xi jinping parata militare pechino cina donald trump

MISSILI E YUAN: LE ARMI DI XI PER DOMINARE IL MONDO – L’AMBASCIATORE STEFANINI: “IL PRESIDENTE CINESE HA LANCIATO UNA DOPPIA SFIDA: GLOBALE, FACENDOSI ALFIERE DI UN IMPRECISATO NUOVO ORDINE MONDIALE (ADDIO BRUXELLES SUPERPOTENZA REGOLAMENTARE); STRATEGICO-MILITARE CON LA GRANDE SFILATA SU PIAZZA TIENANMEN (IL MESSAGGIO ERA CHIARO: NESSUNO PENSI AD INTIMIDIRE LA CINA)” – “PECHINO PUNTA A SGANCIARE L'ECONOMIA INTERNAZIONALE DAL VINCOLO DELLA DOLLARIZZAZIONE, ASSO DELLA MANICA DI WASHINGTON. A TIANJIN HA PROPOSTO UNA BANCA DI SVILUPPO ‘SCO’ CON PRESTITI IN VALUTA DIVERSA DAL DOLLARO, PRESUMIBILMENTE IN YUAN…”

 

Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”

 

xi jinping alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse 1

Lasciamo perdere il Sud globale; o Putin con mire di restaurazione imperiale. Il vero protagonista della quattro giorni fra Tianjin e Tiananmen è la Cina di Xi Jinping. Li ha arruolati come comprimari.

 

[…] Xi Jinping ha lanciato una doppia sfida: globale, facendosi alfiere di un imprecisato nuovo ordina mondiale, dove nuovo significa sottoposto a regole diverse da quelle che conosciamo (addio Bruxelles superpotenza regolamentare); strategico-militare con la grande sfilata di ieri su piazza Tienanmen, che ricordavamo per altri motivi, accanto ai due compiaciuti alleati Vladimir Putin e Kim Jong Un.

 

vladimir putin xi jinping e kim jong un alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse

Intanto, a Washington, Donald Trump sta meditando come aggirare i giudici e la Costituzione per mandare i marines a Chicago. Taiwan non si sente molto rassicurata.

 

Le due sfide hanno avuto palcoscenici diversi, Tianjin e il parterre euro-asiatico della Shangai Cooperation Organisation (Sco) per la prima, Tienanmen e il corteo di uniformi, carri armati e missili di fronte uno schieramento di leader amici, per scelta o necessità geografica, per la seconda.

 

In parte gli stessi, specie molti asiatici, in parte diversi, una manciata di diversa provenienza (Cuba, Congo, Slovacchia) più tanti "ex", fra i quali Massimo D'Alema. La presenza, su entrambi, di un soddisfatto Vladimir Putin accanto a un radioso Xi Jinping, meditanti longevità via trapianti, segnala il legame strategico fra Cina e Russia come principale anello di collegamento fra rivendicazione cinese di un ruolo globale, non inferiore a quello degli Stati Uniti, e l'esibizione di capacità militari, pure seconde a nessuno nelle intenzioni dimostrative di Xi.

 

STEFANO STEFANINI

Le parate militari sono tanta coreografia – perfetta quella di ieri a Pechino – e poca sostanza, ma lo scopo era il messaggio: nessuno pensi ad intimidire la Cina.

 

La quattro giorni cinese mostra che l'asse di reciproca convenienza Pechino-Mosca, sempre meno mascherato dalle pretese cinesi di neutralità nella guerra ucraina. Reduce dal successo di Anchorage dove ha ottenuto l'abbandono delle pressioni (verbali) americane per un cessate il fuoco con Kiev, Putin cercava la conferma di avere la Cina dalla sua parte, non con diretti aiuti militari ma con la cooperazione industriale e tecnologica, essenziale alla macchina da guerra russa, ed energetica. Ha avuto entrambe. Più il sostegno politico.

 

xi jinping alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse 3

Senza tante parole. Basta la presenza del Leader Supremo nord-coreano – che pensa lui a fornire la carne da cannone sul fronte ucraino – ad assicurare che Xi Jinping non vuole che la Russia esca perdente dall'invasione iniziata tre anni e mezzo fa. In cambio, il Presidente russo dà il suo pieno appoggio al nuovo ordine globale, propugnato dall'amico Xi, in questa fase per lui seconda priorità. […]

 

Ma in cosa consiste il nuovo ordine mondiale avocato dal Presidente cinese? Qui si entra nel nebuloso. Ha solo punto fermo: non quello dominato dall'Occidente e, soprattutto, dagli Stati Uniti. Per il resto contrappone alla "sicurezza collettiva" della Nato, che fa della sicurezza un bene comune, la nozione di "sicurezza indivisibile" in cui la sicurezza di uno non può avvenire a spese degli altri. Lana caprina tradotto in ucraino.

 

DONALD TRUMP XI JINPING

L'ordine mondiale cui aspira Xi Jinping sembra piuttosto un misto di continuità e di innovazione. Della seconda, nella ricerca di sganciare l'economia internazionale dal vincolo della dollarizzazione, asso della manica di Washington. Pechino ci prova da tempo, finora senza successo.

 

A Tianjin ha proposto una banca di sviluppo Sco con prestiti in valuta diversa dal dollaro, presumibilmente in yuan – un sasso nello stagno ma abbastanza da far suonare un campanello d'allarme al Segretario al Tesoro americano, Scott Bessent. Di continuità, invece, nel proporsi come modello si stabilità internazionale a fronte del caos generato dall'amministrazione Trump – che dice esplicitamente che è ora di farla finita col vecchio ordine.

 

DONALD TRUMP E IL DOLLARO

Nessuno dei due, Trump o Xi, sembra notare che il deprecato vecchio ordine: a) ha assicurato agli Usa decenni di preminenza mondiale; b) ha permesso la vertiginosa ascesa della Cina a seconda potenza mondiale.

 

[...]

 

Il secondo guanto di sfida cinese sottintende un ridisegnarsi degli assetti mondiali con l'emergere di un'alleanza militare Cina-Russia-Nord Corea – non sottovalutiamo Kim Jong Un: ha truppe, missili e atomiche – con simpatizzanti come l'Iran in panchina. Se n'è accorto anche Trump, che su Truth Social, ormai gazzetta ufficiale della Casa Bianca, ha denunciato la cospirazione anti-Usa.

 

xi jinping donald trump

Se ne sono accorti leader come Narendra Modi e Recep Tayyip Erdogan che dopo il vertice Sco si sono saggiamente tenuti alla larga da Tienannmen. C'è da domandarsi cosa ci facessero un Primo Ministro Ue e Nato, lo slovacco Robert Fico, e un Presidente candidato Ue, il serbo Aleksandar Vucic. Più parecchi "ex" europei. A testimoniare un'Europa senza bussola nel vecchio e nuovo ordine mondiale?

xi jinping alla parata militare in piazza tienanmen a pechino foto lapresse 2VLADIMIR PUTIN XI JINPING - PARATA MILITARE IN PIAZZA TIENANMEN A PECHINO

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…