METTI UN BANANA A MALINDI E SONO SUBITO GUAI - NELLA TERRA CHE HA SCELTO COME META DEL SUO PROSSIMO ESILIO, NON SOLO È ENTRATO IN SOCIETÀ CON BRIATORE PER COSTRUIRE IL “BILLIONAIRE AFRICANO” IN KENYA, MA ADESSO STA SPINGENDO PER FAR NOMINARE COME CONSOLE ONORARIO L'AMICO MARCO VANCINI - QUEST'ULTIMO SI È DISTINTO A MALINDI PER AVER DETURPATO IL PAESAGGIO CON I SUOI HOTEL DI LUSSO...

Arthur Biasco per il "Fatto quotidiano"

Il Cavaliere si arrampica anche a Malindi e cerca di piazzare un uomo a lui gradito a console onorario della cittadina. Non si sa mai che anche lui abbia bisogno di una Hammamet dove ritirarsi. Cosa meglio del Kenya dove, non esistendo alcun trattato di estradizione, hanno già trovato rifugio protagonisti e comparse della prima Mani Pulite e ricercati per delitti comuni?

Gli ecologisti kenioti che intendono difendere le coste dalla cementificazione selvaggia sono scatenati e hanno aperto una guerra senza quartiere a Malindi contro il governo italiano che intende nominare console onorario Marco Vancini, un imprenditore turistico stabilitosi da anni sulla costa keniota. Sponsor dell'aspirante all'incarico, Flavio Briatore, attraverso il suo factotum a Malindi, Pierino Liana.

L'accusa nei confronti di Vancini è che con i suoi alberghi e ristoranti costruiti sulle spiagge ha bloccato l'accesso al mare alla popolazione locale, allontanando le tartarughe che dentro quella sabbia deponevano le uova. "Sono anni che indichiamo Vancini come il distruttore della costa.

Ora che è sponsorizzato da Briatore, ci aspettiamo che Malindi diventi un grande parco dei divertimenti per ricchi", spiega il presidente del gruppo ecologista Malindi Green Town Movement, Godfrey Karume. Già sei o sette anni fa Karume, incontrato in uno dei pochi alberghi non frequentati dai turisti italiani a Malindi, mostrava, carte, fotografie e filmati alla mano, come le ville e villette di Vancini avevano violato irreparabilmente l'ambiente. Oggi il leader ecologista è impegnato contro la nomina del "palazzinaro malindino" a console onorario.

Briatore a Malindi sta realizzando una monumentale costruzione "per portare la civiltà" nel cuore di una costa selvaggia e primitiva, dove c'era poco cemento e tanta natura: il Billionaire africano. Berlusconi in novembre ha preso il suo jet privato ed è venuto qui un paio volte. Lo stesso Briatore ha lasciato intendere durante diversi incontri con imprenditori locali che l'ex premier - vero o no che sia - è il suo nuovo socio nell'impresa. Pensava di riscuotere grandi applausi e ovazioni a scena aperta per il coinvolgimento del Cavaliere. La reazione è stata opposta.

Berlusconi non gode di buona fama tra gli italiani di Malindi e neppure tra gli scarsissimi kenioti incorruttibili. Per altro i manager del Billionaire smentiscono: "Berlusconi qui non ha comprato nemmeno un appartamento". "Certo - rispondono i maligni - È comproprietario di tutto".

Affari e politica corrono di pari passo. Roberto Macrì, il vecchio console onorario d'Italia a Malindi, deve andare in pensione per raggiunti limiti d'età? Ecco la buona occasione per piazzare un uomo fidato in quella posizione. Attenzione.

I consoli onorari non hanno un gran potere, ma godono di un privilegio importante, le immunità consolari molto simili a quelle diplomatiche, pur se meno estese. La polizia locale non può entrare nelle loro case, non può sequestrare documenti, né procedere a perquisizioni. È difficile che i consoli onorari finiscano in galera, a meno che non abbiano ucciso la moglie o assaltato una banca.

Quando l'ambasciatore d'Italia in Kenya, Paola Imperiale, comincia le consultazioni alla ricerca di un nuovo rappresentante a Malindi le viene fatto - tra tanti altri - il nome di Marco Vancini. Lei chiede informazioni al Comites (il Comitato degli Italiani all'Estero) che sconsiglia una scelta del genere e fornisce una serie di altri nomi. Le viene detto che il nostro Paese non può farsi rappresentare da un personaggio chiacchierato.

Le viene raccontato della cementificazione delle spiagge e dello snaturamento delle coste, e delle cause che hanno intentato gli ecologisti di Malindi. Vancini smentisce sul punto: "Non ho nessun processo". Forse spera in qual momento di comprarsi il Malindi Green Town e il suo presidente Karume. Ma Godfrey è uno tosto, non è tipo da cedere alle lusinghe (francamente ce ne sono pochi di questo genere in Kenya) e continua ad andare avanti: attacca anche il Billionaire e la pretesa di costruire un centro turistico di altissimo livello su una spiaggia che appartiene alla riserva del parco marino.

Briatore sostiene di averla regolarmente affittata per 25 anni, ad una cifra ridicola, giustificata dal fatto che farà qualche piccola costruzione e apporterà migliorie agli edifici esistenti... Il Kenya, c'è scritto nei rapporti annuali di Transparency International, l'organizzazione che monitora il grado di corruzione del pianeta, è un Paese dove si può comprare tutto: basta pagare.

Del resto sono in pochi i connazionali disposti a sponsorizzare la candidatura di Vancini. Uno di questi è Pierino Liana, l'uomo che cura gli interessi di Briatore. Il suo capo, tra l'altro si fa vedere in giro spesso con l'amico Gideon Munaro, il deputato espresso dalla circoscrizione di Malindi. Munaro lavorava per Briatore al Lion of the Sun, la splendida villa dove è stato ospitato Berlusconi. La copertura politica è essenziale in questi Paesi e ce la si può garantire senza problemi con un po' di denaro consegnato nelle mani giuste.

In marzo in Kenya ci saranno le elezioni generali e per le loro campagne elettorali i deputati hanno bisogno di tanti soldi, in cambio dei quali garantiscono una forte protezione ai loro finanziatori. Nel tentativo di rifarsi una reputazione distrutta dal cemento, Vancini ha partecipato alla campagna contro il turismo sessuale che coinvolge i minori: "Nei miei alberghi con una bambina non si entra", si vanta tronfio.

La sua nomina non piace neppure ai britannici. Aidan Hartley, il giornalista e scrittore autore del best seller The Zanzibar Chest, (in Italia Il forziere di Zanzibar) afferma: "È uno di quelli che in nome del dio denaro hanno distrutto la costa e stravolto il suo equilibrio ecologico". Aidan, britannico nato in Kenya, abita a Malindi e da anni si occupa della tutela ecologica dell'ex colonia. "Amo l'Italia e gli italiani ma molti di quelli di loro che si definiscono uomini d'affari sono veramente italiani? Voi siete amanti della musica, della poesia, dell'arte, della natura... Questi pensano solo ai soldi: costi quel che costi".

 

FOTO DA VERO SILVIO BERLUSCONI E FLAVIO BRIATORE A MALINDI FOTO DA VERO SILVIO BERLUSCONI E FLAVIO BRIATORE A MALINDI FOTO DA VERO SILVIO BERLUSCONI E FLAVIO BRIATORE A MALINDI FOTO DA VERO SILVIO BERLUSCONI E FLAVIO BRIATORE A MALINDI FOTO DA CHI MALINDI SILVIO BERLUSCONI E FLAVIO BRIATORE FOTO DA CHI SILVIO BERLUSCONI E FLAVIO BRIATORE APPENA ATTERRATI A MALINDI FOTO DA CHI MALINDI MARINA BERLUSCONI SEGUITA DA FLAVIO BRIATORE

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...