MARÒ, IL SOLITO CASINO: LA PENA DI MORTE PER LATORRE E GIRONE NON È AFFATTO ESCLUSA - E ALL’ITALIA NON RESTA CHE RICATTARE L’INDIA

1 - MARÃ’: VERTICE A P. CHIGI CON LETTA, BONINO E MAURO
(ANSA) - E' in corso a Palazzo Chigi un vertice sulla vicenda dei marò, presieduto dal premier Enrico Letta, con i ministri degli esteri Emma Bonino e della difesa Mario Mauro.

2 - MARÒ: CANCELLIERI, GOVERNO FARÀ DI TUTTO PER FARLI TORNARE
(ANSA) -"Il governo farà tutto ciò che può e deve fare perchè i nostri marò tornino a casa": lo ha detto il ministro di Grazia e giustizia Annamaria Cancellieri a margine di una sua visita ufficiale a Mosca. "Stiamo attendendo la decisione della Corte suprema indiana, poi faremo tutti i passi necessari", ha aggiunto.

3 - MARÒ: STAMPA INDIA; BENE STRATEGIA ITALIA,NOI IN DIFFICOLTÀ
(ANSA) - "Riuscirà l'Italia a prevalere sull'India" nella vicenda dei due marò accusati di avere ucciso due pescatori indiani nel 2012? E' quanto si domanda oggi in un articolo il quotidiano Hindustan Times (HT) che sostiene che "l'Italia sta applicando bene le sue strategie, mentre l'India è sotto pressione".

In particolare il successo, si dice ancora, "è dovuto anche all'appoggio dell'Unione europea (Ue), dell'opinione pubblica, ed anche della chiesa, contro la pena di morte". In questo ambito, spiega il giornale, "la Ue ha minacciato di sospendere i colloqui per un Trattato di libero scambio con l'India se dovesse applicare la pena di morte, mentre l'India sembra indecisa, confusa, e in una certa misura intimorita".

Facendo leva su una fase di confusione generale, prosegue HT, "l'Italia ha presentato un ricorso alla Corte Suprema, sostenendo che otto mesi dopo che il massimo tribunale ha dato via libera alle indagini della Nia, nessun rapporto con i capi d'accusa è stato presentato".

Sebbene il 'chief minister' (governatore) del Kerala, Oommen Chandy, abbia detto che "insistiamo ancora affinché i due siano processati in base alle leggi indiane, "appare pressoché certo - osserva il giornale - che l'India, dietro anche la pressione della Ue, non insisterà su una posizione dura. Per cui ora il ministero dell'Interno vuole una indicazione definitiva dalla Corte Suprema". Dopo aver ricordato che nei prossimi giorni verrà in India una delegazione parlamentare italiana, HT conclude che "se il governo centrale adotta una posizione morbida su questa vicenda innescherà probabilmente una tempesta politica nell'anno elettorale".


4. BONINO: SE PER I MARÃ’ SI IPOTIZZA LA PENA DI MORTE, METTIAMO IN MEZZO ONU E UE
Dall'articolo di Danilo Taino per il "Corriere della Sera"

Il ministro degli Esteri Emma Bonino dice che «tutte le opzioni sono sul tavolo», per quel che riguarda la vicenda di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due fucilieri di Marina trattenuti in India accusati di omicidio. Soprattutto se fossero imputati sulla base di una legge che prevede la pena capitale. Tra le opzioni non escluse, anche un'offensiva per allontanare l'ipotesi che New Delhi ottenga un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: una promozione allo status di potenza alla quale i governi indiani tengono molto.

Iniziamo con i due marò. La petizione dell'Italia alla Corte suprema indiana finalizzata allo sblocco del processo ha cambiato qualcosa?
«Abbiamo chiesto alla Corte suprema di chiarire come mai la Nia (l'agenzia investigativa antiterrorismo indiana, ndr ) non abbia saputo dare corso alle indicazione della Corte stessa che il 18 gennaio di un anno fa indicava il luglio successivo come data di inizio del processo. Il dato di fatto è che ora l'atteggiamento indiano è cambiato: il ministro degli Esteri ha espresso il suo imbarazzo ed è venuta alla luce in modo pubblico la divergenza tra il ministero degli Esteri e quello degli Interni».

Cosa può rispondere la Corte?
«Può anche ribadire che il Sua Act (la legge che prevede la pena di morte per terroristi, ndr ) non è applicabile ai fucilieri».

Se gli indiani decidono invece di procedere con il «Sua Act», l'Italia è pronta a rispondere?
«In quell'eventualità tutte le opzioni sono sul tavolo. Domani (oggi per chi legge, ndr ) ci sarà una nuova riunione della "squadra marò" del governo, con Enrico Letta, Staffan de Mistura, l'avvocatura dello Stato, i rappresentanti dei ministeri degli Esteri, della Difesa, dell'Interno e della Giustizia. Si tratta di una squadra messa in piedi con il preciso scopo di evitare che ci siano inerzie e primedonne. Un metodo che condivido molto».

Ma il governo è pronto a internazionalizzare la questione?
«Sul piano diplomatico è già internazionalizzata. Semmai si tratta di rafforzarla, ma la questione non è più solo italiana. Ne è coinvolta l'Unione Europea, il consiglio dei ministri degli Esteri della Ue ne tratta da tempo, gli americani sono stati coinvolti. Ho scritto una lettera a Navanethem Pillay (l'alto commissario dell'Onu per i diritti umani, ndr ) per testare la situazione. E altre strade possono essere esplorate, oltre a quella di arrestare i colloqui di liberalizzazione commerciale tra Ue e India: strade più politiche».

Per esempio? Tra le opzioni rientrano anche possibili iniziative sulla riforma dell'Onu?
«Speriamo di non arrivare a tanto. Certamente il comportamento dell'India nel caso dei fucilieri non la facilita agli occhi della comunità internazionale. Ci sono questioni internazionali che non si muovono molto: le possiamo raffreddare di più».

Una delegazione del Parlamento dovrebbe partire per Delhi. Positivo?
«Se vanno come squadra, guidati dai presidenti delle commissioni Esteri e Difesa è positivo. Non lo è se torniamo alla modalità delle prime donne».

In Italia c'è chi boicotterà i festeggiamenti per la festa della Repubblica il 24 gennaio.
«Niente di male a fare notare la propria profonda insoddisfazione. Quel che mi irrita molto sono invece gli insulti e i toni sguaiati contro di me da persone e partiti che nella vicenda hanno responsabilità ben maggiori delle mie».

 

 

TERZI E MARO Massimiliano Latorre e Salvatore Girone DANIELE MANCINI TRA SALVATORE GIRONE E MASSIMILIANO LATORRE jpegEMMA BONINO ENRICO LETTA E MARTIN SORRELLbonino amato enrico letta px Anna Maria Cancellieri Quirinale nazioni unite nazioni unite

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…