tulsi gabbard putin snowden assange assad

NEMMENO I REPUBBLICANI VOGLIONO TULSI GABBARD A CAPO DELL’INTELLIGENCE AMERICANA. E TE CREDO: EX FAN DI SNOWDEN E ASSANGE, IN PASSATO HA INCONTRATO ASSAD E FATTO DA MEGAFONO ALLA PROPAGANDA DI PUTIN, AL PUNTO DA ESSERE SOPRANNOMINATA “LA FIDANZATA DI MOSCA” – AL SENATO, ANCHE GLI ESPONENTI DEL PARTITO DI TRUMP L’HANNO TORCHIATA CON DOMANDE SCOMODE. E LEI HA PROVATO A SVIARE: “NON SONO UN BURATTINO DI NESSUNO”. ALLORA PERCHÉ NON È RIUSCITA A DIRE IN PUBBLICO CHE “SNOWDEN È UN TERRORISTA”?

 

 

 

Tulsi Gabbard in Senato Usa, 'non sono il burattino di nessuno'

audizione di tulsi gabbard in senato 6

(ANSA) - "Non sono il burattino di nessuno". Lo afferma Tulsi Gabbard, nominata da Donald Trump alla guida dell'intelligence americana nel corso della sua audizione per la conferma, secondo gli estratti diffusi del suo intervento.

 

Impegnandosi a mettere fine all'uso dell'intelligence come arma, Gabbard afferma: "Quello che disturba i miei rivali politici è la mia indipendenza e il mio rifiuto di essere il burattino di chiunque". Gabbard è una delle nomine più controverse di Trump e si è attirata critiche da repubblicani e democratici.

 

snowden assange

Gabbard in Senato, non sosterrò la grazia a Snowden

(ANSA) - "Non sosterrò la grazia" per Edward Snowden. Lo assicura Tulsi Gabbard, nominata da Donald Trump alla guida dell'intelligence, nel corso della sua audizione di conferma in Senato. In passato Gabbard aveva appoggiato Snowden e si era schierata a favore di Julian Assange. Gabbard ha negato anche davanti ai senatori di aver mai incontrato funzionari di Hezbollah, un'accusa che ha definito "assurda".

 

 

 

Gabbard si rifiuta in Senato di dire se Snowden è un traditore

putin assad

(ANSA) - Nella sua udienza di conferma al Senato come capo della National Intelligence, nonostante sia stata incalzata più volte sul punto, l'ex deputata Tulsi Gabbard si è rifiutata di dire se l'ex talpa della Nsa Edward Snowden è un traditore. Nel 2013 Snowden rivelò una enorme mole di informazioni top secret Usa e si rifugiò in Russia, diventandone in seguito cittadino. Le sue risposte evasive hanno spazientito sia i dem che i repubblicani.

 

L'EX DEM ACCUSATA DI ESSERE UNA MARIONETTA DI MOSCA CON PATEL E RFK IN SENATO PER LE UDIENZE DI CONFERMA

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

audizione di tulsi gabbard in senato 7

Kash Patel, Tulsi Gabbard e Robert F Kennedy junior, le scelte più controverse di Donald Trump per un posto nella sua Amministrazione sfilano davanti alle Commissioni competenti del Senato che devono approvare la scelta. I democratici sono agguerriti, i repubblicani ondeggiano tra la necessità di serrare le fila e completare la squadra di governo di The Donald e quella di sfidare i tre per alcuni posizioni e visioni che hanno manifestato.

 

Per Kennedy è il bis, mercoledì ha parlato davanti alla Commissione Finanze e ieri si ripete con quella della Sanità. Domande simili, e qualche vaga risposta, come quando evita di smentire la connessione fra autismo e vaccini. Ma sono Kash Patel, Fbi, e Tulsi Gabbard, Intelligence, a finire sotto i riflettori.

 

 

kash patel audizione in senato

Patel è un avvocato di 45 anni, volto del mondo Maga, creatore di una società che sponsorizza eventi, e vende merchandising del popolo di Trump. Le sue posizioni sono per molti estreme, qualche vicinanza al mondo QAnon, dichiarazioni a favore della "punizione" per chi ha usato la macchina della giustizia contro Trump e famoso per aver detto di volere smantellare l'FBI trasformando l'edificio in un museo.

 

Davanti ai senatori però calibra le risposte, promette che resterà fedele alla missione del Bureau, ovvero «indagare pienamente ovunque ci sia una concreta base costituzionale per farlo». «Non ci sarà nessuna politicizzazione della giustizia», dice rivolto soprattutto ai senatori dem.

 

robert kennedy jr audizione in senato 6

[…] Quasi alla stessa ora in un altro edificio del Senato, il Dirksen, Tulsi Gabbard, ex deputata democratica delle Hawaii convertitasi a Trump, ingaggia un duello con i senatori su due temi: la visita nel 2017 ad Assad e il rapporto con Putin. Sull'ex dittatore siriano, spiega di aver posto «dure domande sulle azioni del suo regime» incluso «l'utilizzo di armi chimiche».

 

Non c'è stato invece alcun incontro, ha detto smentendo le voci, a suo tempo con Hezbollah. Gabbard era stata accusata di essere «una marionetta di Putin» da parte di Mitt Romney, ex senatore repubblicano. A un senatore che le ha chiesto se «fosse filorussa» ha replicato dicendosi offesa dalla domanda.

 

robert kennedy jr audizione in senato

Putin ha iniziato la guerra in Ucraina, ha aggiunto, la Russia «è un concorrente strategico e presenta diversi motivi di preoccupazione che andranno valutati, come le armi nucleari». Gabbard infine ha spiegato anche la sua posizione su Snowden, in passato infatti aveva giustificato le sue azioni.

 

Alla Commissione ha detto che «non chiederà la grazia» per la talpa dell'Nsa ma ha aggiunto che Snowden «ha violato la legge» e ha affermato di non sostenere «tutta» la fuga di notizie, pur affermando che grazie a lui sono state rivelati «enormi programmi illegali e incostituzionali». Le Commissioni ora dovranno decidere se rinviare la loro nomina al voto dell'intero Senato.

audizione di tulsi gabbard in senato 4audizione di tulsi gabbard in senato 1audizione di tulsi gabbard in senato 8kash patel audizione in senato 1robert kennedy jr audizione in senato kash patel audizione in senato tulsi gabbard tom steyerrobert kennedy jr audizione in senato 2robert kennedy jr audizione in senato 3robert kennedy jr audizione in senato 5kash patel audizione in senato audizione di tulsi gabbard in senato 9audizione di tulsi gabbard in senato 2audizione di tulsi gabbard in senato 3audizione di tulsi gabbard in senato 5

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”