NICK E I SUOI FRATELLI - NELLA RETE DEI COSENTINO’S C’ERANO BOSS, FIAMME GIALLE E IMPRENDITORI - LA POMPA DI BENZINA CEDUTA COME “PEGNO” AL CLAN DI MICHELE ZAGARIA

Dario Del Porto e Conchita Sannino per "la Repubblica"

«Li temevano tutti», scrive il giudice. «I Cosentino erano imbattibili in ogni settore». L'ordinanza di custodia contro i potenti fratelli di Casal di Principe disegna una ragnatela di relazioni, alcune pericolose, altre eccellenti. Quella famiglia «può contare su amicizie politiche, imprenditoriali e criminali», chiosa il gip Isabella Iaselli. Ma alle domande del giudice, i Cosentino oppongono la loro strategia del silenzio. Tre celle distinte, destini intrecciati.

Dal carcere di Secondigliano, nel secondo giorno di detenzione, Nicola, l'ex sottosegretario e leader campano Pdl finito agli arresti per la seconda volta in un anno, il senior Giovanni, e il minore Antonio, accusati di estorsione e illecita concorrenza, scelgono di non rispondere sui fatti emersi dagli accertamenti dei carabinieri di Caserta. «Parlerò solo quando avrò letto tutti gli atti», assicura Nicola, con l'avvocato Stefano Montone. Giovanni si affida alle memorie dei legali Vittorio Giaquinto e Ilaria Criscuolo, mentre Antonio precisa solo che «non si occupa più delle aziende».

Emerge anche il giallo della perquisizione avviata e poi stoppata a Caserta: i carabinieri dovevano accedere alla sede della nuova formazione ispirata a Cosentino, Forza Campania, ma, una volta verificato che quegli uffici coincidevano con la segreteria del senatore D'Anna, hanno dovuto fermarsi. «Per me potevano anche entrare», dice il parlamentare, ma serviva l'autorizzazione a procedere. Intanto i sette consiglieri regionali sottolineano: «Il nostro gruppo non c'entra nulla».

QUELLA CONFIDENZA AL PM
C'è un capitolo da chiarire nelle indagini dei pm Ardituro, Vanorio e Curcio con il coordinamento del procuratore Borrelli. È relativo all'incontro dell'agosto 2011 tra Luigi Gallo, l'imprenditore che con la sua denuncia ha dato il via all'inchiesta e l'allora pm di Santa Maria Capua Vetere, Donato Ceglie. Gallo riferisce di aver incontrato Ceglie ad un convegno a Caserta. «Mi avvicinai al dottor Ceglie, gli esposi la mia situazione, concordando che sarei andato in Procura con i miei legali». Sottinteso: per denunciare tutto. Avviene però qualcosa di strano.

Gallo aggiunge: «Non so come, ma Giovanni Cosentino venne a sapere della mia partecipazione all'incontro e dopo poco, vigilia di ferragosto, venne sul mio impianto e si avvicinò per parlarmi». Ceglie, che successivamente lascerà Santa Maria Capua Vetere per la Procura generale di Napoli, non è coinvolto nell'indagine. Però il suo nome è finito in un'altra oscura vicenda: è stato rinviato a giudizio per concussione e violenza sessuale, dopo la querela sporta dalla moglie di un suo ex imputato. Ma cosa gli disse Giovanni Cosentino?

DIRÒ SEMPRE LA VERITÀ
Gallo racconta che Cosentino senior fece riferimento a eventuali convocazioni di pm. «Giovanni Cosentino mi fece capire che era a disagio, era divenuto con Nicola oggetto di dichiarazioni di pentiti che, disse, lo stavano inguaiando. Aveva saputo che i pentiti avevano riferito alla magistratura che tutti gli impianti in provincia di Caserta erano i suoi. Interrompendolo, gli dissi: "Giova', i pentiti hanno detto la verità"». Al che Giovanni avrebbe risposto: «Luigi, mi raccomando: se dovessero chiamare te, vedi un poco di aiutarmi». E Gallo: «Stai tranquillo che io dirò sempre la verità».

CON I FINANZIERI
Scrive il gip: «Il prosieguo delle intercettazioni rivela anche rapporti (meritevoli di verifica) tra Giovanni Cosentino e ufficiali della Guardia di Finanza, in qualche modo collegati sempre all'attività del Cosentino». È un dato che va calato nel potere di Nicola: sottosegretario all'Economia, legato al deputato Pdl Marco Milanese, già aiutante di campo del comandante generale della Finanza, nonché consigliere politico dell'allora ministro Tremonti.

Il giudice cita una serie di telefonate del maggio 2011 tra i fratelli Cosentino e un terzo personaggio che preludono a un incontro con tre finanzieri, che gli interlocutori non vogliono svelare al telefono, nei pressi di un hotel a Caserta. Giovanni Cosentino lascia intendere nel colloquio che uno di loro «è la persona che vuole lavorare sul distributore, portala e vediamo un pochino che si può fare».

Dall'altro lato, la voce vorrebbe precisare i termini dell'incontro, ma Giovanni lo blocca: «Ok sì, ti ho capito. Ci vediamo alle 11» e - nota il gip - quasi a voler far comprendere al suo interlocutore la corretta espressione da usare «la persona che vuole lavorare sul distributore, ok?». I carabinieri seguono l'incontro: registrano l'arrivo in Mercedes di Nicola Cosentino, che raggiunge Giovanni e le altre tre persone. Chi sono? I carabinieri fingono un controllo anche perché quel gruppo si lancia in una manovra non corretta. Ma appena si avvicinano, i tre chiedono scusa e mostrano il tesserino della Finanza: due sono in congedo e uno è un ufficiale in servizio.

LA POMPA DI BENZINA
C'è la longa manus della camorra sulla distribuzione carburanti. Un pentito, Salvatore Venosa, nell'interrogatorio del novembre 2012, riferisce un dettaglio inquietante: «Decidemmo di chiedere la tangente a una pompa di benzina, ma scoprimmo che si trattava di una pompa riconducibile a Zagaria Michele (il boss dei casalesi, ndr) e che era stato un regalo politico da parte di Nicola Cosentino. E appreso questo particolare, non chiesi più il pagamento della tangente».

Chiosa il gip: «Il Venosa indica con precisione un ulteriore impianto della famiglia Cosentino nella zona del casalese, che viene concesso - evidentemente in relazione ai proventi che se ne ricavavano - al controllo di Zagaria Michele, a saldare la intesa tra la medesima famiglia con il capo clan della fazione Zagaria».

 

 

NICOLA COSENTINO ALLA CONFERENZA STAMPANICOLA COSENTINO jpegNICOLA COSENTINO LAMBERTO GANCIA NICOLA DANTE BASILE GIUSEPPE COSENTINO GELASIO GAETANI LOVATELLI NICOLA COSENTINO NUNZIA DE GIROLAMO DON LUIGI MEROLA E NICOLA COSENTINONICOLA COSENTINO IN FUGA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…