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E ANCHE OGGI VA IN SCENA LA SERIE “TUTTI CONTRO TRUMP” - EGITTO, GIORDANIA, QATAR, ARABIA SAUDITA ED EMIRATI ARABI UNITI HANNO RESPINTO L'IPOTESI DI TRUMP DI UNA DEPORTAZIONE DI PALESTINESI FUORI DA GAZA: “DEVONO RESTARE NELLA LORO TERRA. VOGLIAMO LAVORARE SULLA CREAZIONE DI DUE STATI” - IL PRESIDENTE COLOMBIANO GUSTAVO PETRO SE LA PRENDE CON TRUMP PER LE DEPORTAZIONI DI MIGRANTI IRREGOLARI DAGLI USA: “E’ UN ATTO FASCISTA" - MARK CARNEY, IL FAVORITO PER DIVENTARE IL PROSSIMO PRIMO MINISTRO CANADESE, HA ACCUSATO IL TYCOON DI ESSERE "UN BULLO": "RISPONDEREMO ALL'IMPOSIZIONE DI DAZI DEL 25%”

CINQUE PAESI ARABI A TRUMP, 'MAI DEPORTAZIONE PALESTINESI'

palestinesi sfollati tornano al nord della striscia di gaza 15

(ANSA) - IL CAIRO, 01 FEB - Cinque Paesi arabi, Egitto, Giordania, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno respinto con decisione l'ipotesi di una deportazione di palestinesi fuori da Gaza ventilata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dicendosi invece pronti a lavorare insieme su una soluzione a due Stati. Rappresentanti dei cinque Paesi si sono riuniti oggi al Cairo approvando una dichiarazione congiunta in cui assicurano il loro "pieno e continuo sostegno alla determinazione del popolo palestinese nel rimanere sulla propria terra".

 

Nel testo, pubblicato su Facebook dal ministero degli Esteri egiziano, fra l'altro si sottolinea "l'importanza degli sforzi concertati della comunità internazionale per pianificare e attuare un processo di ricostruzione globale nella Striscia di Gaza il prima possibile, in modo da garantire che i palestinesi rimangano sulle loro terre".

il ritorno a nord degli abitanti della striscia di gaza foto lapresse 4

 

Nella dichiarazione firmata dal "Segretario del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), in rappresentanza dello Stato di Palestina" e dal Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul-Gheit, i partecipanti alla riunione ribadiscono il loro "rifiuto totale di qualsiasi violazione di questi diritti inalienabili, sia attraverso attività di colonizzazione, espulsioni, demolizioni di case, annessione di terre o lo sgombero forzato dei loro proprietari.

 

striscia di gaza il controesodo dal sud al nord della striscia foto lapresse 10

Condanniamo qualsiasi forma di sfollamento, incentivazione al trasferimento o sradicamento dei palestinesi dalla loro terra, in qualsiasi circostanza o con qualsiasi giustificazione, poiché ciò minaccia la stabilità della regione, rischia di prolungare il conflitto e compromette le possibilità di pace e coesistenza tra i popoli della regione". I cinque Paesi evidenziano "la determinazione dei palestinesi a restare" sulla propria terra e formula l'auspicio di una "ricostruzione" completa della Striscia di Gaza.

 

PETRO CONTRO TRUMP, 'L'ATTACCO AI MIGRANTI È UN ATTO FASCISTA'

gustavo petro

(ANSA) - BOGOTÀ, 01 FEB - Per il presidente colombiano Gustavo Petro gli attracchi indiscriminati contro un gruppo specifico della popolazione, come quelli perpetrati dal governo di Donald Trump nei confronti dei migranti irregolari degli Usa, costituiscono un "atto fascista". "L'esperienza vissuta dall'umanità a partire dal 1933 (l'ascesa di Adolf Hitler al potere in Germania) dovrebbe far si che certi atti non si ripetano, perché se ripetiamo la storia, riavremo le stesse conclusioni.

donald trump - deportazione dei migranti

 

Criminalizzare un gruppo della popolazione è un'azione fascista", ha affermato il capo dello stato in un'intervista con Univision Noticias. Secondo il leader progressista "non esistono persone clandestine al mondo, tutti sono esseri umani" e per questo le deportazioni degli Usa devono essere gestite in condizioni "umanitarie" e rispettando "la dignità" delle persone perché "il fatto di essere migranti non significa che siano delinquenti".

 

Per questo motivo Petro ha confermato che il suo governo continuerà a inviare proprie aerei e, se necessario, saranno inviate navi da crociera per rimpatriare i colombiani espulsi dagli Usa. La misura è stata annunciata dopo lo scontro diplomatico con Washington a seguito del rimpatrio di colombiani in manette e incatenati.

Mark Carney

 

CANDIDATO PREMIER CANADA, 'TRUMP È UN BULLO, REAGIREMO'

(ANSA) - WASHINGTON, 01 FEB - Mark Carney, il favorito per diventare il prossimo primo ministro canadese, ha accusato Donald Trump di essere "un bullo" e ha dichiarato che il suo Paese "risponderà" all'imposizione di dazi del 25%. Parlando in esclusiva a Bbbc Newsnight, il 59enne ha detto che il Canada "risponderà, dollaro per dollaro, alle tariffe statunitensi".

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