
“L’ACCORDO SUI DAZI? ABBIAMO CHINATO IL CAPO, SERVIVA PIU’ CORAGGIO” – MARIO MONTI FA IL CULO A URSULA VON DER LEYEN: “ABBIAMO VALIDATO IL METODO BULLISTICO DI TRUMP. SAREBBE BELLO CHE L'EUROPA ELIMINASSE IL DIRITTO DI VETO IN ALCUNE MATERIE, COME LA POLITICA ESTERA O QUELLA FISCALE: ALLORA SÌ CHE SI FAREBBE VALERE - LA REAZIONE DEL GOVERNO MELONI? NON VORREI CHE CREDESSIMO CHE MELONI E GLI ALTRI ABBIANO A CUORE L'INTERESSE NAZIONALE. È MAI POSSIBILE CHE L'ITALIA ABBIA TRE INTERESSI NAZIONALI A SECONDA DI CHI PARLA? IL POTERE POLITICO È AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITÀ, NON DEGLI INTERESSI DI ALCUNE CATEGORIE. OGGI QUINDI NON DAREI SUSSIDI - L'IDEA PER CUI SI È BATTUTO IL NOSTRO GOVERNO, FAVORENDO L'APPEASEMENT NEI CONFRONTI DEGLI USA, PER FAR SOFFRIRE MENO LA NOSTRA INDUSTRIA NON HA FUNZIONATO”
Estratto dell’articolo di Francesco Munafò per “la Stampa”
«Secondo me la partita sui dazi è persa, anche se è ancora aperta», dice Mario Monti. […] «Il nostro interlocutore storico, gli Stati Uniti, a differenza di tutte le altre negoziazioni, ha affrontato questa prova con baldanza e con il desiderio di essere temuto. Per questo modo dilettantesco di fare politica lo abbiamo un po' deriso per sei mesi… e poi abbiamo chinato il capo. Questo avrà conseguenze molto negative per l'Europa, e non sono sicuro che nel medio-lungo termine ne abbia di positive per gli Stati Uniti. Ma l'Europa ha malamente perso questa sfida, validando il metodo bullistico del presidente Trump nel gestire le relazioni internazionali».
Secondo lei Ursula von der Leyen ha sbagliato la gestione oppure era ostaggio delle richieste dei governi europei?
«Abbiamo il dovere di criticare sia la Commissione europea […] sia i governi nazionali, alcuni in particolare».
SERGIO MATTARELLA - URSULA VON DER LEYEN - MARIO MONTI - ATTILIO FONTANA
Per quale motivo dobbiamo criticare la Ue?
«Sarebbe bello che l'Europa potesse eliminare il diritto di veto in alcune materie, come la politica estera o quella fiscale. Allora sì che si farebbe valere. Ma se c'è un campo in cui gli Stati membri, tradizionalmente e giuridicamente, non dico siano assenti, ma lo sono molto meno che in altri, è quello del commercio internazionale. […]».
[…] In un'intervista a La Stampa, Prodi ha ricordato che, con lui presidente della Commissione e lei Commissario alla Concorrenza, siete riusciti a multare Microsoft. Non era facile.
«Anche allora c'erano diversi Stati membri che ci dicevano di non scherzare con gli Stati Uniti. Noi siamo andati oltre le forti obiezioni di quei governi. E lo abbiamo fatto».
DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN
Oggi che cosa avrebbe fatto? Minacciato una guerra commerciale? Una global tax sui colossi del web?
«[…] credo che l'unico punto su cui Trump e gli Usa abbiano ragione sia la questione degli oneri per la difesa europea. Il modo in cui, di colpo, ci siamo prestati a promettere di passare dal 2 al 5 per cento è stato un po' rocambolesco, ma su questo l'America ha ragione. […] La mia tesi è che, anche se gli Stati Uniti decidessero di continuare da soli, noi non possiamo più permetterci di affidare la nostra sicurezza a un Paese la cui politica internazionale è stravagante e volatile […] Non farei marcia indietro su quello che l'Europa ha promesso al vertice della Nato, quello no.
Però su tutto il resto mi metterei con puntiglio. In quella stessa occasione si è svolto il G7 e faticosamente e con anni di lavoro, l'Occidente […] aveva fatto un accordo sulla minimum global tax, con cui tutte le imprese multinazionali dovrebbero pagare almeno il 15%. I sei non americani del G7 hanno largheggiato, con buona predisposizione psicologica verso Trump. Io mi sono informato all'Ocse: "C'è o non c'è una dichiarazione formalizzata?"-. Mi hanno spiegato che c'è un accordo politico […] Dunque l'Europa, il Giappone e il Canada non firmino quella cosa che non c'è ancora. Le democrazie liberali che si trovano a disagio ad accettare le sopraffazioni dovrebbero creare un'alleanza».
URSULA VON DER LEYEN - DONALD TRUMP
E la reazione del governo Meloni?
«Non vorrei che credessimo che davvero Meloni e gli altri abbiano a cuore l'interesse nazionale. È mai possibile che l'Italia abbia tre interessi nazionali a seconda di chi parla? Mi aspettavo più coraggio. Il potere politico è al servizio della collettività, non degli interessi di alcune categorie. Oggi quindi non darei sussidi».
Italia e Germania hanno frenato di più sull'ipotesi dei contro-dazi. Che ne pensa?
«Metto sullo stesso piano Merz e Meloni. E probabilmente finiranno dalla stessa parte politica. Merz può considerare il settore dell'auto di interesse nazionale, mentre in Italia l'idea per cui si è battuto il nostro governo favorendo l'appeasement nei confronti degli Usa per far soffrire meno la nostra industria non ha funzionato. Si è continuato a narrare che l'uomo più potente del mondo asseconda una certa parte politica dell'Italia e dell'Ue e che al suo servizio l'Italia può avere un ruolo strategico». […]
Ursula von der leyen e donald trump a Turnberry in Scozia - foto lapresse