renzi boschi martina

MARTINA, OVVERO L’EUTANASIA DEL PD - IL REGGENTE AMMETTE DI AVER SAPUTO PRIMA DA RENZI CHE AVREBBE STRONCATO IL DIALOGO CON IL M5S DA FAZIO: ‘NON SARO' CERTO IO A DARE L'AUTORIZZAZIONE DI ANDARE O MENO IN TV A FARE INTERVISTE’ - E SI AGGRAPPA ALLA POLTRONA: ‘CI VUOLE UN ANNO DI RICOSTRUZIONE DEL PARTITO, POI IL CONGRESSO’ - POI SI INERPICA SU DISCORSI TRA ‘GRANDE FRATELLO’ E ANTI-BERLUSCONISMO, E AMMETTE...

 

Da www.rtl.it

 

 

PD: MARTINA, RENZI VUOL FARE SUO PARTITO? NON CI CREDO

 

RENZI MARTINA

"Non lo credo. Non credo assolutamente allo scenario di un soggetto politico fuori dal Pd organizzato da lui. So invece della sua partecipazione nel Pd". Cosi' il segretario reggente del Pd Maurizio Martina a Rtl ha risposto a Pierluigi Diaco che gli chiede: "Senza paura di essere smentito, posso dirle che Renzi sta lavorando ad un nuovo soggetto politico che sarà presentato alla prossima Leopolda in autunno. Il modello sarà simile a quello del lanciato da Macron in Francia" Alla domanda se fosse stato informato da Renzi della sua intervista da Fazio, Martina ha risposto positivamente. "E non ha detto nulla?", e' stato chiesto a Martina.

 

"Non saro' certo io a dare l'autorizzazione di andare o meno in Tv a fare interviste. Non c'e' dubbio che Matteo ed io avevamo due punti di vista diversi" sul dialogo con M5s. "Ma - ha aggiunto - non e' stato solo quello che ha detto Renzi a chiudere il confronto, ma quello che ha detto Di Maio dopo mezz'ora. Con un suo post ha chiuso lui in autonomia". "Non ho mai immaginato - ha detto ancora - che si debba andare oltre il PD. Le ragioni per cui e' nato dieci anni fa sono ancora tutte attuali. Non dobbiamo ne' andare oltre ne' tornare indietro, ma riprogettare questo spazio. Abbiamo commesso errori, il piu' grande e' quello di non avere capito che la crisi e' stata devastante, in particolare per i piu' deboli"

 

 

PD: MAURIZIO MARTINA A RTL 102.5: " UN ANNO DI LAVORO DI RICOSTRUZIONE NEL PD E POI IL CONGRESSO"

 

 

martina renzi

Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, ospite questa mattina di Non Stop News, programma condotto da Pierluigi Diaco, Giusi Legrenzi e Fulvio Giuliani, in onda su Rtl 102. 5 e in Radiovisione sul canale 36 del DT e sul 750 di SKY, interviene subito nell'attualità politica di questi giorni. I conduttori gli chiedono un'opinione sulle trattative in corso tra Lega e M5S, e Martina risponde: " Di Maio e Salvini dicano chiaramente,definitivamente se sono nelle condizioni di avanzare una proposta di governo plausibile o no, con tutta chiarezza, questo tira e molla ha stufato. L'Italia ha bisogno di essere governata: adesso è il tempo della chiarezza".

 

A una battuta dei conduttori, che hanno paragonato  Salvini e Di Maio a Mazinga e Jeeg Robot, star dei cartoni animati degli anni '80, il segretario reggente del Pd ha risposto scherzosamente :"credo che il metal detector li terra' fuori da un futuro governo". Poi il giudizio sui rapporti con l'Ue di un esecutivo che nasce da forze da sempre critiche con Bruxelles: "Un governo Lega-M5s avrà un rapporto con l'Europa problematico" -afferma Martina- "Si sta parlando di rivedere i Trattati, ma nessun Paese da solo può rivedere i Trattati, è come se marito e moglie decidessero di rinegoziare un mutuo. E' facile fare propaganda,  il difficile è governare".

 

RENZI MARTINA

 "In me sudditanza psicologica nei confronti di Matteo Renzi? No, abbiamo diverse opinioni a volte, ma nessuna sudditanza" - ha risposto -" Ci sono diverse personalità nel partito e lui è una personalità di primo piano senza dubbio. Io ho sempre lavorato per cercare punti di equilibrio, e comporre le diversità tra noi. Nessuno deve fermarsi perché la battaglia  è di tutti, ora dobbiamo ripartire dal Paese, dal dopo 4 marzo.  Ed è il momento di lavorare insieme,  sul futuro del nostro Paese."

 

In un momento successivo, poi, Martina approfondisce: "Non sono intervenuto il giorno dopo la sua intervista da Fazio (in cui Renzi ha di fatto chiuso alla trattativa con il M5S, ndr.) perché non pensavo di dover  intervenire.  E non c'è nessun scontro tra noi. Non mi ci metterò mai a vietare di andare o non andare da qualcuno in tv. Io e lui (Renzi, ndr)abbiamo avuto diverse opinioni , io  volevo parlare con i Cinque Stelle lui no, ma anche Di Maio ha chiuso subito la partita, dopo l'intervista con un post su Fb" Ma Renzi sta preparando un partito nuovo?"- incalzano in conduttori: "No assolutamente, lo ha smentito anche lui . Conosco la partecipazione di Renzi alla sfida del Pd, so cosa ha fatto e cosa può fare ancora", la risposta di Martina. Poi i conduttori sottopongono un tema cruciale: la questione dell'anti-berlusconismo nel centro-sinistra.

renzi gentiloni martina

 

 "L'anti-berlusconismo della sinistra durato 25 anni ha prodotto alla fine una santificazione di Berlusconi da tutti i punti di vista, dalla cultura alla politica.   Possiamo dire che la lotta al berlusconismo è stato uno dei problemi del centro sinistra?"- domandano i conduttori. Martina ha dichiarato: " Non nascondo che, dalle nostre parti, negli ultimi anni, si è animata torsione anti-berlusconiana che ci ha portato fuori strada. Il punto era sconfiggerlo sul piano politico, cioè competere e sconfiggere un'idea e delle scelte sul piano economico e sociale, che si sono  rivelate fallimentari.

 

Quando, invece, siamo  andati su un altro binario, cioè quello della lotta esasperata al berlusconismo in quanto tale, allora  è chiaro che, per un pezzo, non ci siamo fatti capire dal Paese. Ma, ribadisco che comunque andava combattuta una certa idea del  rapporto tra quella leadership e l'interesse pubblico che naturalmente era legato a quella persona". "Ma perché, quando eravate al governo,  non avete fatto la legge sul conflitto d'interesse?"- incalzano i conduttori- "Io  discuto infatti dei nostri limiti" - risponde Martina- "non abbiamo fatto la legge sul conflitto di interessi e io riconosco questo grande limite che abbiamo avuto. Non abbiamo fatto scelte legislative che andavano fatte, lo riconosco. Dopodiché,  penso però che dobbiamo animare una prospettiva culturale differente".

ORFINI MARCUCCI MARTINA DELRIO

 

Poi Martina sottolinea con forza: " Nego, però, che abbiamo costruito una carriera politica sulla legge del conflitto d'interesse. Noi abbiamo misurato insufficienze su questi  passaggi, ma le dico che abbiamo fatto anche scelte importanti: aver rimesso in legge la punibilità del falso in bilancio, per esempio, lo rivendichiamo. Poi, certamente,  il fatto che un personaggio come Berlusconi sia sceso  in politica ha obiettivamente cambiato anche noi. E' vero tuttavia che  il Gran Fratello è entrato nell'agenda  politica del Paese anche per le vie del Movimento Cinque Stelle".

 

Poi, Martina sottolinea che : "La sinistra non deve avere più un atteggiamento spocchioso e radical -chic verso questi fenomeni. Rivendico la scelta di contrastarli. Io sono per riaffermare un'altra idea ma non dobbiamo più avere un atteggiamento di chi guarda a questi fenomeni dall'alto al basso", conclude Martina. Sullo scollamento tra il Pd e parte del suo elettorale, poi Martina riconosce che "il nostro principale errore è stato di non aver capito per tempo quanto questa crisi fosse stata devastante per i ceti più deboli. L'aumento del Pil che raccontavamo era solo per un pezzo dell'Italia. Il Paese non faceva passi in avanti, tutto intero.  Dobbiamo riflettere con spirito autocritico e andare avanti. Siamo un partito che deve combattere".

 

ORFINI MARCUCCI MARTINA DELRIO

"Ma lei ha un approccio più soft rispetto a un partito di tradizione più 'barricadera', sente di essere più debole?"- gli chiedono ancora i conduttori. "Io non mi sento debole"- ribatte Martina-"Non sono Goldrake e non voglio nemmeno diventarlo, ma non sono debole, non cambierò,  non mi inventerò diverso da ciò che sono".

 

" Il mio Pd del futuro?" -prosegue Martina-"Sta in tre parole: protezione cura e comunità. Noi abbiamo regalato categoria della protezione alla destra, ora dobbiamo riappropriarcene. La mia risposta al bisogno di protezione è la comunità: cioè la risposta che può dare l'insieme di persone, per me la parola chiave del Pd del futuro è comunità. A volte il dibattito nella sinistra è noioso, ma io preferisco partito in cui si discute e ci si fa domande"- prosegue- "rispetto a partiti e movimenti dove c'è uno solo che decide  e gli altri seguono. Non ho mai visto soluzioni facili a problemi complessi come quelli che abbiamo avuto anche noi".

 

Il giudizio su Luigi Di Maio poi fa luce sulla " sua grande responsabilità: ne è consapevole. Ha mostrato una grande interscambiabilità nel cambiare interlocutori in vista di un governo, con il Pd e con la Lega. Ha rotto antiche geografie sicuramente, ma secondo me bisogna avere un quadro di valori di riferimento certo. Mi piacerebbe discutere con lui dell'Art. 3 della Costituzione, sulle diseguaglianze, anche fiscali. Andiamo verso una riforma fiscale iniqua, e nel futuro pagheremo queste scelte che oggi sembrano facili, tagli di aliquote,  semplificazioni, ma non sono scelte che non pagheremo. E gli dico: attenzione al vecchio che ritorna, il tema della Fornero, per esempio, è stata una legge che pur se contestata, ha messo in sicurezza i conti previdenziali,allora io dico vogliamo fare modifiche? Noi siamo disponibili a metterci a un tavolo e lavorare".

carlo calenda tessera pd con maurizio martina

 

"Di Maio dice che sta facendo la  storia?- sottolinea ancora Martina- " Consiglio di stare con i piedi per terra. Segnalo che si stanno raccontando scelte che messe tutte in fila costano 100 miliardi di euro. Come le coprono? Leggo di ipotesi di condoni.

Sarebbe un grave errore per il nostro Paese. Doveva essere il  governo del cambiamento, invece e' la restaurazione".  

 

Poi i conduttori chiedono a Martina delle critiche alla riforma della scuola fatta dal governo dem: "Per colpa nostra - ammette Martina-"non siamo riusciti a far capire quanto con la Buona Scuola abbiamo fatto. Abbiamo stabilizzato 100 mila precari e non siamo riusciti a farcelo riconoscere. E'accaduto perché abbiamo calato dall'alto la riforma". Martina poi conferma la scelta di candidarsi alla segreteria del Pd e spiega:"L'Assemblea di sabato dovrà decidere se fare un Congresso subito o eleggere un segretario. Io penso che a noi  serva un lavoro di ricostruzione dal basso per il prossimo anno per arrivare al Congresso bene. Per non esasperare questo lavoro con i conti legati alle persone,  ho bisogno di costruire, con tanti, nuove risposte su temi decisivi".

 

MAURIZIO MARTINA

E aggiunge a proposito di una eventuale candidatura di  Renzi alla segreteria: "Matteo Renzi ha già detto che la sua esperienza di segretario è finita e la scelta va rispettata, non va tirato per la giacca", conclude.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”