
VIOLENZA CIECA E VITTIMISMO INUTILE CREANO UN CLIMA INFAME – ALLA CONVENTION DI VOX, GIORGIA MELONI ALZA I TONI, CITA L’OMICIDIO DELL’ATTIVISTA TRUMPIANO PER ATTACCARE LA SINISTRA, E DISPENSA LA SOLITA DOSE DI VITTIMISMO: “SAPPIAMO DA CHE PARTE STA LA VIOLENZA, NON CI FAREMO INTIMIDIRE. GLI ODIATORI NASCOSTI PER STRADA E I FALSI MAESTRI IN GIACCA E CRAVATTA NASCOSTI NEI SALOTTI VOGLIONO TRASCINARE LE NOSTRE NAZIONI IN UNA SPIRALE DI VIOLENZA” – LA REPLICA DI MATTEO RENZI: “MELONI CONTINUA A SEMINARE ODIO. MA IL PAESE NON HA BISOGNO DI QUESTO CLIMA INFAME” – DIETRO ALLE URLA DELLA DUCETTA C’È LA STRATEGIA PROPAGANDISTICA DI FAZZOLARI…
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"
giorgia meloni alla convention di vox
La nuova tappa della campagna di Giorgia Meloni si consuma durante la convention dell'ultradestra spagnola di Vox in corso a Madrid. Con un video-messaggio, e per il terzo giorno consecutivo, la presidente del Consiglio torna a parlare dell'assassinio del trumpiano Charlie Kirk.
«Voglio rendere omaggio a un giovane coraggioso. Il suo sacrificio — è la premessa — ci ha ricordato un'altra volta da che lato stanno la violenza e l'intolleranza». A sinistra, lascia intendere. Ma non basta. La premier torna a puntare il dito contro gli avversari: «Voglio dire alto e chiaro a tutti quegli odiatori ed estremisti nascosti per strada e a quei falsi maestri in giacca e cravatta nascosti nei salotti che non cadremo nella loro trappola, di chi vuole trascinare le nostre nazioni in una spirale di violenza». [...]
giorgia meloni alla convention di vox
«Ma voglio anche dire loro che non ci faremo intimidire e andremo avanti a batterci senza sosta per la libertà dei nostri popoli».
Da giorni, la destra italiana prende spunto dall'omicidio avvenuto in un campus nello Utah per evocare il rischio di un clima simile agli anni di piombo — l'ha fatto esplicitamente il ministro Luca Ciriani, citando le Br — e per attaccare l'opposizione.
Contestualmente, il Viminale ha inoltrato ai prefetti una circolare con la richiesta di verificare ed eventualmente rafforzare le scorte, in particolare di chi siede al governo.
Allo stesso tempo, però, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi predica «toni bassi». Un antidoto, è la posizione che trapela, utile anche a non incoraggiare emulatori.
MATTEO PIANTEDOSI GIORGIA MELONI
È il contrario della strategia scelta dalla premier e da parte dell'esecutivo. In questa chiave vanno lette le parole pronunciate proprio ieri dal responsabile del Viminale. «Non sottovalutiamo mai nessun segnale. E pur in assenza di avvisaglie concrete, lavoriamo alla massima precauzione». [...]
[...] quando gli chiedono dell'escalation verbale denunciata da Meloni, Piantedosi replica: «Da un punto di vista politico e sociale, l'Italia non è gli Stati Uniti. E quindi tenderei a dire che grazie a Dio siamo una società che ha ancora degli anticorpi».
giorgia meloni alla convention di vox
Come detto, sono toni distanti da quelli scelti dalla destra italiana. Lo rileva anche Matteo Renzi. Il leader di Iv posta il video di Meloni che parla alla festa dell'Udc, alle spalle uno scudo crociato: «La premier usa quel simbolo per evocare lo scontro, aggredire gli avversari, evocare nemici».
E ancora: «Il governo ha paragonato Italia Viva alle Brigate Rosse. Non conoscono la storia. La Dc ha combattuto contro le Br alleandosi con tutte le forze dell'arco costituzionale. Meloni continua a seminare odio. Ma il Paese non ha bisogno di questo clima infame».
matteo renzi cernobbio forum ambrosetti
A sera e dopo giorni di accuse lanciate contro la sinistra, Meloni sembra rivedere i toni. Di certo, prende spunto dalla solidarietà al ministro Paolo Zangrillo per la contestazione subita alla festa del Pd a Torino per lanciare un appello alla moderazione: «Il confronto politico, anche acceso, non deve mai trasformarsi in aggressione verbale. Serve da parte di tutti la responsabilità di abbassare i toni e di contribuire a un dibattito pubblico civile e costruttivo».