NIGEL FARAGE: IN FONDO A DESTRA C’È L’USCITA DALL’EUROPA - “È UNA PIOVRA, CHE RIMUOVE I LEADER ELETTI E LI SOSTITUISCE CON MONTI” - IL 55% DEGLI INGLESI VUOLE MOLLARE BRUXELLES

1. I NAZIONALISTI E LA FINE DALLA "PIOVRA" UE
Da "La Stampa"

In pochi anni è passato dall'essere lo zimbello della politica a una minaccia che fa tremare conservatori e laburisti. L'anti-europeista e xenofobo Ukip sta scardinando la maggioranza e guadagnando preferenze sondaggio dopo sondaggio.

In Inghilterra, tra la sanità in sfacelo, i servizi in declino e il potere d'acquisto della classe media sempre più debole, l'ondata di sentimento anti-europeo è sempre più forte (il 55% degli inglesi vuole andarsene dall'Europa). Ne approfitta l'Ukip che predica la liberazione dalla «piovra» Bruxelles, una economia liberale e limiti più restrittivi all'immigrazione.


2. NIGEL FARAGE: "L'UNIONE È SOLO UN POTERE FAMELICO E ANTIDEMOCRATICO"
Claudio Gallo per "La Stampa"

Nigel Farage è il volto dell'anti-europeismo britannico viscerale, del fastidio di un'isola che fu un impero per un continente di cui non si sente parte. Quarantanove anni, lasciò il partito conservatore al tempo del trattato di Maastricht per fondare l'Ukip, (Uk Independence Party), il partito iper-conservatore (ma liberale) che il premier Letta ha individuato tra i pericoli per l'Unione alle prossime elezioni europee.

Signor Farage, è un pericolo per l'Europa lei?
«L'Ukip si batte per un'onesta campagna contro un'irresponsabile e antidemocratica Unione europea. Siamo di fronte a un potere famelico, responsabile della crisi dell'Eurozona. Un potere che ha rimosso il primo ministro italiano, democraticamente eletto, per mettere al suo posto Monti, in modo da proteggere i propri interessi.

Questo non potrà mai accadere in Gran Bretagna, grazie alla sua lunga storia democratica. Trovo choccante che sia potuto accadere in Italia. C'è un generale scontento in Europa e noi vogliamo rappresentare ognuno dei 500 milioni di cittadini europei che vogliono essere governati da un governo direttamente eletto».

Che cos'è che non funziona in Europa?
«L'Unione non funziona per i suoi stessi membri. È un affronto alla sovranità nazionale e alla democrazia. Troppe leggi sono fatte dei burocrati di Bruxelles senza consultare il pubblico. Ciò che è buono per un Paese non lo è necessariamente per gli altri 27. Io credo fermamente nel libero mercato e penso che ci debba essere una maggiore cooperazione in Europa. Ma per questo non serve un parlamento separato con una sua bandiera, un suo inno, un suo esercito, come una superpotenza sovietica».

Vi accusano spesso di essere razzisti, lei lo ha sempre negato...
«Non c'è nulla di razzista nel voler che il proprio Paese si governi da solo o nel dar voce alla preoccupazione per la crescente immigrazione nel Regno Unito. Noi vogliamo che la Gran Bretagna si avvicini maggiormente al Commonwealth, un fantastico insieme di 52 Paesi che rappresentano un'incredibile varietà di culture, legati da governi e sistemi giudiziari simili, piuttosto che un'associazione preferenziale con i Paesi europei.

L'accusa di razzismo è profondamente ingiusta ed è stata usata spesso per impedire il dibattito sui problemi dell'immigrazione di massa. Crediamo nell'integrazione e nell'orgoglio nazionale, a prescindere dalla razza o dalla religione».
Che cosa pensa del modello della società multiculturale?
«È un concetto equivocato. Come dottrina che auspica la convivenza indipendente di culture diverse ha indebolito eccessivamente l'idea di nazionalità. Il risultato è stato una minore integrazione. L'Inghilterra è orgogliosa di avere una grande tradizione di ospitalità, ma negli ultimi decenni abbiamo visto intere comunità completamente separate, senza alcuna identità nazionale. Bisogna rivedere le politiche immigratorie perché chiunque arrivi in un Paese diventi parte di quella società».

Molti elettori non percepiscono più differenze tra i partiti tradizionali. È forse anche questa la radice del vostro successo?
«Conservatori e laburisti sono due partiti socialdemocratici, non ci sta una sigaretta tra uno e l'altro. La gente è sempre più sfiduciata e disincantata e cerca qualcosa di nuovo. Il trenta per cento dei nostri lettori ha ammesso di non aver mai votato prima. Noi diamo voce alla gente che per anni i partiti non hanno rappresentato».

 

NIGEL FARAGE UKIP NIGEL FARAGE UKIP NIGEL FARAGE FESTEGGIA IL RISULTATO DELLUKIP ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE marine le pen letta alla camera marine lepen Berlusconi e Mario Monti cda dcf bfcde f ea c

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?