kim jong un trump

NON PERDETEVI IL TRAILER HOLLYWOODIANO MOSTRATO DA TRUMP A KIM JONG-UN, CHE HA FATTO IMPAZZIRE IL DITTATORE NORDCOREANO, FISSATO CON I FILM E LA CULTURA POP OCCIDENTALE. UN'AMERICANATA-CAFONATA CON VOCE FUORI CAMPO SUI ''POCHI UOMINI CHE DAVVERO CAMBIANO LA STORIA'' - PER DONALD ''LA MINACCIA NUCLEARE È FINITA'' E CICCIOKIM PROMETTE RIFORME ECONOMICHE IN CAMBIO DELLA FINE DELLE ESERCITAZIONI MILITARI TRA COREA DEL SUD E USA

 

 

 

TRUMP: "FINITA LA MINACCIA NUCLEARE" E KIM PROMETTE RIFORME ECONOMICHE

Paolo Mastrolilli per la Stampa

 

«Non c' è più una minaccia nucleare da parte della Corea del Nord».

Appena atterrato a Washington, dopo il lungo viaggio che lo ha riportato a casa da Singapore, il presidente Trump ha smentito tutti i dubbi sulla sostanza dell' intesa raggiunta con Kim, affermando che Pyongyang già non rappresenta più un pericolo atomico. Anche se i dettagli della denuclearizzazione della penisola sono ancora da definire.

il trailer hollywoodiano presentato da trump a kim jong un 6

Trump ha comunicato via Twitter, annunciando che «ognuno ora può sentirsi molto più sicuro di quando ero entrato in carica. Non c' è più una minaccia nucleare da parte della Corea del Nord.

 

Incontrare Kim Jong-un è stata un' esperienza molto interessante e positiva. La Corea del Nord ha un grande potenziale per il futuro». Quindi ha aggiunto: «Prima che entrassi in carica la gente presumeva che avremmo fatto la guerra.

Il presidente Obama aveva detto che la Corea del Nord era il nostro problema più grande e pericoloso. Non più. Dormite bene stanotte».

 

il trailer hollywoodiano presentato da trump a kim jong un 5

Il capo della Casa Bianca ha difeso anche la più grande concessione fatta a Kim cioè l' annullamento delle esercitazioni congiunte con Seul: «Risparmieremo una fortuna non tenendo i war games, finché negozieremo in buona fede, cosa che entrambe le parti stanno facendo».

 

Quindi ha concluso attaccando i media, che prima avevano pregato di fare un accordo, ma ora lo criticano: «Il più grande nemico del nostro Paese sono le fake news». Secondo la Reuters, metà degli americani approva l' intesa.

 

il trailer hollywoodiano presentato da trump a kim jong un 4

Il segretario di Stato Pompeo ha confermato l' ottimismo, ribadendo che la Corea del Nord si è impegnata alla denuclearizzazione completa, e gli Usa sperano di ottenere «un grande disarmo» dell' arsenale atomico «entro i rimanenti due anni mezzo del mandato presidenziale».

 

il trailer hollywoodiano presentato da trump a kim jong un 3

Le sanzioni resteranno in vigore fino a quando non si vedranno risultati tangibili, e le manovre militari col Sud riprenderanno subito se mancherà la buona fede di Kim. Gli esperti del settore avvertono che per smantellare l' intero programma e le circa 30 bombe prodotte serviranno tra 10 e 15 anni, e poi a Pyongyang resterà comunque il know how per riprendere in ogni momento l' attività. Trump però ritiene che si sbagliano, e pensa di raggiungere prima il risultato, perché una distruzione del 20% degli ordigni potrebbe bastare a renderli inutilizzabili.

il trailer hollywoodiano presentato da trump a kim jong un 2

 

Il presidente parla così perché si fida di Kim, che lo avrebbe rassicurato sulle sue intenzioni non solo di rinunciare al nucleare, ma anche di allentare la presa della propria dittatura, puntando invece a sopravvivere con un regime più liberale sostenuto dalla crescita economica. Durante la conferenza stampa Trump ha detto che nel vertice di Singapore si è parlato poco dei diritti umani, perché «il punto era denuclearizzare. Però faremo progressi anche in questo campo».

 

il trailer hollywoodiano presentato da trump a kim jong un 1

Anzi, il capo della Casa Bianca ha affermato che l' accordo è anche frutto del sacrificio di vittime del regime come lo studente americano Otto Warmbier, mentre i principali beneficiati saranno proprio per i circa centomila detenuti nei campi politici nordcoreani, perché il processo di riforma che accompagnerà il disarmo aprirà una discussione sulla loro sorte, e in generale sul superamento dell' attuale dittatura.

 

Secondo il presidente del Council on Foreign Relations Richard Haass «la pretesa che non ci sia più una minaccia nucleare da parte della Corea del Nord è falsa, e rende più difficile tenere le sanzioni in vigore, allentando la pressione su Pyongyang affinché riduca le sue armi atomiche». Il timore è che Trump stia correndo troppo, annunciando lo scampato pericolo prima ancora di aver definito i suoi termini.

DONALD TRUMP KIM JONG UN STRETTA MANO

 

Infatti l' agenzia nordcoreana Kcna ha già dato la sua versione del vertice, sostenendo che il presidente americano ha promesso a Kim di togliere le sanzioni, sottoscrivendo un procedimento scaglionato nel tempo per la denuclearizzazione. I due leader hanno accettato i rispettivi inviti a visitare i loro Paesi, e certamente serviranno ulteriori chiarimenti per far avanzare il processo di pace.

donald trump e kim jong un 10

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?