renzi berlusconi

NAZARENO PER SEMPRE – SULLA RIFORMA DEL SENATO RENZI SE NE FREGA DEL PD RIBELLE: SA BENE CHE BERLUSCONI MAI E POI MAI, CON FORZA ITALIA RIDOTTA ALL'11 PER CENTO E LA POSSIBILITA' DI RICANDIDARSI SOLO NEL 2018, FARA' CADERE IL GOVERNO – VEDRETE, AL MOMENTO DEL VOTO UN PO’ DI FORZISTI LASCERANNO L’AULA

Francesco Bei per “la Repubblica

 

maria elena boschimaria elena boschi

Renzi ci conta. Maria Elena Boschi se lo lascia sfuggire: «Confido che un pezzo delle opposizioni possa tornare a votare con noi questa riforma che hanno contribuito a scrivere». Perché mentre torna in alto mare la possibilità di un accordo interno al Pd sull’articolo 2 della riforma costituzionale, contemporaneamente il pendolo riprende a oscillare verso destra. Verso il vecchio Nazareno con Silvio Berlusconi. Del resto i numeri non consentono azzardi, soprattutto se Pietro Grasso, come temono a palazzo Chigi, non aspetta altro che riaprire il portone blindato dell’articolo 2 lasciando che venga sommerso da migliaia di emendamenti.

 

Ancora l’intesa non è matura, ma alcuni piccoli segnali lasciano ben sperare il premier. A Renzi hanno raccontato che l’ex Cavaliere avrebbe apprezzato la sua scelta di presenziare alla finale dello Us Open a New York. «Io avrei fatto lo stesso». Maria Stella Gelmini, interpretando l’umore di Arcore, ieri ha stoppato gli attacchi al premier su questo fronte: «È sempre giusto festeggiare i colori italiani nello sport». Ma tradurre una medesima sensibilità dallo sport alla politica non è altrettanto semplice.

matteo renzi pietro grassomatteo renzi pietro grasso

 

Eppure, di fronte alla «sparigliata» di Giorgio Tonini sull’articolo 2 della riforma ( il termine è quello che il vicecapogruppo renziano ha usato con gli amici per definire la sua proposta di riaprire «in maniera chirurgica» l’articolo sulla scelta dei consiglieri-senatori) da Forza Italia non è arrivata la solita bordata di critiche. Anzi. Stavolta l’idea di Tonini ha trovato orecchie pronte ad ascoltare, quelle del capogruppo forzista Paolo Romani. «Abbiamo notato questa apertura osserva Romani- e la consideriamo un segnale. Visto che conosco Tonini non penso che sia impazzito e che abbia parlato a caso. Ma ci piacerebbe più chiarezza prima di esprimerci, a questo punto non possiamo fare atti di fiducia a occhi chiusi. Insomma, prendiamo per buona l’apertura ma attendiamo».

 

Dove possa portare questo filo è ancora presto per dirlo, ma certo per Renzi trovarsi un interlocutore oltre alla sinistra interna al Pd è la prima mossa per spezzare l’accerchiamento dei suoi avversari a palazzo Madama. Al momento a palazzo Chigi nemmeno sperano in un “Sì” di Forza Italia alla riforma. Basterebbe che i berlusconiani lasciassero l’aula per garantire il passaggio della nuova costituzione. Non tutti certo, ma quelli necessari a controbilanciare eventuali dissidenti Ncd e Pd.

RENZI E BOSCHI NEL PRESEPERENZI E BOSCHI NEL PRESEPE

 

Alcuni forzisti sono già da ora schierati, come Augusto Minzolini, sulla linea dura. Ma se il filo di dialogo con Romani portasse a qualche risultato, per il premier doppiare gli scogli di palazzo Madama sarebbe meno rischioso. Per questo si guarda con attenzione al vertice di oggi ad Arcore durante il quale Berlusconi ascolterà le ragioni dei falchi e delle colombe.

 

Anche perché, sull’altro fonte, il percorso verso un’intesa interna al Pd sembra di nuovo tutto in salita. E la possibilità che il testo salti direttamente dalla commissione all’aula si fa sempre più concreta. Oggi pomeriggio ci sarà la riunione del tavolo a cui partecipano anche le minoranze, ma nessuno si aspetta novità. Del resto la questione più spinosa, quella dell’articolo 2, verrà volutamente lasciata da parte.

umberto smaila berlusconiumberto smaila berlusconi

 

Luciano Pizzetti, il sottosegretario alle riforme che sta cercando faticosamente di mediare tra le varie componenti, ammette che il tentativo è quello di «metterci d’accordo su tutti i punti su cui possiamo procedere insieme prima di arrivare all’articolo 2». Intanto in commissione per tutta la settimana si farà melina. Provando a disinnescare la bomba dell’elettività dei senatori.

 

Claudio Martini, un altro pontiere fra minoranza e maggioranza, la vede così: «La mongolfiera dell’articolo 2 è stata alimentata anche dal fuoco di tante questioni rimaste aperte, dal ruolo del Senato alla presenza dei presidenti delle regioni, dalla nomina dei giudici costituzionali all’articolo 117. Se questo fuoco diminuisce la mongolfiera si sgonfia». Al momento è una speranza. Intanto Renzi si tiene pronto a riaprire l’altro forno.

minzolini consiglio nazionale forza italia foto lapresse minzolini consiglio nazionale forza italia foto lapresse

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....