MARO’, CHE TIRITERA! L’INDIA DEVE DECIDERE SE LATORRE PUÒ RESTARE ANCORA IN ITALIA PER CURARSI - DOVESSE OPPORSI, RENZI POTREBBE TENERE COMUNQUE IL FUCILIERE IN PATRIA - MA POI SON DOLORI PER GIRONE, CHE E’ IN INDIA

 salvatore girone Massimiliano Latorre  salvatore girone Massimiliano Latorre

Danilo Taino per il “Corriere della Sera”

 

È molto improbabile che Massimiliano Latorre torni in India, domenica prossima, quando scade la licenza di convalescenza che sta trascorrendo in Italia. Domani, la Corte suprema indiana terrà un’udienza nella quale gli avvocati del marò chiederanno che il permesso di restare in patria a curarsi venga prolungato per la seconda volta, sempre per ragioni mediche.

 

Se la risposta sarà positiva, bene. Se dovesse essere negativa, si aprirebbe un dilemma serio per il governo italiano: da quel che risulta al Corriere , però, l’orientamento delle autorità di Roma sarebbe comunque quello di trattenere in patria Latorre. Ciò aprirebbe una fase nuova nel contenzioso con Delhi sul caso dei due fucilieri di Marina accusati di avere ucciso, mentre erano in missione antipirateria, due pescatori indiani il 15 febbraio 2012.

Salvatore Girone Massimiliano LatorreSalvatore Girone Massimiliano Latorre

 

Dallo scorso autunno, il governo italiano ha puntato tutto sulla soluzione diplomatica e silenziosa del caso che riguarda Latorre e Salvatore Girone (quest’ultimo ancora a Delhi in libertà provvisoria dietro cauzione). Cioè sulla ricerca di un accordo con il governo, a quel tempo da poco eletto, di Narendra Modi.

 

L’obiettivo di Matteo Renzi consisterebbe nell’arrivare all’accettazione da parte del governo indiano di un arbitrato internazionale sulla giurisdizione da applicare al caso, cioè su dove tenere il processo: in Italia, in India o in un Paese terzo. A quel punto, il governo Modi dovrebbe coinvolgere la Corte suprema indiana nel procedimento di internazionalizzazione. Una volta avuto il via libera da questa, si formerebbe un tribunale arbitrale che prenderebbe la decisione.

Mukul Rohatgi avvocato per l italia nel caso dei due maro latorre e girone jpegMukul Rohatgi avvocato per l italia nel caso dei due maro latorre e girone jpeg

 

Il problema è che questa strada è stata imboccata da tempo, ha già trovato un paio di intoppi e non ha finora prodotto risultati. Domani, l’udienza della Corte suprema sul rinnovo della licenza a Latorre — una richiesta di altri tre mesi da trascorrere in Italia, secondo i media indiani — sarà un nuovo, importante test.

 

In caso di risposta positiva, ci sarà altro tempo per la diplomazia. Nell’eventualità contraria, il governo italiano dovrà innanzitutto decidere se rispettare l’impegno preso in gennaio, al momento del rinnovo della licenza di convalescenza (firmato dall’allora ambasciatore a Delhi Daniele Mancini), di rimandare il marò in India alla scadenza dei permessi.

Salvatore Girone Salvatore Girone

 

Oppure se alzare il livello del contenzioso, trattenere Latorre in Italia e a quel punto essere pronto a uno scontro diplomatico. In sé, un confronto anche duro sul piano della diplomazia non è un dramma. Il problema, in questo caso, è che l’altro marò, Girone, è in India e l’asimmetria complica le cose per l’Italia (mentre per Delhi è una garanzia): se il contenzioso dovesse salire di tono, Girone potrebbe rischiare la revoca della libertà su cauzione.

 

Nei mesi scorsi, l’atteggiamento del governo Modi è sempre sembrato di apertura, favorevole alla trattativa. Ma gli input politici non necessariamente fanno battere i tacchi a una magistratura indipendente: tempi, metodi e interessi di politici e giudici sono diversi. Inoltre, in India e nel governo di Delhi c’è da registrare una certa irritazione per come un caso considerato bilaterale abbia preso alcuni caratteri multilaterali.

 

I DUE MARO GIRONE E LATORRE I DUE MARO GIRONE E LATORRE

 

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