marcello de vito luca parnasi ex mercati generali ostiense

C'ERA UNA VOLTA "ONESTA’, ONESTA’" - LE PRESSIONI DI DE VITO SUL M5S PER PILOTARE GLI APPALTI DI ROMA - NEI VERBALI DELL'INCHIESTA SU TOR DI VALLE ANCHE L'ITER "FACILITATO" PER I MERCATI GENERALI – DALLE CARTE EMERGE IL RAPPORTO PROFESSIONALE TRA PARNASI E BERDINI – SECONDO IL COSTRUTTORE UNA PARCELLA PAGATA A META’ HA SCATENATO L’AVVERSIONE DEL FUTURO ASSESSORE ALLO STADIO DELLA ROMA...

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

MARCELLO DE VITO

Pressioni, ingerenze. Nel groviglio che si era creato in Campidoglio è difficile distinguere tra gli interessi privati delle figure istituzionali e quelli pubblici. Le consulenze e gli incarichi da parte degli imprenditori avrebbero creato corridoi speciali per i progetti facendoli passare per scelte politiche. Così Marcello De Vito lavorava ai fianchi i suoi compagni di partito, per convincerli della bontà dei progetti.

 

E a sorpresa, dalle carte di due inchieste che inevitabilmente si intrecciano, emerge anche un vecchio rapporto professionale, tra un' azienda della famiglia Parnasi e l' ex assessore all' Urbanistica Paolo Berdini, nemico acerrimo del progetto Tor di Valle. Circostanze che confondono gli affari personali e l' interesse pubblico, almeno secondo Parnasi che sostiene che una parcella pagata a metà abbia scatenato l' avversione del futuro assessore.

MARCELLO DE VITO A REGINA COELI

 

Non emerge con chiarezza, invece, come sia stato possibile che il progetto degli Ex Mercati generali, business dei fratelli Toti, non sia passato all' esame del Consiglio comunale, ma abbia ottenuto direttamente l' approvazione della giunta.

 

Non lo chiarisce neppure l' assessore all' Urbanistica, Luca Montuori, sentito subito dopo gli arresti, così come gli altri testi, interrogati dai pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli dopo l' ennesimo terremoto nel pianeta Cinquestelle. Così come un doppio ruolo lo avrebbe svolto Luca Lanzalone, imputato per corruzione, al quale la sindaca suggeriva di mandare «tutto il materiale sui Mercati generali», almeno secondo il verbale della presidente della commissione Urbanistica.

 

MARCELLO DE VITO E VIRGINIA RAGGI

LE PRESSIONI È Alessandra Agnello, presidente della Commissione capitolina Lavori pubblici, sentita come testimone il 22 marzo, a raccontare alle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli delle pressioni di De Vito: «Con riferimento alla realizzazione del Nuovo stadio della Roma io ho avvertito un certo pressing da parte di De Vito. Notai che era particolarmente eccitato e sollecitava tutti ad andare avanti a votare favorevolmente». La consigliera del M5S ha aggiunto che, in occasione di una riunione di maggioranza preliminare alla delibera per la dichiarazione di pubblica utilità dell' opera, votò contro, «ma in sede consiliare mi sono adeguata alla maggioranza come da codice etico del Movimento. Nella riunione di maggioranza, effettivamente, De Vito era il più attivo per trascinare tutti a votare a favore. Rimasi colpita da questo atteggiamento, non mi vengono in mente altre riunioni nelle quali si fosse mostrato così determinato».

quando di battista raggi taverna di maio lombardi frongia e de vito chiedevano il carcere per marino con le arance in campidoglioPARNASI

 

CONSULENZE A BERDINI Nel groviglio di rapporti intrecciati è stato lo stesso Luca Parnasi a riferire ai pm di una vecchia ruggine tra lui e l' ex assessore all' Urbanistica Paolo Berdini, nemico numero uno del progetto stadio. Spiegando così - fatture alla mano - la netta opposizione dell' assessore, poi sostituito da Montuori, al progetto Tor di Valle. L' incarico di progettazione per una convenzione edilizia in via Laurentina tra Parsitalia e la Regione risaliva al 2005. Berdini, allora vicino a Rifondazione comunista, nel 2008 avrebbe percepito solo il 50 per cento dell' incarico, che ammontava a oltre 78mila euro, per il mancato conseguimento degli obiettivi.

MARCELLO DE VITO ROBERTA LOMBARDI

 

L'INCONTRO L' assessore Luca Montuori, invece ha ricordato come nel Consiglio comunale De Vito spingesse perché il progetto Mercati generali andasse avanti. «La prima volta in cui lui mi chiese di incontrare gli investitori nel progetto dei Mercati Generali - ha detto a verbale - io restai perplesso».

 

berdini.

L' assessore cerca poi di spiegare come la delibera venne votata in giunta: «Mi sono confrontato con il mio staff in merito alla competenza della Giunta o del Consiglio per l' approvazione del progetto. Mi sono confrontato soprattutto con il direttore del Dipartimento, Roberto Botta, i funzionari che si occupano delle concessioni, altri funzionari interni all' amministrazione esperti di convenzioni, con l' Avvocatura capitolina e poi, in particolare, con il Segretario Generale, Pietro Paolo Mileti e il Vice Segretario Maria Rosa Turchi». Mileti, interpellato sul punto dai pm, dice di non ricordare.

luca parnasiMARCELLO DE VITO parnasi foto di stasi gmt PAOLO BERDINILUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGIMARCELLO DE VITO LANZALONEMARCELLO DE VITO VIRGINIA RAGGImarcello de vito 18marcello de vito 19marcello de vito 26marcello de vito 24de vitode vitoluca parnasiPAOLO BERDINIMARCELLO DE VITO A REGINA COELIMARCELLO DE VITO A REGINA COELIROBERTA LOMBARDI MARCELLO DE VITO VITO CRIMI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…