alessandra moretti grandi navi venezia

LA MORETTI VA IN CROCIERA – I VERTICI DEL PD VENETO, GUIDATI DA ALESSANDRA MORETTI, SPOSANO LA LINEA BRUGNARO: Sì ALLE NAVI DA CROCIERA A VENEZIA – CASSON: “ALLE SCORSE ELEZIONI HA VINTO IL PARTITO TRASVERSALE DEGLI AFFARI”

Alessio Schiesari per il “Fatto Quotidiano

 

Sulle grandi navi il Pd veneto sposa la linea Brugnaro: sì ai giganti del mare in Laguna attraverso l’allargamento del Canale Vittorio Emanuele. A comunicarlo sono stati il capigruppo in consiglio regionale, Alessandra Moretti, e quello in Comune a Venezia, Andrea Ferrazzi: la “soluzione del canale Vittorio Emanuele, su cui punta anche il sindaco Brugnaro” è quella in grado di “coniugare e tutelare la salvaguardia ambientale” e “indotto economico”.

nave crociera venezia nave crociera venezia

 

Ancor più significativo il fatto che la svolta che fa tornare il Pd lagunare sulle posizioni dell’era Orsoni arrivi dopo un incontro di Moretti con i tecnici del ministero delle Infrastrutture. Che sia stato proprio il confronto con gli uomini del dicastero guidato da Graziano Delrio a determinare la svolta? Il ministero non si sbilancia e rivendica il proprio ruolo di “solo coordinamento”, mentre Moretti si trincera dietro un “chiedetelo a loro: Io ho fatto un incontro ricognitivo e mi sono fatta un’opinione”.

 

La riunione si è tenuta lo scorso venerdì mattina, peraltro poche ore dopo la cena dell’esponente dem con Alberto Dell’Utri, il gemello di Marcello.

 

crociera venezia crociera venezia

Per la prima volta Regione, Comune, autorità portuale e perfino le opposizioni dem si ritrovano concordi con un progetto che, al momento, esiste solo nella testa di Brugnaro e del presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa. Si sa però che prevede l’allargamento di un vecchio canale lagunare, il Vittorio Emanuele, a cui dovrebbe seguire lo sdoppiamento del Canale dei Petroli, quello usato oggi per le navi commerciali.

 

Le criticità sono elencate nel Libro bianco delle grandi navi, una sorta di bibbia per i comitati, e persino in una lettera del 2012 inviata da Paolo Costa alla Nuova di Venezia, (all’epoca l’autorità portuale sosteneva un altro progetto ancor più invasivo). Per consentire il passaggio delle grandi navi il fondale andrebbe portato dagli attuali 5-6 metri di profondità fino a 10. I fanghi che lo ricoprono sono però, scrive lo stesso Costa, “del grado più alto di tossicità e nocività” e il loro smaltimento in discarica comporterebbe un aggravio extra di 30 milioni di euro. Inoltre il Canale dei Petroli risulta già oggi congestionato.

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4

 

Aggiungendo i circa 1.200 passaggi di navi da crociera all’anno il ritardo medio per ogni nave, stima ancora Costa, sarebbe di tre ore. Infine c’è il rischio legato al passaggio incrociato di convogli passeggeri e bastimenti commerciali destinati alle industrie chimiche di Marghera. “Oggi questa soluzione viene utilizzata una volta all’anno in occasione del Redentore (quando la Giudecca è impraticabile, ndr) e, anche per il passaggio di una sola crociera il traffico merci viene bloccato un giorno intero”, spiega Paolo Testa, del Comitato No Grandi Navi.

 

La nota Moretti-Ferrazzi ha causato un vero e proprio terremoto nel partito. Per l’ex candidato sindaco Felice Casson “La passione per Brugnaro di alcuni democratici in Regione non è una novità. Alle scorse elezioni ha vinto il partito trasversale degli affari”. Il coordinatore dei circoli Pd, Andrea Martini, parla di una scelta che deride gli iscritti, visto che la base ha “sempre dichiarato la contrarietà alle grandi navi”, mentre la consigliera comunale Pd Monica Sambo attacca: “Scommetto che la Moretti non sa nemmeno dove sia il Canale dei Petroli”.

alessandra moretti e matteo renzialessandra moretti e matteo renzi

 

Appena un mese fa, il capogruppo Pd in Senato Luigi Zanda aveva inviato una lettera a tre ministri (Delrio, Galletti e Franceschini) attaccando la posizione ora sostenuta dai democratici veneti: “Lo scavo e l’ampliamento di nuovi canali (Contorta o Vittorio Emanuele, non cambia) produrrebbe l’appiattimento anche di larghi spazi lagunari molto vicini a Venezia storica e insulare, che verrebbe così messa a forte rischio”. “Parlerò con Moretti e Ferrazzi”, ha detto ieri Zanda.

 

Luigi BrugnaroLuigi Brugnaro

Tra le ragioni che avrebbero convinto i democratici a sostenere l’opzione Vittorio Emanuele c’è la tutela dei livelli turistici: “250mila passeggeri in meno e 40 milioni di euro persi”, scrive Moretti. I dati del Venice terminal passeggeri non sono però così catastrofici: nel 2014 i croceristi approdati in Laguna sono stati 1 milione 733 mila, solo 82 mila in meno rispetto al 2013 e mezzo milione in più sul 2008. E per quest’anno sono attese 524 grandi navi, 36 in più rispetto all’anno scorso.

felice cassonfelice casson

 

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?