
MATTARELLA, L’ANTI-TRUMP – IN CROAZIA IL CAPO DELLO STATO FA UN GRAN DISCORSO CONTRO DAZI E PROTEZIONISMO. INVOCA LA LIBERTÀ DEI COMMERCI COME ANTIDOTO ALLA GUERRA E RIVENDICA IL “MODELLO” DI COOPERAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA – UGO MAGRI: “IL PRESIDENTE, UNA VOLTA DI PIÙ, HA RAMMENTATO COME LA PACE E LE BARRIERE TARIFFARIE NON SIANO MAI ANDATE GRANCHÉ D'ACCORDO. CHI VUOLE LA PRIMA NON PUÒ VEDERE DI BUON OCCHIO LE BARRIERE COMMERCIALI, È IL SENSO DEL SUO DISCORSO…”
1. L'APPELLO DEL COLLE "COMMERCIO LIBERO"
Estratto dell'articolo di Ugo Magri per “La Stampa”
La libertà dei commerci è una mano tesa agli altri popoli. E l'Unione europea […] rappresenta un modello di collaborazione che andrebbe presa ovunque a «modello».
Così Sergio Mattarella nelle dichiarazioni rese in Croazia, dove ieri ha trascorso l'intera giornata in visita. Il presidente non è entrato nel merito del negoziato sui dazi con gli Usa, ma una volta di più ha rammentato come la pace e le barriere tariffarie non siano mai andate granché d'accordo.
Chi vuole la prima non può vedere di buon occhio le barriere commerciali, è il senso del suo discorso: concetto largamente sottoscritto dal presidente croato Zoran Milanovic.
A Zagabria Mattarella era già stato nel 2015, in uno dei suoi primi viaggi presidenziali. La Croazia da poco era entrata a far parte dell'Ue e altri Paesi Balcanici non vedevano l'ora di aderire. Dieci anni dopo, però, di strada se n'è fatta poca. E i ritardi nei processi di adesione rischiano di disilludere quanti vi avevano creduto.
Il capo dello Stato non ha nascosto una certa preoccupazione al riguardo. «Le aspirazioni di quei Paesi che da oltre vent'anni hanno avviato il loro processo di avvicinamento all'Unione vanno assecondate», al fine di rendere l'Europa «più solida e autentica», ha tenuto a rimarcare […].
sergio mattarella con il presidente croato zoran milanovic 2
Mattarella ha aggiunto, nel brindisi: «I popoli dell'area balcanica hanno il diritto di vivere in una cornice di pace, di sicurezza e di stabilità nelle quali è possibile ricomporre anche le linee di faglia che hanno attraversato il Novecento». […]
2. MATTARELLA, UE NON È DAZI, SIAMO RETE COMMERCIALE APERTA
Fabrizio Finzi per l’ANSA
"La vocazione alla pace l'Europa l'ha sempre coltivata e la mantiene". Inoltre l'Unione europea "è al centro di una rete commerciale aperta che garantisce pace: questa vocazione di pace della Ue è condivisa per restituire alla vita internazionale un modello di convivenza serena".
DONALD TRUMP MOSTRA LA TABELLA CON I NUOVI DAZI
Sergio Mattarella non pronuncia mai la parola dazi ma il suo pensiero è chiarissimo in una giornata delicatissima per l'Europa alle prese con un trattativa violenta con Washington sulle barriere tariffarie che, peraltro, non sembra andare benissimo.
Il presidente della Repubblica ne ha parlato da Zagabria nel corso di una visita ufficiale ad un Paese ormai amico che è membro a pieno titolo dell'Unione europea, della Nato ed ha anche introdotto la Moneta unica.
sergio mattarella con il presidente croato zoran milanovic
Un alleato forte dell'area, che potrebbe essere per l'Italia un vero e proprio hub per i Balcani per i quali il capo dello Stato ha invocato un'accelerazione per la loro entrata a pieno titolo nel club europeo. Pace, Europa e libero mercato.
Su questi tre anelli si è ancorato il filo dei colloqui che il presidente ha avuto in Croazia, Paese in crescita, fieramente patriottico ma non per questo distaccato dai valori europei. Pace e libero mercato sono per Mattarella valori che viaggiano insieme e oggi l'ha ben spiegato da Zagabria dopo un lungo colloquio con il presidente Zoran Milanovic:
sergio mattarella con il presidente croato zoran milanovic 1
"L'Europa è nata "per assicurare a un continente dilaniato da secoli di guerre una prospettiva di pace. Una pace che dura da oltre 70 anni" e che quindi rappresenta "un'offerta di modello al resto della comunità internazionale", ha spiegato riassumendo il cuore delle conversazioni.
"L'Unione europea è stata veramente un concreto progetto di pace per le relazioni tra Croazia e Italia e sarebbe opportuno che continuasse ad agire in tal senso anche su una scala più larga", gli ha fatto eco il presidente croato Zoran Milanovic.
LE ENTRATE TARIFFARIE NEGLI STATI UNITI
Si è parlato quindi anche di allargamento dell'Unione, della necessità di non fermarsi nel cammino delle riforme istituzionali ed economiche già da tempo presenti sul tavolo di Bruxelles.
Necessità ribadita anche al premier Andrej Plenkovic: bisogna "rafforzare i processi decisionali per renderli più efficaci e tempestivi", si è concordato. Il capo dello Stato ha voluto sottolineare quanto nel mondo "le sfide si siano moltiplicate".
"Oggi l'Europa - ha aggiunto - ha più che mai bisogno del convinto contributo di tutti i suoi Stati membri per continuare a rafforzarsi e integrarsi, per poter affrontare da protagonista il mutato contesto geopolitico".
Lavorare insieme quindi, per mantenere "il modello Europa" vivo e forse anche "forte", come ha chiesto oggi la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel bel mezzo della guerra commerciale voluta da Donald Trump.
sergio mattarella con il presidente croato zoran milanovic.
Se con la Croazia sono state efficacemente vaporizzate le scorie di un passato non troppo lontano, ora Roma e Zagabria lavorano sodo per il business e i frutti si vedono: l'Italia continua ad essere tra i primi partner commerciali della Croazia (primo nel 2022 e 2023; secondo nel 2024 dopo la Germania).
La Croazia può effettivamente diventare un ponte di penetrazione per i Balcani che restano, per la politica estera italiana, una priorità.
"Croazia e Italia condividono l'intendimento di veder portare a compimento, senza ulteriori indugi, il processo di allargamento, soprattutto nei Balcani occidentali che da oltre vent'anni hanno avviato il loro processo di avvicinamento all'Unione", ha infatti ribadito Mattarella.
sergio mattarella parata del 2 giugno 2025 foto lapresse
Perfettamente d'accordo il presidente Milanovic che ha confermato come ad avviso della Croazia "soprattutto l'Albania, il Montenegro e la Macedonia del Nord, sono tenuti da troppi anni e senza valide ragioni nell'anticamera dell'Ue".
TRUMP SUL MONTE RUSHMORE - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA