1. NELL'INDAGINE SUGLI ELICOTTERI VENDUTI ALL'INDIA C’È L'IPOTESI DI 12 MLN € DATI ALLA LEGA DI MARONI, IN CAMBIO DELL'APPOGGIO ALLA NOMINA DI ORSI AL VERTICE DI FINMECCANICA 2. A CONFERMA DEL “CADEAU”, LE DICHIARAZIONI DEL MEDIATORE SVIZZERO-AMERICANO HASCHKE: I SOLDI MESSI A BILANCIO CON FATTURAZIONI “SOSPETTE” DALLA AGUSTA WESTLAND 3. ORSI: “SE NON C'È ROBERTO MARONI A FARE L'ULTIMO MIGLIO, COL CAVOLO CHE IO QUA C'ERO” 4. PANSA, 5 ANNI FA, CHIESE INVANO A NAGEL (MEDIOBANCA) UN FIDO DI 400/500 MILA EURO PER LISA LOWENSTEIN, EX MOGLIE DEL MINISTRO DELL’ECONOMIA VITTORIO GRILLI 5. LA REAZIONE DELL’AD DI FINMECCANICA ALESSANDRO PANSA: “SE HO FATTO UNA COSA DEL GENERE L’HO FATTO PER CORTESIA E PER AMICIZIA. DI COSA MI DEVO RAMMARICARE?”

1. ORSI A CENA COI LEGHISTI
Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera"

L'indagine sugli elicotteri venduti all'India contempla anche l'ipotesi - al momento non contestata formalmente - di dodici milioni di euro rientrati in Italia e destinati da Orsi alla Lega Nord, in cambio dell'appoggio alla sua nomina al vertice di Finmeccanica.

Ne ha parlato l'ex responsabile delle relazioni esterne Lorenzo Borgogni, ma Orsi ha sempre negato ogni legame col movimento di Bossi e Maroni. I carabinieri hanno però intercettato alcune telefonate da cui si evince come «lo stesso intrattenga rapporti di stretta amicizia e cointeressenza con numerosi politici appartenenti al partito della Lega Nord».

A parte le conversazioni con Maroni del primo e 21 dicembre 2011 in cui Orsi afferma, tra l'altro, «io dico sempre, comunque, se non c'è Roberto Maroni a fare l'ultimo miglio, col cavolo che io qua c'ero», ce n'è una del 26 marzo 2012 con Marco Reguzzoni, ex capogruppo dei deputati leghisti, in cui i due si accordano per un appuntamento. «Io ti passerei a trovare allora, che con... un paio di cose da dirti - dice il politico -... Posso contattare la tua segreteria e fissiamo se è possibile venerdì mattina o pomeriggio».
Risposta di Orsi: «Ti chiamo io direttamente per venerdì mattina, se vengo su».

Con Dario Galli, già parlamentare leghista, poi presidente della Provincia di Varese e infine consigliere di amministrazione in Finmeccanica nominato dall'ex ministro Tremonti, Orsi concorda una cena insieme a Maroni e all'ex segretario nazionale della Lega Giorgetti, per il 3 gennaio 2012. Senza mogli.

«Se siamo noi quattro e basta facciamo una roba più di lavoro, ecco, mettiamola così», suggerisce Galli, e Orsi: «Il 3 sera sarà fatto». Alla vigilia dell'incontro il messaggio telefonico di conferma da parte dell'amministratore leghista: «Ricordo cena Orsi Maroni Giorgetti Galli domani sera ore 20 Villa Baroni», e relativa risposta di Orsi: «Ok go». Poi, il 28 febbraio, Umberto Bossi telefona a Orsi e parlando a fatica, senza farsi capire granché, dice: «Volevo salutarla perché, ho parlato molto con... con Giorgetti e sono preoccupato... Hanno ridotto l'investimento e son preoccupato».

I CONTRATTI SOSPETTI
Nella ricostruzione dei carabinieri, i dodici milioni di euro da versare alla Lega sarebbero confermati da un'intercettazione ambientale del 13 gennaio 2012 tra i due mediatori svizzeri Guido Haschke e Carlo Gerosa (destinatari di ordini d'arresto non eseguiti perché cittadini stranieri), nella quale Gerosa ammetterebbe che «i giudici di Napoli non hanno visto sbagliato» in riferimento a una affermazione di Haschke secondo cui «i soldi alla Lega erano stati effettivamente dati per il tramite di Michel».

Quest'ultimo, il cittadino inglese Christian Michel, viene definito «l'uomo di Orsi» a cui spettavano 42 milioni di compensi, ridotti a 30 proprio per ritagliare la tangente da 12 milioni da far rientrare in Italia. La giustificazione formale di quel ritorno di denaro, secondo gli investigatori, sarebbe nei 12 milioni e 781.917 euro fatturati dalla Agusta Westland per una «operazione alquanto sospetta»: un emendamento legato all'assemblaggio degli elicotteri che doveva già essere compreso nel contratto principale da 196 milioni.

2. PANSA MIA FATTI CAPANNA - PANSA CHIESE A NAGEL E CEREDA DI MEDIOBANCA DI RIPIANARE I DEBITI DELLA SIGNORA GRILLI
Guido Ruotolo per "La Stampa.it"

Era andato a battere cassa persino nel Tempio della Finanza, in via Filodrammatici, a Milano, ma la sua richiesta cadde nel vuoto. Alessandro Pansa, oggi dopo l'arresto del presidente Orsi salito alla guida di Finmeccanica, cinque anni fa chiese udienza all'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel e al suo vicedirettore, Maurizio Cereda per risolvere i debiti della ex compagna di Vittorio Grilli, all'epoca direttore generale del Tesoro ed oggi ministro dell'Economia e azionista di maggioranza della stessa Finmeccanica.

E, dunque, dopo il niet di Mediobanca - come sostenne l'ex presidente Giuseppe Orsi in una intercettazione ambientale con l'allora presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi - i debiti della signora Lisa Lowenstein furono ripianati, secondo gli investigatori, con consulenze da parte di società collegate a Finmeccanica.

Trova conferme il colloquio tra Pansa e i vertici di Mediobanca, anche se la richiesta fu attentamente valutata e alla fine rigettata, mentre Finmeccanica continua negare l'esistenza delle consulenze. «Il primo punto - dichiara a La Stampa Alessandro Pansa, che in questa vicenda non risulterebbe indagato - è che non devo rispondere di cose che riguardano la mia vita personale, e che non hanno alcuna attinenza con la mia vita professionale. Secondo, quello cui si fa riferimento è stato un colloquio personale che non ha avuto alcun seguito. Infine, è importante ricordare che l'internal audit svolto da Finmeccanica in ottobre esclude in maniera categorica il conferimento di consulenze da parte di Finmeccanica o di società del gruppo alla signora Lowenstein». Sempre all'audit di ottobre rimanda il portavoce del Tesoro: «Quella verifica ha dimostrato la totale assenza di consulenze a favore della signora Lowenstein».

Era il 23 maggio 2012 e i due amici, Orsi e Gotti Tedeschi, si incontrarono a cena al ristorante «Da Rinaldo al Quirinale». Senza accorgersi delle cimici piazzate dal Noe dei carabinieri, i due affrontarono diversi argomenti e parlarono anche dei guai economici della ex moglie del ministro Grilli di cui Orsi aveva saputo da Nagel. «L'11 ottobre 2012 - si legge nella informativa dei carabinieri del Noe del colonnello De Caprio e del capitano Rajola consegnata a fine novembre al pm di Busto Arsizio - l'Ufficio unitamente al pm Fusco, ha escusso a sommarie informazioni Alberto Nagel e Maurizio Cereda. I testi confermavano che nel 2007-2008, effettivamente, hanno ricevuto da parte di Alessandro Pansa - persona nota per essere "vicino" al ministro Grilli - una richiesta di aiuto per risanare i debiti della signora Lisa Lowenstein, per circa 400-500.000 euro».

Ma Mediobanca rigettò la richiesta: «Dopo attenta valutazione - ricordano gli investigatori - i banchieri si rifiutarono di aderire alla richiesta di Pansa, che, evidentemente, ha poi optato per le consulenze da parte di Finmeccanica o società del gruppo, come sostenuto da Orsi nella intercettazione ambientale». Commento del Noe: «Allo stato attuale e pubblicamente, tutti, compreso il ministro Grilli, hanno sempre negato, qualsiasi coinvolgimento nella vicenda».

3. LA REAZIONE DI PANSA "SE LO SCRIVETE DOVRÃ’ DIMETTERMI". "ANZI NO"
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

Se voi scrivete questa cosa, dovrò trarne le conseguenze". Nel senso che si dimette? "E secondo lei che cosa dovrei fare?". Alessandro Pansa per una ventina di minuti - dopo che il Fatto gli ha contestato le sue raccomandazioni a favore della moglie del ministro Grilli - ieri sembrava pronto a lasciare la sua carica. Poi ci ha ripensato. Questa la telefonata del Fatto Quotidiano col nuovo amministratore delegato di Finmeccanica.

Pansa, stiamo scrivendo un articolo sulla base di alcune testimonianze depositate agli atti. Nagel ha riferito al pm Fusco che nel 2007 lei chiese a Mediobanca di dare una mano alla moglie del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli.
Non ho nessun ricordo a questo riguardo.

Ma è importante. Grilli è quello che l'ha nominata.
Le devo confessare che non lo so. È una cosa che mi lascia stupefatto, non so che cosa abbia detto Nagel.

Ma da mesi noi diciamo che Grilli è ricattabile perché Orsi diceva che la moglie del ministro aveva ottenuto favori. E proprio pochi giorni fa Grilli, come azionista del Tesoro, l'ha nominata amministratore delegato di Finmeccanica.
La ringrazio di avermi telefonato . È una cosa che devo pensare e verificare. Di una cosa del genere, di aver parlato con Mediobanca, non me lo ricordo.

Lei è amico di Grilli.
Ci conosciamo da tanti anni per ragioni professionali.

E conosce anche Lisa Lowenstein?
Assolutamente sì, l'ho vista un sacco di volte.

E sapeva dei problemi finanziari della sua società?
Sì.

Aveva milioni di euro di debiti con le banche.
Non me lo ricordo.

Mediobanca poteva facilmente risolverli. Ci sta, se uno ha un amico in difficoltà...
Non voglio essere reticente, se fossi sicuro del sì o del no lo direi... Uno non ha mica niente da perdere.

Beh, lei è ad di Finmeccanica, qualcosa da perdere ce l'ha, forse dovrebbe chiarire.
Eh lo so. Ma se voi la scrivete, la scrivete... Che posso farci?

Da mesi si sta dicendo che Grilli è ricattabile.
Non credo nel modo più assoluto che lo sia.

Ma se si scopre che quel favore negato per mesi è stato chiesto , è un po' imbarazzante. Per lei.
Questa cosa è terrificante, se voi la scrivete, riapre tutto un casino bestiale. E se la scrivete io domani molto probabilmente dovrò trarne le conseguenze. Mi spiego?

Nel senso che si dimetterà?
Non lo so, secondo lei cosa dovrei fare?

Se la cosa è vera lei sta in condizioni difficili.
Non c'è alcun dubbio.

Un'ora dopo Pansa richiama.

Pronto.
Ci ho ripensato e le parlo a mente fredda. Non ho un ricordo preciso di un evento di questo genere. Se anche lo avessi fatto, si è trattato solamente di una cortesia, a titolo personale. Non come Finmeccanica, ovviamente. E questa cosa non ha dato adito a nulla. E non c'è stato alcun tipo di affidamento di consulenze all'ex moglie del professor Grilli da parte di Finmeccanica. Fine.

E quindi?
Scusi, non devo rispondere di cose fatte nell'ambito della mia vita personale se non hanno rilevanza per la mia vita professionale.

Maurizio Cereda, manager Mediobanca sentito dal pm, con lei ha rapporti professionali. È evidente che non è una cosa personale.
Ho incontri con loro tutte le settimane. Se in uno di questi mi è capitato di chiedere loro di dare un'occhiata a una vicenda di questo tipo, può darsi che l'abbia fatto. Quello che è certissimo è che non ho mai fatto pressioni nei confronti di nessuno. Se ho fatto una cosa del genere l'ho fatto per cortesia e per amicizia. Di cosa mi devo rammaricare?

 

 

 

ROBERTO MARONI GIUSEPPE ORSI IN AUTO VERSO IL CARCERE jpeggiuseppe orsi MARCO REGUZZONI BOSSI E MARONI jpegROBERTO MARONI E UMBERTO BOSSI SI STRINGONO LA MANO Lorenzo Borgogni Giorgetti ALBERTO NAGEL ALESSANDRO PANSAlisa e vittorio grilli GetContent asp jpegVITTORIO GRILLI FOTO ANSA GOTTI TEDESCHI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)