trump dondald jr clinton

"NOTIZIE SU HILLARY? I LOVE IT" - ECCO LA MAIL CHE INCHIODA DONALD JR SUL RUSSIAGATE - SI STRINGE IL CERCHIO INTORNO AL PRESIDENTE – LA CASA BIANCA: "AZIONE TRASPARENTE" – IL RUOLO DELL’AVVOCATESSA DEL CREMLINO CHE SMENTISCE DI AVER AVUTO INFORMAZIONI SULLA CLINTON 

G.Sar. per il Corriere della Sera

 

TRUMP DONALD JR JARED KUSHNERTRUMP DONALD JR JARED KUSHNER

È una lunga catena di famiglia, di vecchi compari, di ambigui giornalisti e avvocati. Un filo che sembra partire da Mosca, addirittura dall' ufficio del Procuratore generale, Yuri Yakovlevich Chaika, per terminare al 25esimo piano della Trump Tower, nel computer di Donald Jr. A un certo punto il primogenito del presidente, euforico, commenta questo intrigo da mal di testa, con una mail destinata a restare: «I love it», lo adoro.

 

Dopo mesi di illazioni e di polemiche, l' inchiesta sul «Russiagate» entra in una fase più concreta, con sviluppi potenzialmente devastanti sul piano politico, prima ancora che giudiziario. Il nuovo epicentro è l' incontro del 9 giugno 2016 tra Donald Trump Jr, Jared Kushner, Paul Manafort e l' avvocata russa Natalia Veselnitskaya, che si presentò offrendo «notizie compromettenti» su Hillary Clinton.

MAIL DONALD JRMAIL DONALD JR

 

Il New York Times pubblica ogni giorno dettagli, ma questa volta il materiale più interessante è fornito dallo stesso Donald Jr, «in segno di trasparenza». Anche se è evidente che la mossa tradisce lo sforzo di non farsi travolgere dalle rivelazioni continue dei quotidiani. A Washington è diffusa la convinzione che le mail messe ieri a disposizione dal figlio di Trump siano da tempo all' esame dell' Fbi. «Mio figlio è una persona di alta qualità, io plaudo alla sua trasparenza» ha detto il presidente.

 

La storia comincia il 3 giugno 2016 quando Rob Goldstone, un reporter free lance britannico, inviò una mail a Donald Jr. Goldstone è un personaggio anfibio, un navigatore tra i mondi del business e della politica. Ha conosciuto Donald Trump in passato, quando il costruttore newyorkese, ancora lontano dallo Studio Ovale, cercava di concludere qualche affare immobiliare a Mosca.

 

Goldstone fa un giro largo con Donald Jr: dice di scrivere a nome di un comune amico, Emin Agalarov, una delle più note popstar russe. La figura chiave, però, è suo padre, Aras, un palazzinaro soprannominato «il Donald Trump di Russia», con una carta pesante: il rapporto molto saldo con Putin. Il vero «The Donald» e il suo equivalente si conobbero nel 2013, quando organizzarono «Miss Universo» a Mosca. Da allora i legami tra gli Agalarov e i Trump diventarono più stretti.

 

donald ivanka donald jr trump e jared kushnerdonald ivanka donald jr trump e jared kushner

Tre anni dopo ecco che si presenta l' occasione per ricavare un' utilità politica da quella consolidata amicizia. Dunque il giornalista Goldstone rivela a Donald Jr di aver parlato con la popstar Emin che, a sua volta, aveva saputo dal padre Aras che il procuratore Chaika era in possesso di informazioni compromettenti su Hillary Clinton.

 

D' accordo, sembra la trama di una spy-story un po' scolastica.

 

Ma Donald Jr non solo ci crede, ma si butta con entusiasmo: «I love it», appunto. Convoca con piglio manageriale il cognato Jared (il marito di Ivanka) e Manafort (il capo della campagna elettorale). Facile immaginare la loro impazienza, mentre aspettano l' avvocata Veselnitskaya. Si attendevano indiscrezioni dirompenti su presunti finanziamenti segreti al Comitato nazionale del partito democratico. Ma, alla fine, Natalia produce materiale scadente o comunque non utilizzabile.

DONALD TRUMP JR.DONALD TRUMP JR.

 

Donald Jr ora si difende appellandosi al pragmatismo o al cinismo della competizione elettorale: «Mi volete dire che sono il primo che ha cercato cose imbarazzanti sugli avversari?». Certamente no, gli hanno già risposto diversi parlamentari. Ma la differenza, capitale, è che lo staff di Trump ha accettato l' aiuto di un Paese considerato «un avversario» sia dai democratici che dai repubblicani.

 

I portavoce della Casa Bianca per ora accusano l' universo mondo di ipocrisia. Citano un articolo del sito Politico , del gennaio 2017, in cui si sosteneva che funzionari del governo ucraino avessero cercato di aiutare Hillary con notizie su Trump e alcuni suoi collaboratori. Ma il percorso sembra segnato: Donald Jr sarà convocato da una o entrambe le Commissioni di Capitol Hill che indagano sul «Russiagate».

 

 

hillary clinton 2008hillary clinton 2008

2. NATALIA, L’AVVOCATESSA DEL MISTERO

 

Antonello Guerrera per la Repubblica

 

Chi segue le tracce di Natalia Veselnitskaya, l' avvocatessa russa protagonista del famigerato incontro con il figlio di Trump, arriva ai misteri di un altro avvocato. E cioè Sergej Magnitsky, nemico anticorruzione di Putin, morto nel 2009 a 36 anni in un carcere di Mosca dopo violenze e privazioni. Perché Veselnitskaya da anni combatte il Magnitsky Act, cioè la legge firmata da Obama nel 2012 che impone dure sanzioni a Mosca. Putin, all' epoca, reagì chiudendo il ponte delle adozioni di bimbi russi.

 

E qui entra in gioco Veselnitskaya: laurea in legge nel 1998 e una società legale privata (la Camerton), l' anno scorso è a New York per difendere Denis Katsyv, figlio di un esponente del governo russo e titolare della società immobiliare Prevezon. Katsyv è accusato dalle autorità Usa di aver riciclato denaro sporco per 14 milioni di dollari nell' ambito di una frode fiscale di 230 milioni.

 

prima stretta mano Putin Trumpprima stretta mano Putin Trump

Veselnitskaya fa chiudere il caso con una multa di 6 milioni a Prevezon. Un caso scoperchiato proprio da Magnitsky, contro il quale Veselnitskaya da anni conduce una crociata lobbista, diffondendo anche un film secondo cui la morte di Magnitsky sarebbe stata ordita dal suo datore di lavoro, il manager William Browder, per coprire la truffa da 230 milioni di cui quest' ultimo è responsabile. Browder ha sempre risposto che Veselnitskaya è la voce di una campagna diffamatoria del governo russo.

 

Il portavoce del Cremlino Dimitrj Peskov ieri ha detto di non sapere chi sia Veselnitskaya. Lei, l' avvocatessa, in un' intervista a Nbc, ha dichiarato di «non avere mai avuto informazioni su Hillary Clinton, con il figlio di Trump abbiamo parlato solo di sanzioni». Eppure le premesse, come rivelato dalle email di ieri, erano ben diverse.

NATALIA VESELNITSKAYANATALIA VESELNITSKAYANatalia Veselnitskaya Natalia Veselnitskaya Natalia VeselnitskayaNatalia Veselnitskaya

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”

de luca schlein guerini decaro

DAGOREPORT: SINISTR-ELLY COLTELLI! LA SCHLEIN PENSA DI IMBRIGLIARE LA MINORANZA RIFORMISTA CON UN CONGRESSO DOPO LE REGIONALI DI AUTUNNO, MA NON FA I CONTI CON LA REALTÀ DEL CORPACCIONE DEM. PIÙ DELLA METÀ DEGLI ISCRITTI AL PD, INFATTI, HA UN ORIENTAMENTO RIFORMISTA, DIVERSO DA QUELLO DELLA ATTUALE SEGRETARIA E MOLTI ESPONENTI DI PESO DEL PARTITO SONO SCHIERATI SU POSIZIONI A LEI AVVERSE, A INIZIARE DA VINCENZO DE LUCA, CHE TUONA: “NON CONSENTIREMO CHE LA CAMPANIA TORNI NELLA PALUDE NELLA QUALE ERA DIECI ANNI FA”. IL CONGRESSO PER ELLY PUÒ DIVENTARE UNA ROULETTE RUSSA IN CUI RISCHIA DI SPACCARE IL PARTITO...

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?