“QUELLA TORRE, UNICA AL MONDO SI È SPEZZATA E GUARDA COME MUTILATA IL PROPRIO CAPO SPARSO AL SUOLO” – NEL 1351 FRANCESCO PETRARCA SCRISSE A UN AMICO RACCONTANDO IL CROLLO DELLA TORRE DEI CONTI, CAUSA TERREMOTO: “ROMA È STATA SCOSSA DA UN INSOLITO TREMORE TANTO GRAVEMENTE CHE NON È MAI ACCADUTO NULLA DI SIMILE” – NEL CORSO DEI SECOLI, LA TORRE, CROLLATA NUOVAMENTE IERI, FU RIPETUTAMENTE RESTAURATA E DI NUOVO DISTRUTTA, FINCHÉ, NEL SEICENTO, SI COSTRUIRONO DEI CONTRAFFORTI. POI, DURANTE IL FASCISMO, FURONO COSTRUITI SOLAI RESIDENZIALI E SCALE INTERNE, CHE NE AVREBBERO COMPROMESSO LA STABILITÀ
Estratto dell'articolo di Claudio Strinati per “la Repubblica”
Giorgio Vasari nelle sue Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti (1550-1568) citò la Torre dei Conti come uno dei più importanti monumenti medievali dell'Europa intera con orgoglio campanilistico.
Vasari era aretino e affermava la primazia della sua città proprio nella grande tradizione dell'arte italiana e la Torre dei Conti gli risultava per certo essere opera di un aretino, un architetto ricordato col nome di Melchiorre e vissuto nel tredicesimo secolo […].
Probabilmente Vasari conosceva la commovente testimonianza in proposito del più grande artista aretino mai vissuto, il sommo poeta Francesco Petrarca. In una lettera memorabile dell'11 giugno 1351 da Piacenza a un dotto amico, Petrarca scrive: "Roma è stata scossa da un insolito tremore tanto gravemente che dalla sua fondazione, che risale a oltre duemila anni fa, non è mai accaduto nulla di simile.
Caddero gli antichi edifici trascurati dai cittadini e ammirati dai pellegrini; quella torre, unica al mondo che era detta dei Conti, aperta da grandi fenditure si è spezzata e ora guarda come mutilata il proprio capo, onore della superba cima, sparso al suolo".
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Vasari sapeva bene che la Torre dei Conti, originariamente eretta nel nono secolo, era stata fatta riedificare all'inizio del Duecento, nelle forme visibili alla sua epoca e in parte ancora oggi, da Innocenzo III […].
La formidabile Torre dei Conti si stagliava così su Roma come una sorta di Empire State Building medievale. Era molto alta, circa sessanta metri, e possente, ergendosi sulle rovine del Tempio della Pace, baluardo simbolico maestoso.
Ma il terremoto del 1349 la sconquassò colpendo anche il Colosseo con gravi danni e crolli ledendo in modo irrimediabile il carattere di fortilizio che la Torre dei Conti aveva mantenuto per oltre cento anni.
Poi nel corso dei secoli successivi la Torre fu ripetutamente restaurata e di nuovo afflitta da ulteriori calamità.
Nel Seicento si ricordano altri due terremoti fino a che, alla fine di quel secolo, si decise la costruzione dei contrafforti che ne avrebbero garantito la stabilità.
La Torre, però, è rimasta pressoché dimezzata e il suo carattere di audace baluardo è ormai ben poco percepibile. Il progetto di ripristinarla come sito museale […] resta più che mai vigente ma le attenzioni e le premure per la sua corretta conservazione di certo dovranno moltiplicarsi.
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soccorsi alla torre dei conti
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crollo della torre dei conti a roma - foto lapresse
crollo della torre dei conti a roma
alessandro giuli e roberto gualtieri sopralluogo alla torre dei conti
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