HILLARY, ADDIO POLITICA? - MISTERO CLINTON: LE NOTIZIE UFFICIALI SONO RASSICURANTI, MA PERCHE’ CHELSEA ERA COSI’ DISPERATA? - IL ‘’NATIONAL ENQUIRER’’ AZZARDA ’’UN CANCRO AL CERVELLO” - PER IL DIPARTIMENTO DI STATO E’ “PURO NONSENSE” - IL COAGULO DI SANGUE PROVOCATO DALLA RECENTE CADUTA O SI ERA FORMATO AUTONOMAMENTE? - TRA 4 ANNI POTRA’ AFFRONTARE LA CAMPAGNA PRESIDENZIALE?...

1 - IL MALE DI HILLARY SCUOTE WASHINGTON
Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"

Le notizie ufficiali che escono dal Dipartimento di Stato non potrebbero essere più rosee. Hillary è stata dimessa dall'ospedale. Hillary testimonierà in Congresso sul caso Bengasi. Hillary tornerà presto al lavoro. Ma all'indomani del suo frettoloso congedo dall'ospedale di New York dove era ricoverata dal 30 dicembre per un coagulo di sangue vicino al cervello, s'infittisce il giallo sulle reali condizioni di salute della segretaria di Stato che l'ultimo sondaggio Gallup incorona per il 17° anno consecutivo come «la donna più ammirata del mondo».

Il primo a lanciare l'allarme è stato il National Enquirer, il tabloid scandalistico. «Dietro le quinte, Hillary ha sofferto di mal di testa accecanti, problemi di memoria e terrificanti blackout e coloro che le sono più vicini affermano che ha un cancro al cervello, e lo tiene segreto», rivela l'Enquirer.

La netta smentita del Dipartimento di stato («puro nonsense») non è servita a dissipare i dubbi di blogger, giornalisti e americani della strada. Molti si sono chiesti come mai soltanto dopo lo «scoop» dell'Enquirer il Dipartimento di Stato si è deciso a svelare al mondo che Hillary era stata ricoverata in ospedale per un trombo che, per la seconda volta dopo quello del 1998, ha rischiato di spedirla all'altro mondo.

E se è vero, come sostengono i suoi medici, che la sua sarà «una completa guarigione», come si spiegano quelle foto disperate della figlia Chelsea, immortalata tra i singhiozzi all'uscita dal New York Presbyterian Hospital Columbia dopo aver fatto visita alla madre, in teoria già «fuori pericolo»?

Sono ormai settimane che Hillary è sotto stretto controllo medico, dopo che a metà dicembre, a causa di un virus intestinale, ha avuto uno svenimento e ha sbattuto la testa, riportando una commozione cerebrale. L'unica cosa certa è che le notizie sulla sua salute trapelano col contagocce. «Hanno impiegato troppo tempo a fornire i dettagli ai media», si lamenta su Time.comMark Halperin, l'influente blogger di The Page, che taccia il Dipartimento di Stato di copertura: «Hillary è un personaggio pubblico e in quanto tale la trasparenza sarebbe d'obbligo». In altre parole: la sua salute è una questione di stato, dove il diritto alla privacy non può esistere.

La «cover-up» di cui tutti parlano non è la «malattia diplomatica» attribuitale da influenti conservatori quali John Bolton, ex ambasciatore all'Onu sotto George W. Bush, secondo cui Hillary si era finta malata per evitare di testimoniare al Congresso sull'assalto al consolato Usa di Bengasi in cui l'11 settembre sono rimasti uccisi quattro americani, tra cui l'ambasciatore Chris Stevens.

Hillary, che si è sempre detta pronta a testimoniare, lascerà come previsto il suo incarico alla guida del Dipartimento di Stato al suo successore John Kerry, ma in uno scenario profondamente mutato rispetto al mese scorso. Quando l'oracolo dei sondaggisti americani Nate Silver dava per «certa e inevitabile» la sua candidatura nel 2016 e persino il guru repubblicano Newt Gingrich pronosticava «la sua vittoria sicura».

«Tra quattro anni Hillary avrà 69 anni, come Ronald Reagan quando divenne il più anziano presidente salito alla Casa Bianca», profetizza il Washington Post secondo cui «se Hillary decidesse di correre le domande sulla sua salute diventerebbero il tema principale. E questa volta - puntualizza il Post - la sua squadra dovrebbe trovare il modo di fornire risposte esaurienti».

2 - INFEZIONE E TROMBOSI, QUALI SONO I SUOI PROBLEMI
Adriana Bazzi per il "Corriere della Sera"

I problemi medici, per Hillary Clinton, sono cominciati all'inizio del dicembre scorso con un'infezione allo stomaco (pare dovuta a un virus contratto in Europa) e una grave disidratazione. Quest'ultima, unita probabilmente alla stanchezza da superlavoro e all'età (65 anni), le aveva procurato, a metà mese, uno svenimento: cadendo, il segretario di Stato americano aveva battuto la testa e aveva riportato una commozione cerebrale. D'obbligo, in questi casi, gli accertamenti medici.

La Clinton è stata ricoverata al New York Presbiterian Hospital e sottoposta a una serie di esami, fra cui una risonanza magnetica cerebrale. Proprio quest'ultima ha scoperto una situazione inaspettata: la trombosi di una vena, la destra, (si chiama, tecnicamente, seno trasverso e serve a far defluire il sangue dai tessuti) che corre alla superficie del cervello, più o meno dietro l'orecchio. Difficile ora dire se il coagulo sia stato provocato dal trauma della caduta oppure fosse già presente (e sia stato addirittura all'origine dello svenimento).

È più probabile, però, la seconda ipotesi perché l'ex first lady aveva già sofferto di una trombosi alla gamba destra nel 1998 ed era stata curata con anticoagulanti (i lunghi viaggi aerei sono considerati un fattore di rischio per la cosiddetta Dtv, la trombosi venosa profonda, chiamata anche sindrome della classe economica).

La forma cerebrale è una condizione piuttosto rara (è più facile che i coaguli di sangue si formino nelle arterie che portano il sangue al cervello, provocando ictus): ogni anno colpisce quattro adulti su un milione e può essere, appunto, provocata da un trauma (che, però, dovrebbe essere così importante da determinare anche una frattura delle ossa craniche), da una predisposizione all'eccessiva coagulazione del sangue (sarebbe il caso di Hillary), ma anche da infezioni e da tumori (ecco perché qualcuno pensa a questa evenienza per spiegare il disturbo della Clinton).

La malattia, se non curata, può provocare danni cerebrali anche importanti, ma una volta individuata, può essere controllata con farmaci anticoagulanti, come l'eparina e il warfarin, da somministrare almeno per sei mesi. Farmaci che la Clinton sta assumendo con ottimi - dicono i medici - risultati anche se, nel suo caso, le terapie avranno probabilmente una durata più lunga, proprio per via della tendenza a formare trombi, e richiederanno un monitoraggio costante, per evitare che il sangue diventi troppo fluido e che possano verificarsi emorragie. Ultima considerazione: questa condizione sconsiglia i viaggi aerei, soprattutto su lunghe tratte e con cambiamenti di fuso orario che interferiscono con il sonno.

 

 

HILLARY CLINTON FUORI DALLA CLINICA HILLARY BILL CHEALSEA CLINTON HILLARY BILL CHEALSEA CLINTON HILLARY BILL CHEALSEA CLINTON HILLARY CLINTON HILLARY CLINTON ESCE DALL'OSPEDALE CON CHELSEA E BILLcasa bianca

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…