1. MIRACULO! IL CENTROSINISTRA RISORGE DALLE CENERI DI BERSANI. IL GOVERNO NON ESCE INDEBOLITO, LETTA ALLONTANA IL FANTASMA DI RENZI. E COSÌ, NONOSTANTE LE LARGHE INTESE L’ITALIA SI RISCOPRE BIPOLARE. TORNA A SCHIERARSI O DI QUA, O DI LÀ... 2. A METÀ APRILE, BERLUSCONI VOLEVA CAMBIARE CAVALLO ROMANO PUNTANDO SU “ARFIO” MARCHINI MA A QUEL PUNTO ERA TROPPO TARDI, SILVIO DOVETTE TENERSI ALEDANNO 3. RIVOLTA SUL BLOG DI GRILLO: “CARO BEPPE, ADESSO IL VAFFA TE LO DEVI PRENDERE TU” 4. “BLA BLA…QUANDO POTEVATE GOVERNARE E CAMBIARE IL PAESE NON LO AVETE FATTO, PER COSA CREDETE LA GENTE VI ABBIA VOTATO? PER GIOCARE ALLE BELLE MADAMINE?”

IL CENTROSINISTRA RISORGE -I DUBBI DI BERLUSCONI SU ALEMANNO - IL GOVERNO NON ESCE INDEBOLITO, LETTA ALLONTANA IL FANTASMA DI RENZI
Ugo Magri per La Stampa

La sinistra risorge a Roma dalle sue ceneri ed è a un passo dalla vittoria con Marino. Si impone di slancio, senza bisogno di ballottaggio, a Massa, a Pisa, a Sondrio, a Vicenza e a Iglesias. La destra non si arrende, cercherà il riscatto tra due settimane nei ballottaggi in 10 comuni capoluogo: tutto sommato ai berlusconiani è andata maluccio, ma poteva finire peggio.

Per esempio, potevano condividere la sorte dei grillini, che rispetto alle elezioni di febbraio (cioè in soli tre mesi) praticamente si dimezzano. Ed è proprio tra i Cinque Stelle che miete più vittime l'astensionismo record: 37,62 per cento, mai così pochi alle urne. Secondo il ministro dell'Interno Alfano, la disaffezione è conseguenza del fatto che cinque anni fa si era votato insieme con le Politiche, da cui l'alta affluenza, laddove stavolta si è negato l'«election day» con conseguente calo.

Vendola ci vede invece un moto di rigetto nei confronti delle larghe intese. Ma se così fosse, come mai Grillo è calato? Nel giudizio collettivo, l'esito rafforza il governo, o quantomeno non lo indebolisce. In Parlamento i due poli sono alleati, eppure la gente ancora li vede come alternativi. E così, nonostante l'«embrassons-nous», l'Italia si riscopre bipolare. Torna a schierarsi o di qua, o di là...

Roma era il test di gran lunga più atteso. Il candidato Pd ne esce alla grande. Neppure Marino, forse, si aspettava un vantaggio di 12 punti, così ampio che Alemanno (sebbene si ostini a dichiarare la partita «tuttora aperta») molto difficilmente potrà rimontare. Il primo a non crederci è proprio Berlusconi. Lui aveva tutto previsto. Addirittura a metà aprile, durante un viaggio aereo con Capezzone e la Santanché, il Cavaliere aveva manifestato l'intenzione di cambiare in corsa destriero puntando su Marchini (il quale lascia la gara con un onesto 10 per cento), ma a quel punto era troppo tardi, Silvio dovette tenersi Alemanno.

Sta di fatto che la sconfitta è già in parte metabolizzata, Berlusconi ne scaricherà la colpa sul sindaco uscente. Per cui, pur ammettendo la delusione, dalle sue parti escludono colpi di testa. Niente crisi di governo, per ora. Al massimo il Pdl si mostrerà meno flessibile e più intrattabile nel braccio di ferro sull'Imu.

Arride invece la vittoria a Epifani, condottiero fortunato. Al primo match elettorale sbaraglia gli avversari. Lo considera un segnale di incoraggiamento, anche nei suoi confronti. Il segretario si è prodigato nel sostegno a Marino, come pure molto si è esposto anche personalmente il presidente della Regione Zingaretti, unico esponente Pd sul palco alla manifestazione di San Giovanni. Nel giubilo collettivo, va controcorrente Rosy Bindi: «Forse è bene preoccuparsi più per i voti non espressi che per quelli raccolti». Invece Letta sospira per lo scampato pericolo: una batosta Pd avrebbe accelerato il congresso e l'arrivo di Renzi.

Ha del clamoroso la flessione grillina su Roma: dal 27 per cento delle Politiche crolla al 13. Male Brescia, malissimo Imperia, un disastro Siena, dove pure M5S si era distinto nella campagna MontePaschi. Scatenamento dei militanti sul web, tsunami di critiche a Grillo per i divieti di andare in tivù e anche per le mancate alleanze a sinistra. Vero è che il movimento non ha ancora messo radici, dunque nei test amministrativi parte svantaggiato rispetto a Pd e Pdl.

Nel novero degli sconfitti va aggiunta la Lega, travolta a Vicenza e perfino nel feudo del «sindaco sceriffo» Gentilini a Treviso. Il Carroccio punta l'indice contro il Pdl: altra grana per Berlusconi.

2. FLOP DEL M5S, RIVOLTA SUL BLOG DI GRILLO - "CARO BEPPE, ORA IL VAFFA LO PRENDI TU"
Andrea Maluguti per La Stampa

Sul blog di Beppe Grillo è "tsunami" di commenti al vetriolo per il flop elettorale di M5S: i followers cinquestelle se la prendono anche con il loro leader, come fa Fabio Z. da Carsoli che, senza girarci intorno, gli scrive «Caro Beppe, adesso il vaffa te lo devi prendere tu». «Bla bla bla bla bla, e poi quando potevate governare e cambiare il paese non lo avete fatto, per cosa credete la gente vi abbia votato? Per giocare alle belle madamine? Come previsto ora avete un terzo dei voti, così sarete contenti, - scrive Agostino I. - Siete riusciti a far tornare in auge Berlusconi. Grazie, davvero grazie, tornerò certo a votarvi, così potrete continuare con le vostre vuote dissertazioni. Nessuno vi ha spiegato che nella vita vi sono delle priorità, e che a volte meglio scegliere il male minore anzichè suicidarsi?».

Francesco Barresi ce l'ha con la strategia comunicativa del movimento e sostiene che «Bisogna andare in tv, altrimenti il massacro mediatico continuerà all'infinito. Se non si vuole andare nei talk, andate ad interviste faccia a faccia...ma andateci!».

«Beppe, Roma è un brutto segnale, - sottolinea Nino C. - digli a quei 4 stronzi che abbiamo mandato in Parlamento di cambiare attitudine: che rispettano i patti, e si mettano a lavorare. Seriamente. Ricordagli che sono dei miracolati di San Grillo!!». Preoccupato per il futuro il commento di Francesco Ruggiero: «Ragazzi ,le proiezioni sembrano impietose, come facciamo ,tutti si schifano ma continuano a votarli! Io non capisco come faremo a cambiare le cose?».

Ce ne è anche per i portavoce Vito Crimi e Roberta Lombardi che non passano indenni dalla sollevazione della base grillina. «Non ci siamo ancora accorti degli errori macroscopici che stiamo commettendo nella fase comunicativa», scrive Antonio Filigheddu.

«Non si deve parlare con i giornalisti? Non sono d'accordo ma mi adeguo - prosegue - poi sabato 25 maggio 2013 vedo l'intervista su "Oggi", corredata di servizio fotografico, dei due portavoce Crimi e Lombardo. Vi ricordate la pubblicità delle calze bianche e corte indossate ad un appuntamento galante? Medesimo effetto! Punti persi -200. percentuale persa alle urne... un'infinità!.»

 

 

LETTA E ALFANO BERLUSCONI CANTA ALLA CENA DI ALEMANNO SILVIO BERLUSCONI GIANNI ALEMANNO - Copyright Pizzigrillo casaleggio Ignazio Marino GIANCARLO GENTILINI ALFIO MARCHINI CRIMI E LOMBARDIVITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI

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