosi a Saxa Rubra. Con l'impegno per un piano industriale e editoriale in tempi brevi. Infinite sono le questioni aperte. I sindacati aspettano al varco, chiedono il progetto di rilancio e inviano ai vertici i documenti sullo stato dell'azienda, sui suoi 10 mila dipendenti (con tanti «marginalizzati per spinte clientelari») e le 45 mila collaborazioni ogni anno, alcune costosissime.

Il "rosso" profondo di bilancio è valutato tra i 60 e i 100 milioni di euro con un indebitamento intorno ai 300 milioni. Da qui nasce la convinzione di manovre per vendere Rai Way. Vincenzo Vita, pd, chiede chiarezza: «Sono vere le voci che vorrebbero messo all'incanto il gioiello di famiglia? La rete di trasmissione è il punto di forza di un broadcasting».

Del resto per fare quadrare i conti, si parla di dismissione del patrimonio immobiliare, di tagli ai contratti di collaborazione dei pensionati e alle sedi di corrispondenza. Poi c'è la partita nomine. Il cdr del Tg1 batte subito un colpo: «Ora serve un direttore con pieni poteri». A settembre le nomine dovrebbero partire proprio da qui. Il consigliere De Laurentiis ritiene che già mercoledì prossimo si entrerà nel vivo. Fissato un altro Cda il 1° agosto.

3 - IL FRANCOBOLLO DEL CORRIERE DELLA SERA DI OGGI SULLA RAI...
Dal "Corriere della Sera"


Ieri Anna Maria Tarantola ha incassato pieni poteri ricevendo dal cda deleghe operative dei settori "non editoriali" e potere di firma per le spese fino a 10 milioni di euro. La votazione ha spaccato il Pdl. Lei, intanto, ha deciso di ridursi

 

LUIGI GUBITOSI IL NUOVO CDA RAI TARANTOLA GUBITOSI MARIO MONTI ARRIVA ALL ALLEN CONFERENCE IN IDAHO jpegANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI viale mazziniGIAN ANTONIO STELLA E SERGIO RIZZO LUISA TODINI

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