MARCHINI CHI? - ALE-DANNO ACIDO CON IL TRONISTA CHE SI È CANDIDATO PER SOFFIARGLI IL CAMPIDOGLIO: “IN QUATTRO ANNI E MEZZO DA SINDACO NON L’HO MAI VISTO E CONOSCIUTO”. PORTE IN FACCIA DA PDL E PD, MA FORSE DI QUESTI TEMPI PORTANO BENE - IMPRENDITORE O PRENDITORE? IL PHONATO ALFIO HA FATTO I SOLDONI CON GLI APPALTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ATTRAVERSO LA SUA ASTRIM, PARTECIPATA AL 31,3% DA UNICREDIT…

1 - GLI INDUSTRIALI SU MARCHINI «È UNA NOVITÀ PER ROMA»...
Fabio Rossi per "il Messaggero"

LA CANDIDATURA
Aperture dalla società civile, perplessità degli attuali schieramenti politici. La candidatura di Alfio Marchini per il Campidoglio, annunciata domenica scorsa in un'intervista televisiva, rappresenta la principale novità della corsa verso le prossime elezioni comunali nella Capitale. Un percorso che passerà per la creazione di una lista civica «senza etichette», con l'obiettivo di «formare una classe dirigente nuova, che possa dare nuova linfa alla città», restando in campo anche in caso di mancata elezione, «per far crescere un progetto chiaro, sano, senza ombre».

La decisione dell'imprenditore suscita interesse soprattutto fuori dai partiti. «Sicuramente è una novità nello scenario politico, anche se non lo conosco personalmente - commenta Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria - Vedremo quale sarà la proposta che metterà in campo».

IL PRECEDENTE
Un appoggio ideale alla corsa fuori dagli schieramenti, lanciata da Marchini, arriva dall'economista Enrico Musso, senatore liberale e firmatario del manifesto «Fermiamo il declino» di Oscar Giannino. Musso pochi mesi fa si è candidato a sindaco di Genova, la sia città, sostenuto dalla sola lista civica «Enrico Musso Sindaco», contro i candidati ufficiali dei grandi partiti, ottenendo circa il 40 per cento delle preferenze e arrivando al turno di ballottaggio contro l'attuale primo cittadino Marco Doria.

«La mia testimonianza, di persona che ha tentato l'impossibile, è che si può fare - spiega il senatore, docente universitario di economia urbana ed economia dei trasporti - con la mia lista civica sono arrivato secondo su 13 candidati, battendo anche Grillo nella sua città e andando al ballottaggio in un Comune dove abitualmente il centrosinistra vince al primo turno».

L'exploit civico è possibile, sostiene Musso, «perché i tempi sono maturi per i cittadini che vogliono scendere in campo e riprendersi la politica». Il cambio di passo è necessario, secondo l'economista, «per affrontare le grandi emergenze economiche, che coinvolgono anche i Comuni, soprattutto quelli più grandi come Roma, in quanto attori di primo piano della spesa pubblica».

I PARTITI
Sul fronte politico, però, Marchini incontra diversi distinguo sulla sua strada. «Sono sindaco da quattro anni e mezzo e non l'ho mai conosciuto o visto - taglia corto Gianni Alemanno - né parlato con lui dei problemi della città, letto suoi articoli o sue proposte». Un'apertura è arrivata dai centristi, subito dopo l'annuncio televisivo: «Non è il nostro candidato, ma è di certo una ventata di aria fresca che può far bene alla città, dopo il fallimento della giunta Alemanno», è stato il commento di Alessandro Onorato, capogruppo Udc all'assemblea capitolina. Ma Pdl e Pd restano freddi sulla scalata dell'imprenditore al colle capitolino.

LA CITTÀ
Il senso dell'impegno di Marchini è sintetizzato nel suo sito Internet. «Roma non gode di buona salute e i romani non stanno vivendo bene - si legge - Come gran parte dei romani, trovo oggi insopportabile lo stato di abbandono in cui versa la mia città e il senso di frustrazione che anima i cittadini». La crisi attuale «della nostra città non è come tutte le altre - continua Marchini - è una crisi di rottura, e per questo la nostra proposta sarà nel segno di una forte discontinuità e innovazione, senza essere demagogica e qualunquista».


2 - IL CANDIDATO MARCHINI FA GRANDI AFFARI CON CONSIP
Stefano Sansonetti per "Milano Finanza"

Alfio Marchini deve ringraziare la Consip. È proprio dalle gare d'appalto bandite dalla centrale acquisti del ministero dell'Economia che la Astrim dell'imprenditore, che domenica scorsa ha sciolto le riserve alla sua candidatura a sindaco di Roma, è riuscita a conquistare la maggior parte dei ricavi.

Astrim agisce a 360 gradi nell'ambito dei servizi integrati di gestione immobiliare, che vanno dalla fornitura di energia al facility management e nel 2010 e nel 2011 (ha realizzato 36 milioni di ricavi, «grazie a una forte crescita nel settore energetico a seguito dei maggiori sforzi commerciali operati nel corso dell'esercizio e dell'aggiudicazione di gare Consip», si legge nella relazione al bilancio.

In effetti la società di cui Marchini è presidente nel corso degli ultimi anni ha messo a segno vari colpi targati Consip: nel 2009 si è aggiudicata due lotti di un bando per il facility management che complessivamente valeva 520 milioni; a inizio 2011 ha incamerato ben quattro lotti di un bando per la fornitura di energia alla Pa che valeva 560 milioni; e nel corso del 2012 ha vinto un lotto di un super bando da oltre 1 miliardo di euro.

I contatti tra Astrim e il settore pubblico sono consolidati anche nell'immobiliare. La società presieduta da Marchini, insieme alla Lamaro della famiglia Toti e a Idea Fimit del gruppo De Agostini, è azionista con Fintecna nella Alfiere spa. Quest'ultima è la scatola che avrebbe dovuto sviluppare a Roma il progetto della Torri di Renzo Piano, un complesso residenziale con oltre 300 appartamenti, negozi e serre.

Un progetto paralizzato dal quale Marchini vuole smarcarsi. Anche perché all'interno dell'Astrim Marchini deve fare i conti con soci di peso: Unicredit ha il 31,3% della società, Ma-Tra Fiduciaria (che attraverso numerose scatole fa capo alla Banca del Ceresio) il 13,5% e Colleoni Manufacture (veicolo lussemburghese riconducibile a Gastone Colleoni) il 10%.

Sull'imprenditore romano, peraltro, nel 2010 si è abbattuta anche la scure di Equitalia. La società pubblica di riscossione ha iscritto su alcuni suoi beni un'ipoteca per complessivi 40.800 euro. Il Fisco, si apprende dall'entourage di Marchini, aveva contestato l'utilizzo di alcune agevolazioni fiscali in occasione dell'acquisto di un immobile. Dopo tre gradi di giudizio, spiegano sempre dall'entourage, le ragioni dell'imprenditore sarebbero state riconosciute. E quindi l'ipoteca è stata cancellata.

 

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