LA GIUSTIZIA E’ LETALE PER TUTTI - ORA CHE BERLUSCONI E’ FUORI DAI GIOCHI, IL PD PER BOCCA DEL MINISTRO ORLANDO AMMETTE CHE LA GIUSTIZIA “SPESSO E’ USATA NELLA LOTTA POLITICA” - DAL CASO COTA A QUELLO MARINO, SALLUSTI RANDELLA: “LA MALAGIUSTIZIA SHOW CI COSTA 15 MILIARDI, PIÙ DI UNA MANOVRA”

1 - L'ALLARME DI ORLANDO "GIUSTIZIA SPESSO USATA NELLA LOTTA POLITICA"

andrea orlandoandrea orlando

Andrea Carugati per “la Repubblica”

 

«Spesso la giustizia è usata per la lotta politica». Il Guardasigilli Andrea Orlando commenta così le polemiche tra "tifoserie" che si sono accese dopo le due assoluzioni eccellenti di Ignazio Marino e Roberto Cota. Dal congresso nazionale forense, il ministro invita a evitare «un uso politico dei processi». Non entra nel merito dei due casi e non apre fronti polemici con la magistratura. Ma rimarca la necessità di correggere alcune «disfunzioni».

 

ROBERTO COTAROBERTO COTA

E lancia l' idea di una «moratoria per tornare ai principi della Costituzione»: stop all'«utilizzo politico dei processi, usati con indulgenza quando riguardano gli amici e con intransigenza se toccano ai nemici». Orlando coglie l' occasione per spingere sull' approvazione della riforma ferma in Senato per volontà di Palazzo Chigi. «Ci sono anche misure sull' utilizzo improprio delle intercettazioni», ricorda, invitando la stampa a «darsi regole deontologiche» su come trattare le inchieste.

 

Il caso Marino, l'ex sindaco di Roma dimissionato un anno fa dal Pd nel pieno di un' inchiesta sui rimborsi, divide i dem. Marino ha ricevuto messaggi di sostegno da Veltroni e D' Alema, Bersani invita a recuperarlo nella vita del partito e raccoglie l' ok del capogruppo alla Camera Ettore Rosato: «Il suo contributo può essere utile al partito».

Marino, almeno nell' immediato, un ritorno l' ha già pianificato: un tour per l' Italia per promuovere il No al referendum contro una riforma «incomprensibile e inefficace».

ignazio marinoignazio marino

 

Prima tappa oggi su Rai3 a "In 1/2 ora". Non si esclude una collaborazione con il comitato del No lanciato da D' Alema, ma ancora non sono previsti impegni comuni. Gelida la replica di Matteo Orfini, il commissario del Pd romano che, dopo l' assoluzione, ha rivendicato la cacciata del sindaco per la sua «totale incapacità». «Ora però non voglio commentare le cose che fa Marino. Se militerà per il No al referendum starà con D' Alema, in bocca al lupo». Ancora più duro il deputato renziano Dario Parrini: «Un pessimo sindaco non diventa buono per essere stato assolto».

 

GIUSTIZIAGIUSTIZIA

La Lega Nord va all' attacco per il caso che ha riguardato l' ex governatore del Piemonte Roberto Cota, rimasto marchiato dalle famose "mutande verdi". Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega lombarda, annuncia una proposta di legge «per imporre le "pubbliche scuse" da parte dei pubblici ministeri».

 

Una norma per «restituire piena dignità, anche a livello mediatico, a chi per anni è stato ingiustamente messo alla gogna mediatica». La proposta, almeno in questa legislatura, ha davvero poche chance di venire approvata. Ma in queste ore le due assoluzioni stanno creando un clima di garantismo bipartisan. Da Forza Italia a membri della maggioranza come la centrista Paola Binetti si levano richieste di «una svolta nel rapporto tra politica e magistratura».

 

2 - LA MALAGIUSTIZIA SHOW CI COSTA 15 MILIARDI PIÙ DI UNA MANOVRA

Alessandro Sallusti per “il Giornale”

 

GIUSTIZIAGIUSTIZIA

Decine di inchieste, centinaia di fascicoli aperti per giungere alla conclusione che il caso «spese pazze» era solo una montatura giudiziaria e mediatica, probabilmente anche politica. Otto su dieci dei consiglieri regionali indagati sono stati prosciolti per non aver commesso il fatto (due su dieci potrebbero essere al massimo risultati essere ladri di galline, lo vedremo a giudizio definitivo).

 

sallusti alessandrosallusti alessandro

Aggiungiamo poi che quella che doveva essere l' inchiesta del secolo, quella su «Mafia capitale», si è squagliata come neve al sole. Se consideriamo che entrambe (insieme a tante altre) hanno influito in maniera decisiva sul destino di singoli politici, addirittura di partiti, modificando l' orientamento dell' opinione pubblica, si giunge alla conclusione che il Paese ha un enorme problema, che non è quello di riformare il Senato. La vera minaccia, direi il cancro, al regolare ed efficiente dipanarsi della democrazia è il sistema giudiziario.

 

Lo sosteniamo, in splendida solitudine, da anni: questa magistratura non ha un problema, è il problema. L' ultimo rapporto di Bankitalia certifica che i danni diretti e indiretti della malagiustizia ammontano a 15 miliardi l' anno.

 

Una cifra enorme, più del doppio del costo dell' intero sistema giudiziario, l' equivalente di un punto di Pil, più di una normale manovra economica. Pensate a quanti benefici sull' occupazione, sulle pensioni, quanti investimenti potrebbero essere fatti se certi magistrati con la loro incapacità, lentezza, coi loro pregiudizi e le loro invidie non bruciassero ogni anno tanta ricchezza.

 

2 berlusconi al tribunale  di napoli per il processo lavitola2 berlusconi al tribunale di napoli per il processo lavitola

Chiunque abbia provato a mettere un freno a questo scempio è finito male, il caso Berlusconi insegna. E anche l' innovatore Renzi si tiene ben alla larga: evidentemente non può permettersi di irritare chi usa rapportarsi puntando la pistola, carica e senza sicura.

Altro che grande riforma costituzionale che cambierà il futuro del Paese. La politica funzionerebbe meglio non con qualche senatore in meno, ma senza le scorribande di pm in cerca di gloria e potere.

 

L’economia girerebbe meglio se investitori e imprenditori italiani e stranieri potessero contare su decisioni eque e veloci per le loro controversie. I giornali sarebbero più liberi se un giudice, come è recentemente capitato a noi, non li condannasse a 130mila euro di risarcimento a un altro giudice per aver criticato il colore dei calzini di quest' ultimo. Queste non sono sentenze, ma rapine di Stato.

 berlusconi al tribunale  di napoli per il processo lavitola berlusconi al tribunale di napoli per il processo lavitola

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...