LA MARINE DA SBARCO FA LA PRIMA VITTIMA: DOPO IL TRIONFO DI LE PEN SI DIMETTE COPÈ, IL SEGRETARIO DEL PARTITO DI CENTRODESTRA - HOLLANDE NON MOLLA: GOVERNO, PARLAMENTO (E LUI) RESTANO COME SONO. PER QUANTO?


1. FRANCIA: TERREMOTO NELL'UMP, COPÉ ANNUNCIA DIMISSIONI
ANSA - Terremoto nel centrodestra francese. Scosso dalla batosta nelle elezioni europee, dagli scandali a ripetizione, dalle spaccature interne, il contestatissimo segretario, Jean-Francois Copé getta la spugna. ''Dimissioni il 15 giugno''. Ump riparte da zero. Congresso in autunno.

La resa dei conti tra i neogollisti si è consumata questa mattina, nel corso di una riunione dell'ufficio politico del partito all'Assemblea Nazionale. I tre ex primi ministri Alain Juppé, Jean-Pierre Raffarin e Francois Fillon garantiranno la direzione collegiale, per traghettare il partito fino al congresso straordinario convocato in autunno. Insieme a Copé, accusato di aver favorito 'Bygmalion' - una società di comunicazione ed eventi di due suoi fedelissimi amici, a cui avrebbe attribuito commesse milionarie, spesso con fatture gonfiate o fittizie - si è dimessa tutta la direzione dell'Ump.

Dall'elezione di Copé, nel novembre 2012, l'Ump si è lacerato in una profonda crisi interna, spaccato tra la corrente del segretario dimissionario e quella più moderata dell'ex premier, Francois Fillon. Una situazione che stava diventando sempre piu' insostenibile è che è esplosa con l'imbarazzante risultato nelle elezioni europee, dove l'Ump ha ottenuto solo il 20,6% delle preferenze, facendosi strappare dall'estrema destra del Front National (24,9%) il ruolo di primo partito francese di opposizione.


2. HOLLANDE CON LE SPALLE AL MURO
Da ‘Il Sole 24 Ore'

Il presidente non lascerà, il Governo non si dimetterà, il Parlamento non verrà sciolto. Il giorno dopo la trionfale vittoria del Front National e la clamorosa sconfitta dei socialisti, che hanno registrato il peggior risultato della loro storia, il premier Manuel Valls ha respinto al mittente le richieste di Marine Le Pen.

«François Hollande - ha detto Valls - è stato eletto per un mandato di cinque anni, abbiamo una maggioranza alla Camera ed è stato tracciato un percorso al quale intendo attenermi. Non abbiamo alcuna intenzione di aggiungere alla crisi d'identità, alla crisi morale che la Francia sta attraversando, il disordine provocato da nuove elezioni, che renderebbero il Paese ingovernabile».

«Sono convinto - ha aggiunto il premier - che l'Europa può avere un altro orientamento, in modo da sostenere ancor più la crescita e l'occupazione. Così come sono convinto che sono necessarie nuove riduzioni fiscali». Da aggiungere a quelle già annunciate: un miliardo, incassato con la lotta all'evasione, che consentirà di ridurre le tasse a 3,2 milioni di contribuenti.

«Ma per ottenere dei risultati - ha concluso Valls, nominato meno di due mesi fa - serve del tempo. E io chiedo di poter avere del tempo».

Una linea confermata in serata dallo stesso Hollande nell'ennesimo, ancora una volta inconsistente, intervento televisivo. «Già al consiglio europeo di domani sera - ha dichiarato il presidente più impopolare di sempre - ribadirò che le priorità sono la crescita, l'occupazione, gli investimenti». Bisogna insomma smetterla «con il prezzo che abbiamo pagato per superare la crisi dell'euro, un'austerità che ha finito con lo scoraggiare i popoli».

Il presidente dell'Eurogruppo ha già provveduto a lanciare una ciambella di salvataggio al Governo francese: «Se troviamo un meccanismo equo e solido per collegare riforme e disciplina di bilancio, e un buon metodo di valutazione - ha detto Jeroen Dijesselbloem - i Paesi che fanno riforme coraggiose ed efficaci potrebbero essere ricompensati con più margini sul fronte del bilancio».

Sembrano invece ridursi di ora in ora i margini di Jean-François Copé nel tentativo disperato di conservare la carica di segretario dell'Ump, il partito conservatore dell'ex presidente Nicolas Sarkozy. E forse anche quelli dello stesso Sarkozy in vista delle presidenziali del 2017.

Copé è infatti al centro di uno scandalo che sta assumendo proporzioni preoccupanti. Durante la campagna presidenziale del 2012 sono state emesse fatture false per circa 11 milioni dalla società Bygmalion, vicina a Copé e incaricata di gestire tutti gli eventi della campagna di Sarkozy.

Su richiesta dell'Ump, Bygmalion ha fatturato al partito iniziative elettorali inesistenti, in modo da creare una cassa nera che coprisse lo sfondamento da parte di Sarkozy delle spese elettorali. La vicenda è aggravata dal fatto che l'ex presidente ha personalmente chiesto ai simpatizzanti del partito, e ottenuto, proprio 11 milioni di sottoscrizioni per ripianare il bilancio della campagna. Ieri pomeriggio la polizia ha perquisito le sedi del partito, di Bygmalion e dell'associazione politica di Copé. La resa dei conti tra quest'ultimo e i suoi avversari - gli ex premier François Fillon e Alain Juppé - è fissata per questa mattina, con una riunione straordinaria dell'ufficio politico.

 

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