concorso navigator

NAVIGATOR ALLA DERIVA - SONO COSTATI 180 MILIONI E FRA TRE MESI RIMARRANNO A SPASSO: I 2.700 LAUREATI CHE DOVEVANO TROVARE UN IMPIEGO A CHI RICEVE IL REDDITO DI CITTADINANZA SERVONO ANCORA? VISTI I TRE MILIARDI DEL RECOVERY FUND STANZIATI PER I DISOCCUPATI IN TEORIA SÌ, MA IN PRATICA FIN QUI NON HANNO FUNZIONATO E SONO SCHIACCIATI TRA ANPAL E LE REGIONI... - L'ANALISI DI MI-JENA GABANELLI

Milena Gabanelli e Rita Querzé per il “Corriere della Sera

 

luigi di maio mimmo parisi

All'Auditorium di Roma la cerimonia era stata organizzata in pompa magna: 2.978 navigator erano appena stati assunti dall'Anpal dopo aver superato un concorso organizzato in fretta e furia dal governo Lega-5 Stelle, a cui avevano partecipato in 19.600.

 

Era il 31 luglio 2019 e l'evento era il frutto di un incontro, quello fra Luigi di Maio, allora ministro per il Lavoro e lo Sviluppo economico, e Domenico Parisi, professore di Demografia e statistica all'università del Mississippi. «Un incontro voluto da Dio» dichiarava Parisi, da poco nominato presidente dell'Anpal. I navigator dovevano trovare lavoro a chi incassa il reddito di cittadinanza. Adesso invece sono loro a perdere il posto: i contratti scadono il prossimo 30 aprile. Chi li aiuterà a ricollocarsi?

 

nunzia catalfo

Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha promesso il prolungamento dell'ingaggio per altri otto mesi, fino a fine anno. Un modo come un altro per rimandare il problema. La domanda è: i navigator servono al Paese e ai contribuenti che pagano il loro stipendio?

 

Tre miliardi del Recovery fund stanno per essere investiti a supporto di disoccupati a caccia di lavoro: quindi sì, le competenze dei navigator potrebbero servire. In pratica l'affiancamento che oggi forniscono a 1,3 milioni di persone (i percettori di reddito di cittadinanza) dovrà essere allargato a chi incassa l'assegno di disoccupazione (Naspi e Discoll), quindi ad altri 1,4 milioni di persone. Ma anche a chi è in cassa integrazione straordinaria, oltre ad alcune fasce di disoccupati di lungo periodo.

 

DI MAIO NAVIGATOR

Con la fine del blocco dei licenziamenti e la riforma delle politiche attive del lavoro, la platea potenziale di coloro che avranno bisogno di essere accompagnati nella ricerca di un'occupazione potrebbe arrivare attorno ai 3 milioni.

 

Agli inizi di ottobre 2020, su 1.369.779 percettori di reddito di cittadinanza tenuti a firmare il patto per il lavoro, 352.068, pari al 25,7%, avevano trovato un posto. Ma a fine ottobre, dopo un mese, si erano già ridotti a 192.851, perché l'85% aveva firmato contratti a scadenza, con durata molto inferiore a sei mesi.

 

DI MAIO NAVIGATOR

Colpa anche della pandemia che ha complicato moltissimo la situazione sul mercato del lavoro, dove - in media - su tre nuovi contratti due sono a termine. Ma per chi ha trovato un posto, quale è stato concretamente il contributo dei navigator? Impossibile valutare la loro attività, anche perché il sistema di politiche attive del lavoro legato al reddito di cittadinanza, a due anni dall'entrata in vigore, non è ancora operativo.

 

I nodi mai sciolti sono diversi. Il primo: invece di essere assunti dalle Regioni, che gestiscono il servizio, per accelerare i tempi i navigator sono stati ingaggiati da Anpal Servizi, società dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, controllata dal ministero del Lavoro. Le Regioni quindi hanno subìto il loro arrivo nei centri per l'impiego e la collaborazione spesso non ha funzionato.

 

il concorso per navigator alla fiera di roma 23

Secondo problema: i navigator avrebbero dovuto andare a caccia di opportunità di lavoro attraverso uno specifico software che il presidente dell'Anpal, Mimmo Parisi, aveva già utilizzato nello Stato del Mississippi. Invece questo non è mai accaduto. A oggi non esiste nemmeno una banca dati nazionale, e quindi i navigator aiutano i disoccupati cercando le opportunità di lavoro nelle banche dati regionali, ma non tutte le Regioni le hanno, oppure, consultando i motori di ricerca privati.

 

Terzo ostacolo. La normativa del reddito di cittadinanza prevedeva diversi decreti attuativi: sette non sono mai arrivati. Il navigator, per esempio, avrebbe dovuto far decadere dal reddito di cittadinanza chi non accetta un'offerta di lavoro congrua. Ma visto che non è mai stato definito cosa è un'offerta congrua, chi rifiuta un posto non perde l'assegno.

 

il concorso per navigator alla fiera di roma 37

Inoltre il reddito doveva permettere la trasformazione dell'assegno in un incentivo cumulativo per mettersi in proprio, ma senza il decreto attuativo i navigator non hanno potuto fare nulla. Anche gli incentivi per le imprese che assumono i percettori di reddito non sono mai stati definiti.

 

Sono stati assunti a fine luglio 2019, con un contratto di collaborazione di 20 mesi per 27 mila euro lordi l'anno (1.400 euro al mese più 300 di rimborso spese), ed entrati in servizio a settembre. Poi hanno seguito corsi di formazione in presenza e a distanza. A dicembre sono finalmente diventati operativi, ma a marzo hanno cominciato a lavorare da casa causa pandemia.

 

il concorso per navigator alla fiera di roma 22

Di recente è stato affidato loro un nuovo compito: implementare la piattaforma Moo, che sta per Mappa delle opportunità occupazionali. In pratica ricevono un elenco di imprese, e loro devono verificare presso le Camere di commercio e l'Agenzia delle Entrate se queste aziende sono ancora in vita. In caso positivo devono contattarle per avere il consenso all'inserimento nella banca dati. Non è chiaro quale sia l'utilità pratica di questa attività, che peraltro si sovrappone in parte con quella di Unioncamere.

 

E quindi che si fa di questi 2.700 laureati (nel frattempo circa 300 si sono dimessi), che fra formazione e stipendi sono costati fino a oggi 180 milioni? Finché non si risolve il rapporto fra Anpal (di cui sono dipendenti), e le Regioni (per cui lavorano), difficilmente troveranno una collocazione. Tant'è che nei bandi che stanno facendo le Regioni per assumere personale da mettere nei centri per l'impiego, non viene riconosciuto un punteggio in più a chi ha già lavorato come navigator.

 

il concorso per navigator alla fiera di roma 36

Oggi l'Anpal è un'agenzia dove la maggioranza in cda è espressione del ministero del Lavoro, le Regioni non hanno praticamente voce in capitolo, e quindi la vivono come un intruso. Se Regioni e ministero fossero almeno alla pari, l'Agenzia potrebbe essere un luogo dove concordare le politiche tra centro e periferia, e le sue decisioni non sarebbero subìte dai territori. Di conseguenza sarebbe anche più facile la collocazione dei navigator.

 

il concorso per navigator alla fiera di roma 20

Se si decide di prorogare i loro contratti, poi, vanno anche messi in grado di lavorare. Vuol dire attuare subito le clausole che condizionano l'assegno all'accettazione delle proposte di lavoro. Vale anche per l'assegno di disoccupazione (la Naspi), che dovrebbe ridursi per chi non accetta un'offerta di lavoro, ma la norma non è applicata.

 

In generale, la mano destra (l'Inps che eroga i sussidi) non sa cosa sta facendo la sinistra (l'Anpal che deve aiutare a trovare lavoro), mentre il governo delle politiche attive e passive può funzionare solo se c'è uno stretto coordinamento. Cosa dovranno fare gli 11.600 addetti che entreranno tramite concorso nei centri per l'impiego delle Regioni? Fermarsi a certificare lo stato di disoccupazione come fanno oggi? A cosa serviranno i 3 miliardi del Recovery plan per le politiche attive, dove il governo parla di un sistema Gol (Garanzia di occupabilità per i lavoratori)?

 

il concorso per navigator alla fiera di roma 21

Non è chiaro se si tratti di una procedura burocratica di «presa in carico» o di un supporto pratico nella ricerca di un lavoro. Ciò che è chiaro è che dentro a un sistema inefficiente puoi infilare tutte le assunzioni e le risorse che vuoi, ma non produrrà mai risultati. La sceneggiata dei navigator è solo l'ultimo esempio: tanto fumo, qualche settimana di consenso, e alla fine con il cerino in mano sono rimasti loro, i navigator.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?