comunione liberazione

QUASI QUASI MI BUTTO A SINISTRA - PURE COMUNIONE E FATTURAZIONE CAMBIA PELLE: PIU’ ATTENZIONE AL SOCIALE E MENO POLITICA, MENO FORMIGONI, PIU’ RENZI BOY SCOUT - NON TUTTI D’ACCORDO, PERO’: "CARRON (LEADER CL) STA TRADENDO SPIRITO DI DON GIUSSANI"

Marco Ansaldo per “La Repubblica

 

MEETING RIMINIMEETING RIMINI

Da don Luigi Giussani e Mario Luzi a Johann Wolfgang Goethe. Da autori di netta impronta cattolica a nientemeno che il Faust, e il suo patto con Mefistofele. Da "Tu sei un bene per me" a "Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo".

 

Persino il titolo del prossimo Meeting per l' amicizia fra i popoli, edizione 2017, tratto appunto dal Faust di Goethe, segna un cambiamento, una pelle nuova per Comunione e Liberazione, mentre i battenti alla Fiera di Rimini si chiudono e si tirano le somme di una settimana non priva di sorprese nel movimento cattolico.

 

MATTARELLA RIMINIMATTARELLA RIMINI

Il presidente del Meeting, Emilia Guarnieri, annuncia il tema futuro e si capisce che il nuovo corso intrapreso quest' anno prosegue. Meno integralismo, fine del consociativismo con la destra, definitivamente archiviato il rapporto con Roberto Formigoni, qualche distacco dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo che in autunno lascerà Milano, come già annunciano i suoi, «per ritirarsi e studiare».

 

La dirigenza di CL non rinnega nulla del passato, è ovvio, e non lo fa solo per non perdere i suoi fedelissimi né pezzi della sua lunga storia (quella appena conclusa è l' edizione numero 37 della kermesse). Ma la necessità di un respiro nuovo, di un' apertura, di un allargamento politico e sociale degli orizzonti è ormai innegabile.

 

MEETING RIMINI 2016MEETING RIMINI 2016

Del resto, invitato alla Fiera di Rimini quest' anno era mezzo governo, con attenzione sì ai cattolici ma molto al Pd. E solo il terremoto ha impedito infine ad alcuni di partecipare. Però dalla Boschi alla Lorenzin, passando per Gentiloni e Martina, tante erano i ministri in agenda, mentre colpiva una minore presenza di vescovi e prelati.

 

La presidente Guarnieri non toglie l' accento dalla «esperienza cristiana che ci anima», e con orgoglio rivendica «i momenti reali di costruzione di rapporti, di pezzi di storia, di percorsi da percorrere insieme. Questo è quello che abbiamo sempre inteso: la possibilità di riconoscersi a partire da qualcosa». Ma uno dei dirigenti sottolinea anche il cambio di passo, e quanto «oggi il movimento sia più attento ai temi sociali e un po' meno a quelli strettamente vicini alla politica».

DON GIUSSANI DON GIUSSANI

 

Certo, non tutta la base è d' accordo. A Rimini in uno degli alberghi sulla centralissima via Vespucci, il Villa Adriatica, una mattina prima di andare in Fiera due militanti dal chiaro accento lombardo e veneto discutono a lungo a colazione sui cambiamenti di linea dell' organismo.

 

«Hai letto Antonio Socci su Libero? Ma scusami, ha ragione sul Papa che dovrebbe difendere di più gli europei rispetto ai popoli islamici». E legge brani dell' articolo all' amica, che risponde: «Carròn (il presbitero spagnolo leader di CL, ndr) sta sbagliando: ha spostato il movimento a sinistra, Comunione e Liberazione non era così, bisogna dare attenzione e spazio anche alla destra come si faceva negli anni di Berlusconi». La frase più dura: «Carròn sta tradendo lo spirito di don Giussani».

Jullian Carron - Foto PizziJullian Carron - Foto Pizzi

 

Alberto Savorana, uno dei massimi dirigenti del movimento e autore di una fondamentale oltre che monumentale biografia del fondatore di CL, chiude il suo intervento finale al Meeting citando proprio Giussani e la misericordia. E lo fa seduto accanto a padre Antonio Spadaro, il direttore della rivista "La Civiltà Cattolica" che di Papa Francesco oggi è forse il principale esegeta.

 

Jorge Bergoglio resta un faro per i ciellini, e non è un caso che l' appuntamento conclusivo sia dedicato a "La diplomazia di Francesco". Dice Savorana: «Abbiamo organizzato decine di incontri confrontandoci con lo sguardo del Papa. E il suo metodo costringe a interrogarci». Cita poi un' intervista a Zygmunt Bauman che invitava a «memorizzare la lezione di Papa Francesco». E chiosa, il biografo di Luigi Giussani: «Un laico che guarda al Papa di Roma. E si sente da lui aiutato in questa strada.

GIUSSANI CARRONGIUSSANI CARRON

 

 

Siamo di fronte a un cambiamento d' epoca, e dobbiamo essere all' altezza di questa sfida. Altro che ritiro nelle sacrestie, altro che privatizzazione della Chiesa». E tuttavia, la "trasformazione genetica" di CL, rischia di trasformarsi, da qui alla prossima stagione, in una vera battaglia. Un confronto acceso, l' ultimo, nel grande campo cattolico.

 

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…