raggi berdini

RAGGI FRANANTI SUL CAMPIDOGLIO: NE’ BOTTI, NE’ CONCERTI: LA SINDACA SPEGNE IL CAPODANNO A ROMA - GLI SPONSOR IN FUGA, IL GRIDO D’ALLARME DELL’ASSESSORE BERDINI: “LA CITTÀ E' SULL’ORLO DEL FALLIMENTO, ECCO PERCHÉ NON TROVIAMO FINANZIATORI"

raffaele marra virginia raggi raffaele marra virginia raggi

Mauro Favale per la Repubblica

 

A una settimana dal Capodanno, in Campidoglio l’ultima preoccupazione della giunta 5 stelle riguarda l’allestimento del conto alla rovescia in piazza prima di mezzanotte. «Forse ci sarà uno schermo, vediamo. In un modo o nell’altro faremo», minimizzano.

 

È l’austerità, quella che nella capitale, per la prima volta dopo 24 anni, ha fatto saltare il concerto della notte di San Silvestro. Un appuntamento che un anno fa, pur in extremis, finanche il commissario Francesco Paolo Tronca riuscì a mantenere in piedi e che invece la sindaca Virginia Raggi si è fatta sfuggire dalle mani. «Roma è una città sull’orlo del fallimento, per questo gli sponsor fuggono via», ammette sconsolato Paolo Berdini, assessore all’urbanistica con un piede dentro e uno fuori dalla giunta.

 

PAOLO BERDINIPAOLO BERDINI

«Gli sponsor si sono ritirati per ragioni loro», è la spiegazione della sindaca che anche su questa vicenda si gioca la faccia (così come il suo nuovo vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Bergamo) rilanciando l’evento pensato dalla giunta M5S, sempre con un occhio al portafogli: «Vi sfido — dice proprio così Raggi ai romani — a partecipare alla nostra festa sui ponti di Roma».

 

Appuntamento (per chi c’arriva sveglio) alle 3.30 del mattino per una maratona che durerà 18 ore tra artisti di strada, orchestrali e dj. Costo dell’organizzazione 500 mila euro. Ai quali, ieri il dipartimento cultura del Comune ha dovuto aggiungerne di corsa altri 100 mila per allestire un’anteprima, a partire dalle 22, al Circo Massimo con un centinaio di violoncellisti, decine di circensi e un dj set. Altro non c’è.

VIRGINIA RAGGI LUCA BERGAMOVIRGINIA RAGGI LUCA BERGAMO

 

Il concerto previsto con Max Gazzè e presentato da Max Giusti non si farà più. La “iCompany” di Massimo Bonelli che aveva vinto il bando di gara (900 mila euro pagati dagli sponsor) è stata chiamata dal Comune solo due giorni fa. Irrimediabilemente troppo tardi: «A quel punto — spiega Bonelli — non avevo più l’artista principale, dovevo inventarmi un cast e non c’era più la stampella degli sponsor. Non me la son sentita». Risponde il vicesindaco Bergamo: «Abbiamo voluto evitare la strada degli affidamenti diretti (come un anno fa, ndr), convinti della necessità di un forte segno di discontinuità anche nell’uso del Circo Massimo per eventi».

 

Scatta, dunque, il piano B, un’anticipazione della festa sui ponti, un Capodanno in miniatura e, in parte, pure silenzioso. «La filosofia — aveva spiegato Bergamo presentando la festa sui ponti — è quella di stare insieme per poter parlare». Anche per questo ieri Raggi ha firmato l’ordinanza che vieta l’utilizzo di fuochi d’artificio, razzi e petardi vari, compresi quelli “declassificati” a meno di 200 metri dai centri abitati.

virginia raggi consiglierivirginia raggi consiglieri

 

E così, senza botti (come avviene da anni) e senza concerto, va in scena il primo Capodanno M5S all’insegna del pauperismo. «Tra 31 e 1 si spenderà meno di quanto gli anni passati costava il solo evento del Circo Massimo», fanno di conto in giunta, difendendosi dalla pioggia di critiche che arrivano dagli altri partiti.

 

Il sindaco di Firenze Dario Nardella interviene per offrire ospitalità ai romani: «Vi aspettiamo qui con Marco Mengoni». Ma su questo fronte l’ironia si era scatenata anche una settimana fa, quando il Pd evidenziò come il sito del Comune invitasse a passare le feste fuori città. Un’offerta riservata ai soli dipendenti comunali finita on line per tutti, una gaffe che costrinse il Campidoglio a cancellare la pagina dal web.

 

Un intervento in corner, così come sull’albero di Natale in piazza Venezia, così spoglio da richiedere un abbellimento. «Ho chiesto di aggiungere addobbi e luci — spiegò la sindaca Raggi — nel rispetto della sobrietà. Lo abbiamo fatto evitando gli sperperi del passato». È l’austerità, bellezza.

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