stefano buffagni luigi di maio

MISTERO BUFFAGNI - IL SOTTOSEGRETARIO M5S SILURA DE FALCO E DIFENDE IL CONDONO DI ISCHIA: ''IL COMANDANTE È UN GENIO CHE SI SENTE PIU' ILLUMINATO DEGLI ALTRI. SE VOTERÀ NO A DL SICUREZZA, SONO CERTO CHE SI DIMETTERÀ'' - A GIANNINI RIBADISCE CHE ''SULLA PRESCRIZIONE NON ARRETRIAMO, LA LEGA HA UN MODO DI FARE BOSSIANO, TIRA E MOLLA. E L'ARTICOLO SU ISCHIA NON VA TOLTO, NON POSSIAMO FAR MORIRE COSÌ L'ISOLA" - LA REPLICA DI DE FALCO: ''SUPERFICIALITA' CRIMINALE DA BUFFAGNI''

DL SICUREZZA: DE FALCO, DA BUFFAGNI SUPERFICIALITÀ CRIMINALE

 (ANSA) - "La replica non esiste. Ho sempre assunto su di me le responsabilità del mio ruolo in ogni momento, e le responsabilità del mio ruolo non le decide Buffagni".

 

De Falco replica: "Io non ho presentato 80 emendamenti. Questa è gente che parla senza sapere di che cosa sta parlando, con una superficialità che è essa stessa criminale". Sul voto di fiducia, De Falco dice: "Spero ancora che il provvedimento in aula possa essere all'ultimo migliorato. Nel caso in cui dovesse essere posta la fiducia, valuterò la situazione. A quel punto la fiducia non si riferisce più al provvedimento ma al governo. Se su questo provvedimento può cadere il governo? Non lo so. Chi pone la fiducia pone in discussione, non io".

 

 

da Circo Massimo - Radio Capital

 

STEFANO BUFFAGNI

Il decreto legge proposto dalla Lega fa scricchiolare il Movimento 5 Stelle. Oggi il provvedimento arriva a Palazzo Madama, e molti senatori 5 stelle hanno già espresso la propria contrarietà. Fra tutti, Gregorio De Falco, l'ex comandante della capitaneria di porto. A lui si rivolge Stefano Buffagni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "Si assumerà le sue responsabilità. Se non si ritrova nella maggioranza, sono certo che si dimetterà e tornerà a fare il suo lavoro", dice a Circo Massimo, su Radio Capital, "Dobbiamo rispettare dieci milioni di cittadini e un gruppo parlamentare. Se un genio si sente più illuminato degli altri e si comporta da solista, evidentemente non riesce a far parte di una comunità che sta affrontando un percorso complicato.

 

GIULIA BONGIORNO MICHELLE HUNZIKER ALFONSO BONAFEDE

Non è una questione di cacciare o non cacciare", continua Buffagni, "Se sei in maggioranza e ritieni che ci sia un provvedimento che abbia criticità, discuti internamente, non presenti 80 emendamenti come se fossi in opposizione. Quello che sta facendo la Lega al dl anticorruzione è esattamente lo stesso giochino. Io sono uno che spesso alza la mano e dice non sono d’accordo, internamente è necessario far valere le proprie esigenze, soprattutto perché veniamo da storie molto diverse noi e la Lega. Ma non possiamo venire a sapere le cose dall’informazione. Queste cose lasciamole al PD".

 

Nella maggioranza c'è un clima di crisi legato anche all'emendamento sulla prescrizione inserito dal M5S nel ddl anticorruzione, emendamento a cui la Lega è contraria: "Non arretreremo di un millimetro. Il Parlamento serve a dibattere e confrontarsi, a maggior ragione con gli alleati di governo. Bisogna discutere su tanti temi. Credo sia necessario rimettere al centro il dibattito interno", propone Buffagni, che sulla prescrizione dice "non credo che i processi in Italia durino poco.

ALFONSO BONAFEDE MATTEO SALVINI

 

Penso che il ministro Bonafede abbia aperto un dibattito su un tema importante. Capisco le eccezioni, ma a questo punto bisogna capire come intervenire per evitare i casi come quello di Filippo Penati". A proposito del caso di Giulio Andreotti, che è stato difeso dalla ministra leghista Giulia Bongiorno, Buffagni ammette che si tratta di "un caso emblematico": "Parliamo di figure che hanno creato danni alla collettività e che oggi si possono permettere di essere vergini e linde semplicemente perché hanno utilizzato non l'assoluzione ma la dilazione dei termini".

gregorio de falco 5

 

A proposito degli scricchiolii nel governo, per il sottosegretario non c'è da stupirsi: "Credo che la crisi sia quotidiana quando ci sono dei temi complicati da affrontare, ci siamo candidati con forze politiche diverse e ora siamo insieme sul contratto. Minaccia continua da parte della Lega? Basta che andate a riguardare il percorso che è stato fatto per costruire il governo, vedrete quante volte la Lega tira e molla, strappa e urla, poi torna indietro e guadagna centrimetri", ragiona Buffagni, "È un loro modo di fare molto bossiano, sono abituato a conoscerli perché ci ho fatto cinque anni di opposizione quindi non mi mette neanche in agitazione".

 

Buffagni parla anche della sua reazione alla strage di Casteldaccia: "Sono rimasto colpito dal racconto del papà, che ha perso tutta la famiglia. Una tragedia immane. E bisogna evitare che si ripeta, quindi la prima cosa da fare, al di là dello stanziamento delle risorse, è tirare via tutte le persone che sono lungo l'alveo del fiume. E poi a me fa sorridere che addirittura andavano a dire che erano in affitto: lì c'erano due famiglie in affitto in una casa non accatastata, quindi evasione fiscale e illegalità. È un problema sociale e culturale. E non riguarda il nord o il sud: a Milano e in Brianza è pieno di condoni e abusi". A proposito di condoni, l'articolo su Ischia verrà tolto o no dal decreto Genova? "Noi ci troviamo nella condizione in cui c'è un'isola che è stata devastata e in cui ci sono pratiche in sospeso da venti o trent'anni.

 

DI MAIO CONTRO IL CONDONO A ISCHIA NEL 2017

Chiediamo solo di decidere se queste pratiche sono a posto o no. Nel momento in cui si va a ricostruire, solo le case che si possono ricostruire hanno degli stanziamenti di risorse per quelle parti che non sono state soggetto a condono favorevole o contrario. Il problema è che non si possono stanziare risorse per qualcosa che è ancora in balia degli eventi", dice il sottosegretario, "Chi vuole togliere questo passaggio si assume la responsabilità di far morire un'intera isola che ci invidiano in tutto il mondo?". Sulle case costruite in zone dove c'è rischio di dissesso idrogeologico, chiusura netta: "Quelle case non vanno rifatte".

 

Oggi c'è l'Eurogruppo, il ministro dell'economia Tria sarà a Bruxelles per discutere, ma per Buffagni "la manovra resta blindata, andiamo a spiegare le nostre ragioni. Non è che l'Europa può attivare alla velocità della luce un'infrazione solamente all'Italia quando ci si dimentica di guardare alla bilancia commerciale tedesca o agli sforamenti francesi".

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)