maglie il mostro cinese

IL MOSTRO CINESE - DOMANI ESCE L'EBOOK DI MARIA GIOVANNA MAGLIE: ''LA CINA È COLPEVOLE DI UNA PANDEMIA CHE SI POTEVA EVITARE. IL MOSTRO NON È SOLO IL CORONAVIRUS, MA QUESTO ORRIBILE REGIME CHE PENSA DI POTERCI CONQUISTARE E PIEGARE - PRODI, GRILLO, DI MAIO: QUESTO È L'ASSE. GIUSEPPI HA AVUTO L'OK DAGLI USA SOLO PERCHÉ TRUMP VOLEVA LE CARTE DEL RUSSIAGATE DI OBAMA. I SUOI CONSENSI? ANCHE HILLARY LA MATTINA DEL VOTO SI È SVEGLIATA CON IL 92% DEL 'NEW YORK TIMES'…''

 

L'EBOOK DISPONIBILE DA DOMANI SUL SITO DELLA PIEMME E SU AMAZON

https://www.edizpiemme.it/libri/il-mostro-cinese#9788858524855

 

 

https://www.amazon.it/mostro-cinese-pandemia-MOLECOLE-presente-ebook/dp/B08BNGS5SP/ref=mp_s_a_1_1?dchild=1&keywords=il+mostro+cinese&qid=1593101247&sr=8-1

 

 

Antonio Rossitto per ''La Verità''

 

maria giovanna maglie il mostro cinese

L' ultimo libro di Maria Giovanna Maglie, giornalista esperta di politica estera, s' intitola Il mostro cinese. E le prime quattro parole del suo istant e-book, edito da Piemme e disponibile da domani, sono: «La Cina è colpevole».

 

Svolgimento.

«Il virus ci ha rivelato quanto danno può farci il governo di Xi Jinping. Prima, ha nascosto tempi e modi di diffusione del Covid. Poi, è riuscito usare l' indebolimento del mondo e dell' euro per le sue mire espansionistiche. Il mostro, quindi, non è solo la pandemia. Ma anche questo orribile regime di mandarini comunisti, che pensa di poterci conquistare e piegare».

L' unico a opporsi sarebbe Donald Trump.

«Se vincerà le elezioni a novembre, aprirà definitivamente il regolamento dei conti.

Inasprirà la guerra commerciale. E si scaglierà pure contro nazioni vicine alla Cina, ad esempio la Germania. Angela Merkel ha già detto che le relazioni economiche tra i due Paesi proseguono. Ha perfino fatto rinviare il G11, per evitare di firmare un documento di condanna che Trump non avrebbe mancato di presentare».

 

E l' Italia?

«Tiene in piedi accordi commerciali che favoriscono solo la penetrazione di capitali e imprese nel nostro Paese. Da Huawei al porto di Trieste. I cinesi vogliono comprare tutto, a prezzo di saldo, approfittando della crisi post Covid».

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è definito nel libro «l' amico di Pechino».

MARIA GIOVANNA MAGLIE

«Romano Prodi, Beppe Grillo, Luigi Di Maio: questo è l' asse. Vi ricordate quello che diceva Giulio Tremonti anni fa? Ci avvertiva sulla penetrazione del potere cinese nel mondo politico e accademico. La nostra borghesia progressista è anti italiana. Prima la Russia, poi l' Ue, ora incombe la Cina. C' è sempre una potenza estera a legittimare i governi. Gli americani sono indignati per la nostra vicinanza a Xi Jinping».

 

Trump però s' è speso, la scorsa estate, per favorire il ribaltone dell' amico «Giuseppi».

«Ma va! Voleva solo il dossier Russiagate dell' amministrazione Obama».

Il vero mostro, comunque, ora è il virus.

«Siamo stati i primi a essere colpiti. Eppure, per settimane, abbiamo sentito il centrasinistra vagheggiare. "Abbracciati un cinese". "Mangia lo spring roll". I 5 stelle non volevamo scontentare Pechino. E il Pd pensava fosse una buona occasione di speculazione politica. Hanno sottovalutato e boicottato. Intanto, cercavano di logorare politicamente la regione più importante d' Italia, governata dal centrodestra».

GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

La Lombardia.

«Nel mondo occidentale, il virus, è arrivato per primo lì. Come uno tsunami. Ma il governo, anziché sostenere, ha sparato addosso. Bisognava cogliere l' occasione per far fuori la giunta di colore diverso».

 

Sicura?

«Certo! Le prime parole sagge ai lombardi le ha dette il Papa: "Avete incominciato un miracolo". Invece, sono stati solo attaccati strumentalmente. Una cosa infame. Pensiamo alle inchieste nelle Rsa. Quand' è finito il grande casino del Pio Albergo Trivulzio? Quando s' è capito che anche nel Lazio di Nicola Zingaretti la situazione era, e resta, identica».

Proprio il segretario del Pd, all' inizio dell' epidemia, era uno dei più rassicuranti. Tanto da lanciarsi in un happy hour sui Navigli.

xi jinping a wuhan 2

«I giallorossi sono il "governo aperitivo". Dopodiché, con la stessa sicumera con cui hanno attaccato chiunque lanciava l' allarme sul virus cinese, ci hanno messo agli arresti domiciliari».

 

Erano i tempi del decreto zero.

«Da quel momento, non hanno fatto nient' altro. Ci hanno solo detto: "State a casa, vedrete che prima o poi passa". Nel mentre, è cominciato il gioco delle parti tra l' Ue e il Pd. I democratici sanno che, prima o poi, andrà al governo l' opposizione. E vogliono lasciargli in eredità un Paese strangolato dalle regole».

Sarebbe diabolico.

«Pure adesso che il pericolo s' è allontanato, si continua a tenere viva l' angoscia. Hanno paura che si ritorni alla normalità. Ci vogliono obbligare ad accettare una montagna di clausole capestro. Come il Mes».

 

luigi di maio xi jinping

Perché l' accordo non è vantaggioso?

«Al netto delle spese sanitarie, sono quattro soldi! E se violiamo qualsiasi regola, o la burocrazia italiana si mette da traverso, possono sempre decidere che li dobbiamo restituire. Tutti assieme. Prima ancora d' aver cominciato a spenderli. Il mostro cinese ci ha tolto la vita per tre mesi e ci sta danneggiando economicamente. Cercano di farci diventare la nazione retrocessa che sperano da almeno 30 anni: ricattata e senza futuro».

 

Giuseppi, però, godrebbe ancora di ampi consensi.

«C' è stata la paura. E ci sono i sondaggisti disonesti, di cui non rivelerò i nomi nemmeno sotto tortura. Per il resto, è l' effetto Hillary Clinton. Anche lei la mattina delle elezioni, il 9 novembre del 2016, si svegliò serena. Per il New York Times aveva il 92 per cento di possibilità di diventare presidente. Invece, è stata sconfitta da Trump. Ma almeno negli Stati Uniti votano. E in Italia?»

 

Cosa?

«Quando voteremo?».

cina hong kong coronavirusstatue con la mascherina in cina 1cina controlli per il coronavirus

 

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