mastella presenta il simbolo noi di centro

CHE MONDO SAREBBE SENZA MASTELLA? “GIORGIA MELONI, NON ILLUDERTI. SALVINI E BERLUSCONI TI FREGHERANNO COMUNQUE” – IL CEPPALONICO PRESENTA IL NUOVO SIMBOLO DI NOI DI CENTRO E AVVISA LETTA: "L’UNICA FORMULA È QUELLA DI UNA COALIZIONE LARGA MA SENZA CINQUESTELLE. A  SUGGERISCO DI TIRAR FUORI IL CARATTERE O MOLTO PRESTO SARÀ UN ALTRO EX SEGRETARIO DEL PD"

MASTELLA PRESENTA IL SIMBOLO NOI DI CENTRO

Adriana Logroscino per corriere.it

 

«L’unica formula è quella di una coalizione larga ma senza cinquestelle. E soprattutto niente ossessioni: rendono solo Meloni una martire. A Enrico Letta suggerisco di tirar fuori il carattere o molto presto sarà un altro ex segretario del Pd». Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento, a lungo in parlamento, ministro nei governi di Berlusconi, di D’Alema e di Prodi, nelle campagne elettorali si esalta.

MASTELLA

 

Nonostante non intenda candidarsi personalmente, «per rispetto agli elettori beneventani che mi hanno scelto di nuovo meno di un anno fa», ha appena presentato il nuovo simbolo di «Noi di centro».

 

Sindaco Mastella, anche questa campagna elettorale breve che nasce da una caduta traumatica del governo, si gioca al centro?

calenda mastella

«Come sempre. È una campagna elettorale che il centrosinistra può vincere a patto di non porre veti ma nello stesso tempo fissando un perimetro. Il Pd ha l’autorevolezza per tracciarlo».

 

I sondaggi, però, danno il centrodestra in netto vantaggio.

«Il centrodestra ormai è più una destra. È un fatto di numeri: il partito di Berlusconi prende la metà dei voti di Salvini e un terzo di quelli di Meloni. Peraltro al Nord, dove di più è stata sofferta la caduta del governo Draghi, industriali, commercianti, piccoli imprenditori che votavano Lega ora sono molto arrabbiati. Si asterranno. Muovendosi nella direzione di un progetto di solidarietà nazionale, il centrosinistra se la gioca».

MASTELLA PRESENTA IL SIMBOLO NOI DI CENTRO

 

E lei è pronto a fare la sua parte.

«Noi siamo al centro e rappresentiamo una realtà territoriale importante. Ho commissionato qualche sondaggio: in Campania Noi di centro può raccogliere il 9 per cento, in Puglia il 5, in Basilicata il 4, in Molise il 5. Aspetto i risultati di Calabria, Sardegna e Abruzzo. L’identità democristiana e parademocristiana è forte. Sono un punto di riferimento, soprattutto dopo anni di disastri. Posso attirare consensi sul centrosinistra oppure no».

 

Insomma lei si propone. Ma sono tanti i soggetti centristi che si fanno avanti. Che pensa di Azione di Calenda? È in crescita.

di maio mastella

«Guardi, io a Benevento ho vinto contro il candidato di sinistra e contro quello di destra. Li ho battuti entrambi. E si segni questa data: il 28 luglio si vota per il presidente della Provincia, vuole scommettere che il mio candidato batterà l’avversario del Pd sostenuto dal centrodestra?

 

Do anche un pronostico: finisce 60 a 40. Io sono per un’alleanza larga ma il mio simbolo può vincere anche da solo, al Senato. In Campania prendo certamente più voti di Di Maio e probabilmente più voti anche di quel che resta del M5S. Non so se Calenda possa avere le stesse aspettative».

funerale di ciriaco de mita casini e mastella

 

Anche lui sembra disposto ad andare al voto da solo.

«Vedremo dove arriva da solo con la sua idea di sfidare il Pd nel collegio di Roma 1. Non ho niente contro Calenda, anzi lo stimo. Ma dovrebbe essere più umile. Non è l’unico ad avere qualcosa da dire».

 

Quindi la sua ricetta è un’alleanza larga senza M5S. I punti fondamentali del suo programma?

«La mia idea è di adottare la formula rivelatasi vincente in Campania e in Puglia: un’alleanza larga, senza cinquestelle, puntando su sindaci e amministratori, sia perché si candidino, sia perché indichino candidati. Se al Pd pensano di fare le liste dividendosi i posti in base al peso delle correnti, hanno già perso.

 

E riguardo ai temi ne pongo almeno tre, fondamentali: attenzione ai diversamente abili, trascuratissimi, ingabbiati nel labirinto della burocrazia, lotta alla disuguaglianza tra Nord e Sud anche riprendendo il reclutamento nell’amministrazione pubblica, revisione immediata del Pnrr, i cui benefici non stanno arrivando ai Comuni».

MASTELLA 2

 

Lei è stato ministro di un governo di centrodestra: vuole dare un suggerimento alla possibile leader dello schieramento, Giorgia Meloni?

«Giorgia, non ti illudere, non succederà: Salvini e Berlusconi ti fregheranno comunque».

 

MASTELLA 3clemente mastella foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…