L’ALTRA FACCIA DELLA ROTTAMAZIONE – NESSUNA DEROGA ALLA REGOLA DELLE 3 LEGISLATURE: IL PIANO DI RENZI PER LIBERARSI DI ALTRI 79 PARLAMENTARI PIDDINI SCATENA L’ORDA DEI TROMBATI E IL VOTO SI ALLONTANA

Franco Bechis per "Libero"

Ci sono 79 trappole viventi in grado di impedire a Matteo Renzi di correre diritto verso le elezioni, salvando quindi la vita a Enrico Letta e al suo governo. Hanno tutti un nome e cognome, perché i 79 sono 52 deputati e 27 senatori del Pd. Il loro attaccamento alla durata di questa legislatura è più che comprensibile: sarà la loro ultima volta in Parlamento.

Perché tutti e 79 hanno alle spalle 3,4,5, perfino 8 legislature e nel nuovo Pd di Renzi devono rassegnarsi a tornare a casa al proprio lavoro privato (i pochi che ne hanno uno). La regola delle tre legislature massimo per deputati e senatori è stata una bandiera delle primarie di Renzi sia nel 2012 che nel 2013. Tanto potente da averla sventolata perfino Bersani, che poi però si è piegato a numerose eccezioni per salvare i notabili del suo partito che altrimenti avrebbero perso la poltrona.

Ora per il segretario del Pd è impensabile qualsiasi tipo di deroga: la regola ferrea delle tre legislature era centrale nel suo programma, ed è inutile sperare in eccezioni di qualsiasi tipo per la prossima tornata elettorale. È un tema che rischia di creare più di qualche grattacapo al nuovo segretario del Pd, sia che punti a votare oggi che si rassegni a restare in naftalina per un altro anno.

Perché a quella poltrona tanti si affezionano, e se non si ha un altro mestiere, diventa il più efficace scudo contro le elezioni anticipate. Fra i futuri sicuri trombati ci sono figure carismatiche del partito, personalità che tutt'oggi hanno un ruolo, membri del governo, renziani della prima ora e renziani di complemento che sono stati decisivi nelle ultime primarie.

Non potrebbe più tornare in Parlamento secondo quelle regole lo stesso attuale presidente del Consiglio, Enrico Letta che alla fine di questa legislatura ne avrebbe alle spalle già 4. Le stesse che conta anche il segretario precedente, Pierluigi Bersani. Fuori dal Parlamento anche l'attuale presidente del Pd e avversario di Renzi alle primarie, Gianni Cuperlo (3 legislature).

E come lui naturalmente anche il presidente precedente, Rosy Bindi, che di legislature ne avrebbe fatte 6. Fuori ministri come Dario Franceschini (4) e Andrea Orlando (3). Addio anche a renziani doc come Paolo Gentiloni (4), Roberto Giachetti (4), Nicola Latorre (4), Ermete Realacci (4) e Marina Sereni (4). Stessa sorte per Giorgio Tonini (4), che si schierò con Renzi fin dalle primarie del 2012. Fuori due ex tesorieri come Ugo Sposetti (5) e Antonio Misiani (3).

Non potrà più entrare in partita ovviamente Anna Finocchiaro (8 legislature, e già si faticò a farla entrare in questa), ma la scure dovrà falciare le poltrone anche di importanti dirigenti del partito come l'attuale capogruppo in Senato Luigi Zanda (4), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti (4), Rosa Villecco vedova Calipari (3), l'ex ministro Cesare Damiano (3), il leader dei vecchi popolari Giuseppe Fioroni (5), il dirigente lombardo Barbara Pollastrini, ex ministra (5).

Fuori un sottosegretario dell'attuale governo come Sesa Amici (5), l'ex commissario della Margherita Giampiero Bocci (3), cui fu affidato l'ingrato compito di controllare i conti del partito dopo lo scandalo di Luigi Lusi. Dovrà fare le valige anche Gianclaudio Bressa (5), che si è occupato inquesti anni di finanziamento pubblico ai partiti e di nomine nei principali enti di Stato.

Licenziamento pronto per il prodiano Franco Monaco (4), per Vannino Chiti (4), Felice Casson (3) e per lo specialista di antimafia Giuseppe Lumia (6). Ci sono altri nomi più che noti nella lista di chi deve godersi questa ultima poltrona (Filippo Bubbico, Roberta Pinotti, Luigi Manconi, Antonio Giacomelli, Giovanni Legnini, Michele Meta, Ettore Rosato), ma anche i soldati semplici meno abituati alle luci della ribalta faranno naturalmente resistenza. Quei 79 saranno il salvavita della legislatura.

 

RENZI E LETTARENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PDIL SALUTO TRA RENZI E BERSANI FRANCESCHINI ALLA LEOPOLDA CUPERLO RENZI CIVATI CONFRONTO SKYTG RENZI CUPERLO CIVATI Paolo Gentiloni Roberto Giachetti

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