di maio de benedetti

1. 'LUIGINO' SENTE ARIA DI COMPLOTTO: “UE E MEDIA VOGLIONO FAR CADERE IL GOVERNO”. E POI TORNA AD ATTACCARE 'REPUBBLICA' E 'ESPRESSO': "NON FACCIANO LE VITTIME DOPO CHE MI HANNO IMPALLINATO CON FAKE NEWS PER 6 ANNI. SAPPIANO CHE IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO NON HA NESSUN POTERE PER CHIUDERE UN GIORNALE E MENO MALE". MARCO DE BENEDETTI REPLICA: "IL GRUPPO 'GEDI' NON STA MORENDO. DI MAIO STIA SERENO"

Da repubblica.it

 

di maio

Il vicepremier Luigi Di Maio insiste. A 24 ore di distanza arriva il secondo attacco a Repubblica e a l'Espresso. Con il ministro grillino dello Sviluppo Economico che accusa: "Nei media c'è un conflitto di interesse pazzesco". Di Maio afferma che "da una parte c'è Berlusconi, dall'altra De Benedetti. Io non ho neanche il potere di negare il diritto di critica: quindi adesso non si mettano a fare le vittime alcuni giornali dopo che mi hanno riempito e impallinato con fake news per sei anni. Abbiano almeno la decenza di sapere che il Ministro dello Sviluppo economico non ha nessun potere per chiudere un giornale e meno male".

 

Intanto, dopo quelli della Stampa e del Corriere della sera, continuano gli attestati di solidarietà da parte dei grandi quotidiani italiani a Repubblica L'Espresso, in seguiro all'attacco del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Oggi anche il cdr del Fatto quotidiano ha condannato le parole del vicepremier con toni molto duri: "Quando giornali e siti di informazione chiudono, dichiarano esuberi o sono costretti a contratti di solidarietà, a rimetterci non sono solo i giornalisti e quindi la democrazia. Il mercato editoriale e quello pubblicitario vivono situazioni di difficoltà, connesse anche alla trasformazioni tecnologiche (...).

DI MAIO SALVINI

 

È inaccettabile che Luigi Di Maio liquidi i problemi di un importante gruppo come Gedi che edita Repubblica, l'Espresso, la Stampa e altre testate (...) con offensivi riferimenti a ' bufale' e ' fake news', cioè a una linea editoriale che non gli piace. Un'informazione libera e di qualità risponde al primario interesse di un Paese al quale non può certo bastare la propaganda di chi sta al governo", conclude il comunicato. Il Cdr del Sole 24 Ore esprime "solidarietà ai colleghi dell'Espresso e del Gruppo Gedi dopo le parole del vicepremier Luigi di Maio: accusare i giornali di produrre bufale e fake news, passando il tempo ad alterare la realtà,  è - questa sì - una narrazione 'alla rovescia'". Mentre il Comitato di Redazione del Messaggero scrive: "Auspicare la chiusura di giornali significa voler cancellare ogni forma di pensiero critico e di dissenso, ed è per questo un comportamento pericoloso - ancora più grave perché adottato da un alto esponente del Governo - che va democraticamente contrastato in ogni sede"…

 

2. DI MAIO

tria conte di maio salvini casalino

Da ansa.it

 

Va ancora all'attacco di media ed Ue il vicepremier Luigi Di Maio dopo le parole di ieri sull'Unione Europea e sui giornali ("dal gruppo Espresso fake news perciò muore").

"Il sistema mediatico e il sistema europeo - ha detto durante un incontro elettorale in Basilicata - ormai hanno deciso che questo governo deve cadere il prima possibile. Ma più fanno così, più ci compattano". 

 

"Siamo due forze politiche molto diverse - ha detto ancora il vicepremier - che si sono messe insieme con un contratto di governo, ma stanno riuscendo nel miracolo di compattarci con questi attacchi continui perché dobbiamo difenderci e dobbiamo reagire, ma soprattutto dobbiamo difendere l'Italia". 

 

DI MAIO FESTEGGIA IL DEF

"Il deficit noi ne facciamo un po' ma lo possiamo ripagare con la crescita, a differenza del passato in cui si faceva il deficit per poi prendere quei soldi e metterli o in qualche bonus elettorale o nelle banche, nei sistemi di lobby. E allora, se il problema è il pregiudizio verso questo governo non abbiamo speranze, se invece c'è una volontà di dialogare con questo governo, noi siamo i primi: ci accampiamo a Bruxelles e gli spieghiamo tutto quello che vogliamo fare, gli spieghiamo i fondamentali dell'Italia".

di maio salvini

"In questi giorni ho capito che i mercati vogliono molto più bene all'Italia di quanta ne voglia l'Unione Europea", ha aggiunto Di Maio. "Per quanto mi riguarda, se l'Ue vuole parlare con noi, noi ci accampiamo a Bruxelles e dialoghiamo per quanto tempo vogliono loro, ma se c'è un pregiudizio non abbiamo speranze. Se allora - ha aggiunto - devo decidere tra gente che ha un pregiudizio sull'Italia e cittadini italiani, io scelgo sempre i cittadini italiani".

"Ci sarà un terremoto politico a livello europeo e tutte le regole cambieranno. In tutti i paesi europei - lo vediamo dai sondaggi - sta per accadere quello che è accaduto qui il 4 marzo. Si vedrà con le elezioni europee e questo ci aiuterà".

 

"Ogni mattina ci sono persone che si alzano e sperano che questo Governo cada il prima possibile. Lo abbiamo visto con soggetti che rappresentano l'Unione europea che ogni giorno sparano contro di noi. Lo abbiamo visto con opposizioni che tifano per lo Spread, cioè tifano per quella quota 300 da superare in modo tale che l'Italia vada in default", ha affermato Di Maio.

marco de benedetti

 

Grillo a Night Tabloid, con la stampa non c'è rapporto - "Non c'è un rapporto. Quando ci sarà un rapporto normale con la stampa risponderemo". Lo dichiara Beppe Grillo, in visita imprevista nella Capitale in pieno Def, raggiunto dall'inviato di Night Tabloid Alessandro Poggi. Il fondatore del M5s si rivolge così ai giornalisti, che poi congeda inviando baci, anticipando le discusse dichiarazioni di Di Maio sulla stampa. Il servizio in onda domani sera, lunedì 8 settembre, su Raidue in seconda serata, all'interno di Night Tabloid.

 

Intanto Odg, Fnsi e i cdr dei giornali direttamente chiamati in causa dal vicepremier hanno replicato alle accuse. ''Gli insulti del vicepremier Luigi Di Maio ai - dicono Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana - sono l'ennesima dimostrazione del disprezzo nutrito nei confronti dell'informazione libera e del ruolo che questa è chiamata a svolgere in ogni democrazia liberale''.

 

conte di maio salvini

''Spiace vedere che il vice presidente del Consiglio, che è anche ministro del Lavoro, incorre in un doppio errore quando parla del 'gruppo l'Espresso'. Il primo errore Luigi Di Maio lo commette sbagliando obiettivo: il 'gruppo l'Espresso' è confluito ormai da due anni in una nuova e più ampia realtà, che si chiama Gedi ed è il primo gruppo editoriale del Paese. Di Gedi fa parte anche GNN, il network capeggiato da La Stampa e che riunisce altre 14 testate, rappresentando un'offerta editoriale e intellettuale articolata''. Così in una nota Maurizio Molinari, direttore editoriale GNN, il network formato da La Stampa e da 14 testate regionali, che fa parte di Gedi, replica alle parole del vicepremier Luigi Di Maio. L'altro errore commesso da Di Maio è parlare di "giornali che stanno morendo", questa sì una fake news, dal momento che non risponde assolutamente al vero. Anzi i giornali, come produttori di contenuti su ogni piattaforma dalla carta ai video, dai siti web ai social network, registrano un mercato in crescita. A testimonianza della solidità delle radici della libera informazione nel nostro Paese''.

 

luigi di maio 6

'Stia sereno Onorevole @luigidimaio. Il gruppo Gedi non sta morendo. Grazie alla professionalità dei suoi giornalisti, siamo il primo gruppo editoriale del Paese. Grazie agli investimenti fatti, siamo leader nel digitale. Soprattutto continueremo a raccontare la verità'. Marco De Benedetti, presidente del Gruppo Gedi, replica così su Twitter all'attacco del vicepremier Luigi Di Maio ai giornali del gruppo l'Espresso.

 

''E' emergenza libertà' di stampa. Dopo le parole di ieri del ministro del lavoro Luigi Di Maio il tema e le relative iniziative da prendere saranno inserite all'ordine del giorno della consulta dei presidenti e dei vice presidenti regionali gia' in programma sulla questione della riforma dell'accesso alla professione dopodomani''. Carlo Verna Presidente nazionale Ordine dei giornalisti. ''Ai colleghi del gruppo Gedi chiamati in causa esprimo intanto la piena e totale solidarieta' nonche' la vicinanza del Cnog, che non si fara' tacitare dalle minacce abolizioniste dell'ordine dei giornalisti. Anzi - aggiunge Verna - saremo in campo con maggior forza e schiena dritta. Nessuno s'illuda di poter cancellare con qualunque provvedimento di legge il giornalismo. Abituato a lasciare sempre una porta aperta al ravvedimento infine auspico che, se solo di infelice espressione si e' trattato, il vicepremier Di Maio chieda scusa''.

 

paola ferrari marco de benedetti

Di Maio, i giornali non facciano le vittime - "Nei media c'è un conflitto di interesse pazzesco". Così, ad Atella (Potenza), il vicepremier Luigi Di Maio, sottolineando che "da una parte c'è Berlusconi, dall'altra De Benedetti. Io non ho neanche il potere di negare il diritto di critica: quindi adesso non si mettano a fare le vittime alcuni giornali dopo che mi hanno riempito e impallinato con fake news per sei anni. Abbiano almeno la decenza di sapere che il Ministro dello Sviluppo economico non ha nessun potere per chiudere un giornale e meno male".

luigi di maio 2DI MAIO SPREADmarco de benedetti paola ferrari

 

DI MAIO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...