BALENA BIANCA LA TRIONFERÀ - IL MINISTRO DI SANT’EGIDIO ANDREA RICCARDI LANCIA LA “RIFONDAZIONE DEMOCRISTA”: “I PARTITI DEVONO RIPENSARSI, IL BIPOLARISMO È FINITO. I CATTOLICI SI CONDENSERANNO IN QUALCHE AREA POLITICA” - SE PIERFURBY GODE, IL PDL SI CAGA SOTTO. GASPARRI MINACCIA: “TROPPO IPERATTIVISMO POLITICO AL GOVERNO, SI RISCHIANO CONSEGUENZE DANNOSE E SCONSIGLIABILI” - SECONDO I SONDAGGI, UNA LISTA ELETTORALE SOLO DI BERLUSCONI, SENZA I CADAVERI DEL PDL ALFANIZZATO, INCASSEREBBE IL 20%...

1- MALUMORE NEL PDL «IPERATTIVISMO DI ALCUNI MINISTRI»
Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"

Stretti tra l'incertezza delle alleanze - che, dice un big pidiellino «oggi per noi non esistono, né con la Lega né con l'Udc» -, la necessità di sostenere Monti perché «se non l'avessimo fatto - spiega Gaetano Quagliariello - saremmo diventati il capro espiatorio di mezzo mondo» e il terrore di buona parte del partito di rimanere senza reti di protezione, nel Pdl si fanno sempre più numerose e drastiche le prese di distanza dal governo.

Mentre nel Pd prevale il silenzio di chi deve ancora metabolizzare lo sforzo di aver sostenuto una manovra molto dura, e nel Terzo polo si inneggia a Monti come unica àncora di salvezza, nel Pdl è un ribollire di delusione, preoccupazioni, avvertimenti e minacce.

Perfino sostenitori della prima ora della ineluttabilità del sostegno a Monti, come i capigruppo Cicchitto e Gasparri, per tenere le fila dei rispettivi gruppi sono costretti a fare la faccia feroce. Come tutti nel vertice del Pdl, i due sanno bene che, come assicura un ex ministro «non c'è alcuna possibilità che si possa staccare la spina al governo, il voto anticipato a oggi non esiste».

Ma al premier mandano comunque messaggi chiari: il sostegno ci sarà, dice Cicchitto, a «tre condizioni», ovvero che ora si attuino «operazioni funzionali alla crescita», che i «processi di liberalizzazione e di privatizzazioni non si risolvano in piccole operazioni punitive» e che «nessun ministro usi il governo per montare o smontare operazioni e schieramenti politici». Avvertimento quest'ultimo perfino amplificato da Gasparri: «L'iperattivismo di alcuni esponenti del governo potrebbe causare tensioni con conseguenze dannose e sconsigliabili».

Si intuisce di chi si parla: non è piaciuta ai vertici del Pdl l'intervista al Corriere della Sera di Andrea Riccardi nella quale il ministro invita i partiti a «ripensare» strutture e schieramenti. E non è piaciuta perché in un momento di grande fibrillazione che porta alcuni perfino ad auspicare (lo ha ipotizzato Formigoni) una scissione tra Pdl del Nord e Pdl del Sud, far balenare l'idea di un rassemblement di centristi e cattolici ha l'effetto di una bomba: «Se Monti non li fa smettere - avverte un big del partito - il governo salta in un minuto».

Il nervosismo - ieri espresso con critiche molto dure al governo di Crosetto, Rotondi, Capezzone -, è peraltro destinato ad aumentare se non ci saranno, come suggerisce Quagliariello, necessarie «correzioni» alla manovra appena varata, con misure per la crescita ma anche con un ammorbidimento sulle pensioni (che pretende anche il Pd). E aumenteranno se tra gennaio e febbraio, periodo cruciale per stringere sulle alleanze per le amministrative, non arriveranno le intese con la Lega a Nord e l'Udc al Sud, perché da qui passa il futuro del Pdl.

Anche la navigazione di Monti insomma deve fare i conti con i calcoli quotidiani della politica. E nelle mani di Berlusconi (che secondo i suoi avrebbe ricevuto sondaggi confortanti in caso volesse lanciare una sua creatura elettorale, quotata al 20%) come in quelle di Angelino Alfano, ieri infastidito per l'agitazione dei suoi («Avendo io già lanciato di tutto - ha confidato ai fedelissimi - dai congressi locali alle primarie, devono inventarsi qualcosa di nuovo...»), c'è il cerino della legislatura.

Che dovrà restare acceso se non si vogliono provocare disastri, avverte Pier Ferdinando Casini: «È surreale come la politica si comporti nei confronti del governo Monti. Leggendo i giornali sembra che molti, scampato il pericolo, siano pronti a riprendere le vecchie abitudini. Ma il pericolo è più che mai davanti a noi e, se non cancelliamo le vecchie abitudini, potrebbe travolgerci».


2- L'INTERVISTA AD ANDREA RICCARDI...
Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Ministro Riccardi, c'è chi teme che questo governo di tecnici in realtà lavori «politicamente». Nel Pdl qualcuno parla di lei come di un grande tessitore di rapporti...
«Chi mi conosce sa che non ho mai voluto fare politica. Sono solo convinto che il governo Monti rappresenti un'occasione per il risanamento economico ma anche per il rilancio della politica e per il recupero delle ragioni che tengono insieme il Paese. Il governo non coinvolge i partiti. Valorizza però pienamente la vita parlamentare. Insomma, per i partiti c'è l'opportunità storica di ripensarsi. Di rifondarsi».

Lei pensa al centrosinistra o al centrodestra?
«A entrambi. A tutti. Abbiamo alle spalle un periodo caratterizzato da una politica urlata e dal suo divorzio dalla gente comune. Un bipolarismo conflittuale ha prodotto lacerazioni, spesso con un linguaggio improntato all'odio e al disprezzo. Ma un periodo è finito».

Lei crede che il bipolarismo non funzioni più?
«Nei due schieramenti si è ripetuto il multipartitismo. Deduco che la politica italiana sia basata molto sulla mediazione oltre che sull'alternanza. La cosiddetta Seconda Repubblica è stata l'età di Berlusconi, anche quando non ha governato».

Lei è un esponente importante del mondo cattolico. I cattolici torneranno protagonisti della politica italiana?
«I cattolici, sparsi nei partiti o nella società, pensano la politica maggiormente insieme. Hanno ritrovato il gusto della politica come servizio al bene comune. Quando tutto non si riduce più solo a un "Berlusconi sì-Berlusconi no", si riappassionano».

Non rinascerà una Dc?
«No. Ma potranno esserci maggiori condensazioni - non unificazioni - di cattolici in qualche area politica».

Magari in quell'Udc che sembra pronta a rinnovarsi?
«Non so. Vedremo. Per me la priorità non è costruire un soggetto politico ma rinnovare la cultura politica in un quadro generale di rifondazione della democrazia. Non ho progetti, ma sento un'esigenza. Dai cattolici viene un contributo di pensieri e speranze, naturalmente in dialogo con i laici».

Come vede l'appuntamento elettorale del 2013?
«Le forze politiche dovranno presentarsi come partiti moderni capaci di interpretare l'Italia del XXI secolo, così diverso dal tempo in cui siamo cresciuti, e di nutrire un forte rapporto con la gente. Oggi la democrazia si sviluppa in condizioni nuove, anche per la forte integrazione in un'economia globale. Per rafforzare la nostra democrazia c'è bisogno di rinnovata coesione a livello europeo».

Lei parlava del linguaggio violento del recente passato. Ora i toni sembrano radicalmente cambiati...
«Il linguaggio del presidente Napolitano rifonda l'unità e l'identità italiana. Quello di Monti mostra come si possa parlare dell'Italia con prospettive di speranza. Rappresentano entrambi, in modo diverso, una proposta di nuova grammatica della politica. Oggi gli italiani sono un po' spaesati, anche per i cambiamenti della globalizzazione. Bisogna ridire che cosa significa essere italiani, al di là degli antagonismi. Quindi occorre anche pacificare la società».

Da cattolico, magari, vuole mettere tutti d'accordo...
«Assolutamente no. Non credo nell'unanimismo. Né i tecnici possono chiedere di "non disturbare il manovratore". Dico che occorre tornare a fare politica riprendendo a discutere, confrontando opinioni diverse. Ma per farlo occorre argomentare. E saper ascoltare».

Parliamo del suo dicastero. Qual è il suo disegno?
«Il ministero è stato disegnato per contribuire a ridare identità a un Paese che per troppo tempo è stato introverso. La cooperazione internazionale va rilanciata. L'Italia si gioca sui rapporti esterni in Europa, nel Mediterraneo, nel mondo. L'Africa è terra di grandi opportunità. Poi c'è l'integrazione, perché l'immigrazione non è solo questione di flussi. Tanti risiedono in Italia ma non hanno origine italiana.

Come costruire il nostro Paese? Come un Libano fatto di comunità giustapposte? O vogliamo integrare queste comunità che spesso hanno anche voglia di farlo? L'Italia deve diventare una solida casa comune, altrimenti la vita diventa troppo difficile per tutti. È decisiva l'interazione tra storie e culture diverse nella comune identità nazionale. Occorre lavorare, a partire da giovani e scuola».

L'hanno accusata di voler dare casa a tutti i rom, togliendola agli italiani...
«Mai fatto questo proclama. Ho ricordato che i rom in Italia sono 140.000, di cui metà di nazionalità italiana. La metà ha meno di 18 anni. Integrarli non è impossibile se si parte dalla sanità, dalla scuola. E dalla casa, in un quadro di regole precise. Senza toglier nulla agli italiani, visto che ci sono fondi europei non utilizzati».

Ma le grandi diversità non portano a conflittualità permanenti, come si vede dai tragici assassini in Nigeria?
«È stato un Natale insanguinato. Ne sono scosso. Troppa violenza fondamentalista. Si deve garantire a tutti, e ai cristiani, sicurezza e libertà religiosa. Se si nega questa libertà, non c'è pace. L'Italia e l'Europa debbono essere più presenti sulla scena di un mondo in cui nessuno ci è estraneo. Sentiamo vicini i cristiani nigeriani in questo Natale. La domanda di come vivere insieme è vera in tutto il mondo».

 

ANDREA RICCARDI Andrea Riccardi e Antonio Catrical ANDREA RICCARDI MAURIZIO GASPARRI FABRIZIO CICCHITTO bocchino cicchittocrosettoGUIDO CROSETTO PIERFURBY CASINI casini al seggio elezioni regionali ANDREA RICCARDI RICCARDO DI SEGNI ANDREA RICCARDI - Copyright Pizziandrea riccardiSILVIO BERLUSCONI ANGELINO ALFANO SILVIO BERLUSCONI ANGELINO ALFANO

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO