giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

“NON MI DIMETTO E VADO AVANTI” – LA MINISTRA DEL TURISMO, DANIELA SANTANCHÈ, NON MOLLA LA POLTRONA E RESISTE, ALMENO FINO A MERCOLEDÌ, QUANDO LA CASSAZIONE DECIDERÀ SULLA COMPETENZA TRA MILANO E ROMA NEL PROCESSO PER TRUFFA AGGRAVATA – LA “PITONESSA” SI SBILANCIA: “ESCLUDO CHE GIORGIA MI CHIEDERÀ DI DIMETTERMI”. LA DUCETTA NON PUÒ SCARICARE LA MINISTRA DEL TURISMO SENZA IRRITARE IGNAZIO LA RUSSA, CHE DELLA “SANTA” È AMICO, EX AVVOCATO E PROTETTORE POLITICO. E AVERE IL PRESIDENTE DEL SENATO CONTRO NON CONVIENE ALLA DUCETTA - GLI INTRECCI TRA AFFARI, POLITICA E SALOTTI MILANESI: IL RAPPORTO DI FERRO TRA 'GNAZIO E "DANI"

ignazio la russa daniela santanche 2003

SANTANCHÈ, NON MI DIMETTO E VADO AVANTI

(ANSA) -  "Non mi dimetto e vado avanti". Così la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, al suo arrivo al Villaggio Italia di Gedda.

 

CROSETTO, SANTANCHÈ? QUESTIONE TRA MINISTRA E PREMIER

(ANSA) - "È una questione che devono affrontare la premier e Santanchè. Soprattutto la Santanchè". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato il caso del rinvio a giudizio della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, a margine della sua visita a bordo dell'Amerigo Vespucci dove ha avuto un incontro bilaterale con rappresentanti istituzionali dell'Arabia Saudita.

 

daniela santanche giorgia meloni

SANTANCHÈ: NON VEDO LE CONDIZIONI PER LASCIARE ESCLUDO ME LO CHIEDANO

Estratto dell’articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

Daniela Santanchè è atterrata in Arabia Saudita con le parole di Giorgia Meloni ancora in testa. […] «Io escludo che Giorgia mi chiederà di dimettermi — è la speranza che Santanchè ha condiviso con lo staff — Perché dovrebbe? Nelle condizioni attuali ne sarei sorpresa. Tajani e Salvini mi hanno difesa. Io posso stare anche antipatica, ma non sono una parlamentare qualunque».

 

giorgia meloni con mohammed bin salman al ula arabia saudita 5

Il problema, per la ministra che contribuì alla fondazione di FdI, è che dalle dichiarazioni della premier in Arabia Saudita ciascuno può pescare le luci o le ombre. Per Meloni il punto non è il rinvio a giudizio, «ma quanto questo possa impattare sul suo lavoro». La premier non ha emesso il verdetto, ma teme i contraccolpi sul governo e sull’immagine dell’Italia e vede «una questione di opportunità».

 

Ne parlerà presto con la senatrice, a quattr’occhi. E nel partito molti si aspettano che l’inquilina di Palazzo Chigi, dipinta come «arrabbiata e delusa» perché Santanché continua a fare muro, quel giorno la accompagnerà alla porta. Non tanto e non solo per le false comunicazioni, quanto per «lo stillicidio mediatico» al quale è sottoposta la maggioranza.

 

CAROLINA LUSSANA - GIORGIA MELONI - DANIELA SANTANCHE - LAURA RAVETTO

La posizione tetragona della ministra, che non lascia, non patteggia «manco morta» e ripete che si difenderà «nel processo», ha sprofondato nell’imbarazzo i vertici del governo. A Palazzo Chigi si studia la «exit strategy», ma la situazione si è aggrovigliata al punto che Meloni ha dovuto ammettere di «non avere le idee chiare». Una formula per prendere tempo e rinviare una decisione che a molti, tra i dirigenti di FdI, appare inevitabile.

[…]

 

Tra palazzi e politica, quell’eterno legame Santanchè-La Russa

Estratto dell’artitcolo di Francesca Del Vecchio e Francesco Moscatelli per “La Stampa”

 

giorgia meloni ignazio la russa - foto lapresse

Che sia per un astice alla catalana al Baretto di via della Spiga o per uno spaghetto alle arselle di Forte dei Marmi al Rigolo di via Solferino, Daniela Santanché e Ignazio La Russa hanno i loro luoghi. E i loro riti.

 

A Milano ma non solo. Di loro due si sprecano le foto con i rispettivi compagni sulle piste da sci di Cortina o in barca, in Sardegna. Meno frequenti e per questo più «preziose» quelle in Versilia, nell'ex stabilimento della Santa, il Twiga.

 

Un intreccio tra politica, affari e party mondani che tiene unito il sodalizio tra il presidente del Senato e la ministra del Turismo da oltre un ventennio. E che in questi giorni, però, deve attraversare uno dei passaggi, politici ma inevitabilmente anche personali, più complicati.

 

DANIELA SANTANCHE DMITRI KUNZ A CORTINA

[…]  La scorsa settimana qualcosa si è incrinato: prima il faccia a faccia fra la premier Giorgia Meloni e il presidente del Senato (ufficialmente per parlare di Donald Trump), poi il pranzo a palazzo Madama fra la seconda carica dello Stato e la ministra. Pranzo dal quale "la Dani" sarebbe uscita con la faccia terrea, consapevole che temporeggiare fino all'eventuale, ma assai probabile, rinvio a giudizio per la vicenda della cassintegrazione Covid, sarebbe ormai peggio per tutti.

 

A Roma sono in molti a pensare che la road map per le dimissioni di Santanché sia tracciata e che La Russa le abbia chiarito di non poter fare più nulla per lei. Il percorso sarebbe questo: prima la maggioranza voterebbe compatta contro la mozione di sfiducia dei Cinque Stelle, quindi la ministra, salvata la faccia, lascerebbe il governo sulle sue gambe. Un punto di svolta in un rapporto, quello fra La Russa e la Santa, che […] è sempre stato «solo di amicizia». Oltre che di convenienza politica.

 

francesco storace saluta daniela santanche

In origine, per il post missino La Russa, l'imprenditrice rampante Santanché (socia e amica di Flavio Briatore) rappresentava la chiave d'accesso a certi salotti della borghesia di Milano che ancora vedevano con il fumo negli occhi un partito come An. […] Per la Pitonessa, invece, l'avvocato siculo-milanese rappresentava il padrino perfetto per la scalata politica.

 

Nel'95 La Russa la fa entrare in An, quattro anni più tardi diventa consigliera provinciale mentre nel 2001 arriva il salto alla Camera con l'ingresso nel Pdl.

 

Ignazio, che la vuole alla vice presidenza della Camera nell'era del centrodestra berlusconiano, senza riuscirci, ottiene che sia sottosegretario nell'ultimo governo del Cavaliere.

 

ignazio la russa daniela santanche

Lei si separa da lui solo per il breve periodo con Storace, dopo la lite con Gianfranco Fini, ma poi torna «a casa» prima nel Pdl e nel 2017 in Fratelli d'Italia, il partito fondato da Giorgia Meloni cinque anni prima. Infine nel 2022 è proprio La Russa a sponsorizzarla presso Meloni affinché le conceda il ministero del Turismo, nonostante i dubbi della premier relativi al conflitto d'interessi.

Da non sottovalutare, poi, è il capitolo Lombardia. Grazie all'amicizia con Mario Mantovani, politico di lungo corso del Pdl e con numerose entrature in Regione (oggi, guarda caso, europarlamentare di Fdi), Santanché conquista tutto il partito sul territorio. Fino a diventarne coordinatrice.

 

ignazio la russa daniela santanche

Quasi tutto il partito: quelli più a destra di lei […] non l'hanno mai veramente digerita. E ora anche i fratelli a lei più vicini dalle parti di Palazzo Lombardia vacillano, dall'Assessore alla Casa Paolo Franco alla titolare al Turismo Barbara Mazzali con cui i rapporti sono ai minimi termini.

 

Tornando a Ignazio, invece, tra loro il sodalizio ha sempre incluso anche gli affari, oltre alla politica. L'acquisto e la rivendita in un'ora della casa a Forte dei Marmi di Francesco Alberoni da parte della moglie di lui, Laura De Cicco, e del compagno e socio in affari di lei, Dimitri Kunz - con relativo guadagno di un milione di euro - è solo il più noto, quello che è finito sulle cronache politiche, oltre che sui rotocalchi.

 

SANTANCHE AGGREDITA

L'avvocato La Russa, con il suo studio milanese (oggi gestito dal figlio Geronimo e da alcuni collaboratori), avrebbe firmato due diffide ai giornali a nome del gruppo Negma, il fondo d'investimenti con sede a Dubai, che ha più volte "prestato" denaro per salvare le società italiane della ministra, da Visibilia a Ki Group.

 

Lo stesso La Russa, fin dall'inizio delle vicende giudiziarie che la riguardano, ha però sempre smentito di essere il legale di Santanché e di essere andato al di là di qualche eventuale «consiglio da amico». Come se il suo sesto senso da penalista, già allora, gli avesse fatto intuire che prima o poi si sarebbe arrivati al pranzo dell'altro giorno a palazzo Madama. Altro che astice alla catalana.

giorgia meloni con mohammed bin salman al ula arabia saudita 4CIRCO MELONI - LA RUSSA E SANTANCHE - VIGNETTA BY MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO IGNAZIO LA RUSSA E DANIELA SANTANCHE DANIELA SANTANCHE IGNAZIO LA RUSSA DMITRI KUNZ D ASBURGO A PRANZO AL BARETTO DI MILANO la russa santanche commemorazione ramelliignazio la russa con daniela santanche e dimitri kuntz d’asburgo al twiga per pasqua 1ignazio la russa con daniela santanche e dimitri kuntz d’asburgo al twiga per pasqua 3daniela santanche ignazio la russa

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...