giorgia meloni mark rutte palazzo chigi

MELONI E RUTTE SI TROVANO INSIEME SUL FRONTE DEL PORTO – IL PREMIER OLANDESE, LEADER DEI “PAESI VIRTUOSI” SEMPRE DURI CON L'ITALIA, APPOGGIA LA “DUCETTA” SUL TEMA DEI MIGRANTI: “OCCORRE UNO SCATTO IN AVANTI DELL'EUROPA SUI PARTENARIATI CON I PAESI DI ORIGINE DEI MIGRANTI”. I DUE IPOTIZZANO UN VIAGGIO INSIEME IN AFRICA – MASSIMO FRANCO: “LA STATEGIA PER FERMARE LE PARTENZE E FORNIRE AIUTI ALLE NAZIONI DALLE QUALI ARRIVA L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA È UNA SCOMMESSA AD ALTO RISCHIO. PERCHÉ RUTTE HA DETTO COSE SIMILI A QUELLE AFFERMATE QUANDO C’ERA DRAGHI A PALAZZO CHIGI”

1 - MELONI-RUTTE, SPINTA SULLA UE «SERVE PIÙ PRESENZA IN AFRICA»

Estratto dell'articolo di Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni riceve mark rutte a palazzo chigi

L’anno scorso, con accanto Mario Draghi, disse più o meno le stesse parole: «Non siamo d’accordo su tutto, ma lavoriamo bene insieme». Allora si trattava del price cap sul gas russo. Oggi, con accanto Giorgia Meloni, sempre a Palazzo Chigi, il premier olandese Mark Rutte ripete il concetto, questa volta sul dossier migranti: «Non siamo d’accordo su tutto, ma dobbiamo lavorare insieme su due questioni, i movimenti primari e i movimenti secondari e bisogna trovare un equilibrio».

 

[…] Del resto all’ultimo Consiglio europeo i due Paesi hanno trovato delle sintesi, ma resta una differenza di fondo: per gli olandesi l’Italia deve innanzitutto applicare le regole vigenti, in primo luogo sui cosiddetti «dublinanti», su coloro che transitano dall’Italia e che Roma al momento rifiuta di riprendersi. Se non si parte da questo punto, e da uno screening sulla tipologia di migranti su cui Roma ha sempre dimostrato grandi deficit, si fa tutto più difficile.

giorgia meloni riceve mark rutte a palazzo chigi 1

 

In questa cornice e con queste posizioni si è svolto l’incontro fra i leader di due Paesi perfettamente allineati su altri temi, dalla guerra in Ucraina («ho grande ammirazione per la posizione e la responsabilità dell’Italia», dice Rutte) alle relazioni commerciali eccellenti e dense di progetti di sviluppo comuni: dallo spazio al settore della difesa.

 

[…] Anche Rutte, come Meloni, è d’accordo che a livello europeo occorra fare uno scatto in avanti «sui partenariati con i Paesi di origine dei migranti, insieme alla Commissione dobbiamo essere più presenti in Africa», ed è un obiettivo in testa alle richieste che Roma sta portando avanti a Bruxelles.

giorgia meloni e mark rutte a palazzo chigi

 

Meloni stessa lo ricorda, accanto a Rutte, secondo il quale i due premier potrebbero fare insieme una visita in alcuni Paesi africani […]

 

Insomma i due Paesi hanno ancora vistose differenze, ma si ripromettono di superarle, anche sulla riforma del patto di Stabilità e sul tema degli aiuti di Stato alle imprese nel settore della transizione energetica. Rutte precisa di non essere «preoccupato dal debito italiano» e si dice «impressionato» dal nostro «piano di riforme»; anche qui delle convergenze, magari difficili, possono essere raggiunte.

 

2 - IL TENTATIVO DI FAR CAMBIARE ATTEGGIAMENTO ALL’EUROPA

Estratto dell'articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni e mark rutte a palazzo chigi 4

Le parole di plauso per l’Italia pronunciate ieri dal premier olandese Mark Rutte sono sorprendenti; e così esplicite che quando ha aggiunto che con Giorgia Meloni «non concordiamo su tutto», è stato spontaneo chiedersi se non si sia spinto troppo oltre prima. Il leader ideologico, prima che politico, dei cosiddetti «Paesi virtuosi» del Nord Europa, arcigni negli anni passati nel dire no ai tentativi italiani di ottenere concessioni finanziarie da Bruxelles, dice indirettamente quanto sia cambiato lo sfondo continentale; e quanto l’invasione russa dell’Ucraina abbia costretto tutti a ripensare il proprio atteggiamento. A cominciare sia da Rutte che da Meloni.

 

giorgia meloni e mark rutte a palazzo chigi 3

La parola d’ordine è «pragmatismo», ma forse sarebbe meglio definirlo stato di necessità, dietro il quale le divergenze profonde sull’accoglienza dei migranti vengono in qualche misura diplomatizzate. Questo vale per gli aiuti anche militari al governo di Kiev e per la lealtà alla Nato: un comportamento che ha fatto esprimere a Rutte «ammirazione per la responsabilità dell’Italia».

 

Ma può estendersi a una collaborazione assai meno scontata, e meno ondivaga di quanto sia accaduto finora, sul modo di governare l’immigrazione.

 

giorgia meloni e mark rutte a palazzo chigi 2

[…] lo schema che il governo tenta di affermare è quello di una collaborazione europea tesa in primo luogo a fermare il traffico di migranti monopolizzato da organizzazioni criminali e «scafisti». L’ipotesi di un viaggio in alcuni Paesi africani, da fare insieme Meloni e Rutte, indica una strategia tutta da costruire per fermare le partenze; e per fornire aiuti alle nazioni dalle quali arriva l’immigrazione clandestina.

 

mark rutte giorgia meloni 1

Scommessa ad alto rischio: anche perché qualcuno ha notato che Rutte ieri ha detto cose simili a quelle affermate quando c’era Mario Draghi a Palazzo Chigi. La precisazione, tuttavia, fa capire come la strada sia in qualche modo obbligata; e come il tentativo sia quello di trasformare la strage di Cutro in un’opportunità per spingere l’Europa a cambiare schema: a vantaggio di tutti.

 

 

 

 

 

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