berlusconi

VIZIO-NARIO D'ITALIA - ILVO DIAMANTI: PAPA FRANCESCO E’ L’UNICO CHE DA’ SPERANZA – GRILLO E RENZI, INVECE, INNESCANO SFIDUCIA – E PENSARE CHE DUE ANNI FA, MATTEO OCCUPAVA LA FIDUCIA NEL DOMANI… IN FONDO A TUTTI, SEMPRE LUI: BERLUSCONI - ACCANTO AI POLITICI E AI PARTITI, CHE NON PIACCIONO AGLI ITALIANI, C' È DONALD TRUMP

 

Ilvo Diamanti per La Repubblica

 

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Le parole sono importanti. Servono a rappresentare la realtà. Ma anche a costruirla. Perché la realtà sociale non esisterebbe senza le nostre parole. Senza le nostre rappresentazioni. (L' eco del famoso saggio di Berger e Luckmann non è casuale). Per questo ci pare utile riproporre la "Mappa delle parole", come avviene ormai da 7 anni. Perché attraverso le parole è possibile ricostruire i significati, ma anche la prospettiva e la valutazione, del mondo intorno a noi. Così, anche quest' anno, abbiamo condotto un sondaggio (Demos- Coop) su un campione rappresentativo, particolarmente ampio.

Ilvo DiamantiIlvo Diamanti

 

Alle persone intervistate sono state proposte una quarantina di parole, che evocano diversi soggetti, eventi, valori; diverse persone e istituzioni del nostro tempo. Ci siamo concentrati, in particolare, sul contesto politico-sociale e mediale. In senso lato. In questo modo abbiamo cercato di combinare il tempo e il sentimento.

 

Ne emerge una Mappa suggestiva. In qualche misura, complessa. Ma chiara, nelle indicazioni di fondo. Appare definita in tre aree, tre regioni di significato, dai confini - e soprattutto dai contenuti - piuttosto precisi. Agli estremi si oppongono due contesti alternativi.

 

In alto a destra, c' è il ponte verso il Futuro condiviso. Dove insistono obiettivi attraenti e, appunto, condivisi. La promozione dell' ambiente e delle energie rinnovabili. Quindi: il lavoro. Perché è necessità "materiale", ma anche un "valore". Accanto al lavoro: la ripresa, da un lato, e la meritocrazia, dall' altro. Nel duplice auspicio: che il lavoro riprenda, insieme allo sviluppo; e che sia orientato dal - e al - "merito". Criterio universalista, oltre ogni raccomandazione e privilegio.

 

papa francesco 3papa francesco 3

Più in basso, tre parole "pubbliche", ben incastrate fra loro. Popolo, democrazia. E l' Italia. Dunque: il governo del "demos". Il popolo sovrano e responsabile. Dotato di diritti e doveri. Limiti e poteri. Fonte di "democrazia", oltre ogni "populismo". In mezzo: l' Italia. Popolare e democratica. Più in alto, a dare senso a questa regione di significato: la speranza e il cuore. Sentimento e passione che guardano lontano. Trainati dal volontariato. Più sopra, Papa Francesco.

 

GRILLO 19--GRILLO 19--

Nonostante tutto: l' unica figura, l' unica persona capace di suscitare passione. E speranza. Nello spazio opposto, si incontrano politica, politici e partiti. Senza distinzione. Lo sguardo degli italiani, in questa direzione, è pervaso da sfiducia, verso un passato che non passa. E non cambia. Leader, partiti e anti-partiti. Sono tutti là in fondo. Salvini e la Lega, poco sopra il PD. Vicino al M5s c' è FI. In fondo a tutti, come sempre, Silvio Berlusconi. L' Uomo Nuovo degli anni Novanta.

 

Il Capo. Oggi sfiora i confini dello spazio politico percepito dagli italiani. Quasi invisibile. Non lontano, incombe Beppe Grillo. Ieri, il Nuovo contro tutti. Oggi, a sua volta, ai margini. Non per insofferenza ma, piuttosto, per indifferenza. Accanto ai politici e ai partiti, che non piacciono agli italiani, c' è Donald Trump. Spinto alla presidenza degli Usa dal sostegno delle "aree periferiche".

RENZI FONZIE _bigRENZI FONZIE _big

 

Dall' inquietudine dei "ceti in declino". Per gli italiani: un politico come gli altri. Ma la novità più sorprendente, in mezzo a questo non-luogo semantico, è la presenza di Matteo Renzi. Solo due anni fa: campeggiava nello "spazio futuro". Alternativo a Berlusconi. Mentre oggi sta proprio accanto a Berlusconi. La speranza di ieri si è consumata in fretta. Come le sorti del suo PD. Il PDR. Confuso in mezzo agli altri partiti. "Legato" a FI. E, quindi, risucchiato nell' indifferenza, che è molto peggio dell' anti-politica.

 

Nella "terra di mezzo", tra il "futuro condiviso" e la "marcia verso il passato", si addensa una pluralità di parole che evocano contrasti e divisioni. Quasi un "Campo di battaglia". L' euro e la UE. Accanto alle "unioni gay". E al mito dell' Uomo Forte, che negli ultimi anni sembrava il marchio della "nuova" politica. Mentre oggi sta a metà fra passato e futuro. Incapace di "emozionare".

 

salvini allontanato da Montecitoriosalvini allontanato da Montecitorio

Non per caso sia Renzi che Grillo, oggi, nella Mappa, stanno "sotto" i loro partiti: PD e M5s. All' opposto di qualche anno fa. A significare che oggi la personalizzazione non è più, necessariamente, una virtù.

 

Nel "Campo di battaglia" incontriamo l' immigrazione. Sul crinale fra accoglienza e integrazione. Fra "Ius soli" e respingimento. Le stesse ONG si sono istituzionalizzate. E oggi appaiono distanti dal volontariato.

 

Fra le parole che stanno "in mezzo", non per caso, ritroviamo i "media". Vecchi. Tv e giornali. Mentre la radio resiste, ai confini della "terra promessa". Sull' asse del futuro, i social media li sovrastano. Tuttavia, per costruire il consenso, i media, "tradizionali" restano centrali. La TV, per prima. Da ciò la questione evocata dalle parole del nostro tempo. Il futuro della democrazia.

BERLUSCONI OCCHIALIBERLUSCONI OCCHIALI

 

Perché i soggetti tradizionali della "democrazia rappresentativa" partiti e politici - appaiono delegittimati. Isolati nella regione del "passato". Mentre la Democrazia digitale, "immediata" più che "diretta": è il futuro. Nella Mappa tracciata dagli italiani, si posiziona in alto. Eppure è spostata, anche se di poco, verso il quadrante della sfiducia. Meglio, della "prudenza". Come i social media.

 

Tra diffidenza e delusione. Gli italiani, per definire il futuro della democrazia, non usano parole rassicuranti.

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…