MILLE MIGLIA DI BILE - GNUDI NOMINA IL PREFETTO GRIMALDI COMMISSARIO DELL’AUTOMOBILE CLUB DI BRESCIA PROPRIETARIO DELLA ‘MILLE MIGLIA’ - MA L’USCENTE BONOMI NON CI STA E SI LANCIA IN UNA LOTTA SFRENATA PER FAR RIMANGIARE IL COMMISSARIAMENTO AL MINISTRO E ALL’ACI NAZIONALE - IL MISTERO DI UN ACCORDO SEGRETISSIMO CON GLI OROLOGIAI CHOPARD: LA MILLE MIGLIA RISCHIA DI DIVENTARE SVIZZERA?...

DAGOREPORT
Il prefetto Vincenzo Grimaldi, nominato nuovo commissario dell'Automobile Club di Brescia, potrà finalmente fare luce su una delle più discusse, chiacchierate e fumose sedi dell'Aci. Che è anche, guarda caso, una delle più ghiotte. Già, perché l'Aci Brescia è proprietaria della Mille Miglia. Quello che tutti ormai definiscono uno dei gioielli italiani, uno dei simboli del made in Italy e via sbrodolando.

Il presidente destituito, Aldo Bonomi, sta facendo fuoco e fiamme perché l'ACI nazionale e il ministro Gnudi (di cui si dichiara amico e da cui è corso appena saputo del commissariamento) si rimangino l'atto. Sicuro delle sue relazioni dichiara di aver dimostrato che i conti sono a posto e che entro la settimana tornerà sulla sua poltrona.

Domandina: ma a uno che è vice presidente di Confindustria, che ha un'azienda di rubinetteria da milioni e milioni di utile l'anno, che non ha un minuto di tempo libero, che gliene importa della poltrona dell'Ac Brescia? Che poi gli ha portato un sacco di figuracce, come quella della sua elezione contestatissima, su cui Le iene e Report hanno fatto servizi a dir poco imbarazzanti a base di presunte firme false e tessere regalate.

Fatti suoi, si dirà. Giusto. Ma c'è un mistero nel mistero: Bonomi appena nominato, nel maggio 2010, firma un accordo con il potentissimo, ricchissimo e svizzerissimo marchio Chopard, che ha costruito una linea di orologi sul marchio Mille Miglia, tra l'altro avendo registrato, a danno dello stesso Ac Brescia, il marchio in decine di paesi del mondo. E c'è chi all'Ac Brescia ha detto che questo accordo con Chopard è stato fatto da Bonomi troppo in fretta e troppo in solitudine, e si è rivolto ai magistrati.

Nella storia c'è anche un direttore fatto fuori perché poco allineato, e la costituzione di una società interna, la 1000Miglia srl, di proprietà ovviamente dell'Ac Brescia, nata per gestire direttamente il marchio Mille Miglia senza dover fare gare, e quindi con la rinuncia dell'Ac Brescia a 1,2 milioni l'anno incassati fino ad oggi senza muovere un dito dalla società che si era aggiudicata la gara per la gestione del marchio.

Insomma, mentre in Italia con la legge sulla spending review le società ‘'in house'' vengono fatte sparire o quasi, l'Ac Brescia se ne inventa una nuova che dovrà affrontare spese pesantissime. Perché? Nessun segreto: per "far tornare la Mille Miglia in mano ai bresciani" è stato detto. Visione un po' provinciale, visto che prima a gestirla non c'erano i Visigoti.

Ma il segreto è altrove: negli accordi fatti due anni fa con Chopard e che, guarda le coincidenze, diventano attivi dalla prossima edizione. Questi accordi sono segreti. Non è una battuta, sono proprio vincolati da segreto come manco quelli di Fatima: nessuno può conoscerli, vederli, leggerli. Nemmeno i membri del cda dell'Ac Brescia.

E che ci sarà mai in quegli accordi segreti firmati dall'allora neo presidente di un ente pubblico con una multinazionale svizzera? Qualche giornale ha scritto che in quegli accordi c'è il rischio di un destino tutto svizzero del gioiello italiano. Sarà così? O no? Mah, ora però c'è il commissario Grimaldi, e forse l'Italia avrà un segreto in meno.

 

 

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