giovanni melillo carlo nordio

NORDIO ATTACCA, LE TOGHE RISPONDONO - IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA, GIOVANNI MELILLO, VA ALLO SCONTRO CON IL MINISTRO SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA: “BISOGNA ACCRESCERE INSIEME GARANZIE ED EFFICIENZA SENZA ALCUN ARRETRAMENTO SUL VERSANTE DELLE INTERCETTAZIONI. PERSONALMENTE NON CONOSCO INTERCETTAZIONI INUTILI, PERCHÉ SONO DISPOSTE DA UN GIUDICE CON UN PROVVEDIMENTO NON PRIVATO PROCEDENDO PER REATI GRAVI - SUI FONDI DEL PNRR "NON POSSO CHE ESPRIMERE UNA GRANDE PREOCCUPAZIONE PERCHÉ È GRANDE IL RISCHIO DI…”

PROCURATORE ANTIMAFIA, NON CONOSCO INTERCETTAZIONI INUTILI

(ANSA) - ROMA, 21 GIU - "Il procuratore nazionale e gli altri distretti hanno inviato una nota al ministro della Giustizia per sottolineare la gravità dello stato delle infrastrutture che reggono il sistema delle intercettazioni e l'urgenza di decisi interventi. Si tratta di temi dei quali ho parlato già nei scorsi intorno a un tavolo di lavoro voluto dalla presidenza de Consiglio dei ministri.

 

Giovanni Melillo

Da un lato su questi temi c'è bisogno di maggiori garanzie e dall'altro lato di maggiore efficienza, ma vorrei che fosse chiaro che si tratta di accrescere insieme garanzie ed efficienza senza alcun arretramento sul versante delle intercettazioni. Personalmente non conosco intercettazioni inutili, perché sono disposte da un giudice con un provvedimento non privato procedendo per reati gravi". Lo ha detto in audizione alla commissione parlamentare Antimafia il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo.

 

Il procuratore nazionale Antimafia Melillo ha specificato che "vi sono attività di indagini oltremodo delicate e invasive che sono già proprie delle intercettazioni e nel contempo c'è un deficit nella nostra capacità di penetrare nelle reti digitali che sono ambienti ormai consueti di grandi e piccole reti criminali.

INTERCETTAZIONI

 

C'è bisogno di tutti per fare questo salto sottraendo una materia così delicata sia ai pericoli dei furori polemici sia alle semplificazioni grossolane. L'iniziativa della presidenza del Consiglio aiuta a sperare che questo possa accadere all'interno della cornice fatta di rispetto delle attribuzioni e delle posizioni di tutti".

 

PNRR: MELILLO, TIMORI SU MAFIE, IN GIOCO CREDIBILITÀ PAESE 

(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Sui fondi del Pnrr "non posso che esprimere una grande preoccupazione perché è grande il rischio di esporre questa gigantesca manovra della finanza pubblica alla spoliazione delle risorse destinate alla ripresa del Paese.

 

CARLO NORDIO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

La prova che darà il sistema della prevenzione antimafia e, dopo, della macchina giudiziaria comporterà amarissimi prezzi per la credibilità del Paese se questa prova sarà insufficiente e riguarderà anche il sistema giudiziario, che deve dare conto del proprio operato anche su questo versante". Lo ha detto in audizione alla commissione parlamentare Antimafia il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo.

 

"Se il rischio è concreto - ha aggiunto Melillo - vuol dire che siamo di fronte a un teatro di trasformazione delle organizzazioni criminali. Ho ben presente, per la mia storia professionale, cosa ha significato per la camorra mettere le mani sulla finanziamenti della ricostruzione del sisma del 1980 per non proiettare questa esperienza sullo scenario che ci attende. Ma c'è anche un aspetto positivo: la partita si svolge sotto gli occhi dell'Ue anche con la partecipazioni di nuovi organi di controllo come quello della procura europea".

INTERCETTAZIONI

 

MELILLO,'GLI APPALTI? LA PREVENZIONE NON PARALIZZA IL PAESE'

 (ANSA) - ROMA, 21 GIU - "Da un lato sono assolutamente pronto a riconoscere che l'azione dell'antimafia deve fare i conti con le esigenze di rapidità dell'attuazione del Pnrr: sono esigenze alla base di interventi normativi che appartengono alla responsabilità del legislatore e che per quanto riducano gli spazi dell'azione di prevenzione non possono non essere condivise.

 

Ma non è possibile pensare che l'azione di prevenzione possa avere effetti paralizzanti sul Paese, io non credo alla possibilità di una macchina dei controlli lenta e farraginosa". Lo ha detto in audizione alla commissione parlamentare Antimafia il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo, parlando a proposito del tema degli appalti e aggiungendo: "chiunque riceve soldi dallo Stato dovrebbe avere il dovere di rendicontazione. L'impresa che accede a finanziamenti pubblici perché non deve utilizzare strumenti che consentano la tracciabilità dei flussi finanziari?".

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