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OGNI TANTO UNA BUONA NOTIZIA DALLA COMMISSIONE EUROPEA: IL PIL ITALIANO QUEST’ANNO CRESCERÀ DELL’1,2%, QUATTRO DECIMALI IN PIÙ RISPETTO ALLE STIME INVERNALI. MA GIÀ NEL 2024 L’EFFETTO “SLANCIO” PERDERÀ QUOTA – GIORGETTI INSISTE SULL’ESCLUSIONE DAL DEFICIT DELLE SPESE PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA E DIGITALE, E VUOLE USARE LA RATIFICA DEL MES COME GRIMALDELLO NELLE TRATTATIVE PER LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ. RISPOSTA? PER ORA, SOLO PERNACCHIE E PRESSING SUL FONDO SALVA STATI…

giancarlo giorgetti

1. L'UE ALZA LE ATTESE DI CRESCITA, EUROZONA +1,1% NEL 2023

(ANSA) - Grazie a un avvio dell'anno migliore del previsto la Commissione europea rivede al rialzo le attese di crescita previste ora per il 2023 all'1,1% nell'eurozona (dallo 0,9% previsto nelle stime di febbraio) e per il 2024 all'1,6% (dall'1,5%). Nell'Ue l'attesa è di una crescita dell'1% nel 2023 (dallo 0,8% previsto nelle previsioni di inverno) e dell'1,7% nel 2024 (dall'1,6%).

 

2. L'UE ALZA LA CRESCITA ATTESA IN ITALIA, +1,2% NEL 2023

(ANSA) - La Commissione europea rivede al rialzo la crescita attesa in Italia: sarà dell'1,2% nel 2023 (rispetto allo 0,8% indicato nelle previsioni di febbraio). E all'1,1% nel 2024 (dall'1% delle stime precedenti). Lo annuncia l'esecutivo europeo.

 

giorgia meloni paolo gentiloni

3. LA COMMISSIONE ALZA LE STIME DEL PIL: +1,2% ITALIA ALL'ESAME DELL'EUROGRUPPO PER IL MES

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

Secondo la Commissione europea, il Pil italiano quest'anno crescerà più del previsto: +1,2%, ben quattro decimali sopra le stime invernali e due in più della cifra indicata dal ministero del Tesoro nel Documento di economia e finanza. Ma nel 2024 verrà un po' a mancare «l'effetto-slancio» e Roma non dovrebbe andare oltre l'1,1%.

 

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

Sono queste, secondo le indiscrezioni raccolte da La Stampa, le cifre che saranno rese note questa mattina dal commissario all'Economia Paolo Gentiloni in occasione della presentazione delle previsioni economiche invernali. Numeri che nel pomeriggio finiranno sul tavolo dell'Eurogruppo, dove però il ministro Giancarlo Giorgetti avrà la solita grana da affrontare: la mancata ratifica della riforma del Meccanismo europeo di Stabilità (Mes).

 

I DETENTORI DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

[…] Dovrebbe invece rimanere inchiodata a un magro 0,2% la Germania, che dunque registrerà un punto di crescita in meno rispetto all'Italia. Ma la locomotiva d'Europa si rimetterà in moto nel 2024, quando i tecnici di Bruxelles prevedono un aumento dell'1,4% del Pil (a febbraio stimavano l'1,3%).

 

Per quanto riguarda l'Italia, il rapporto deficit/Pil dovrebbe continuare a sforare il valore-limite del 3% sia quest'anno, sia il prossimo, ma la Commissione registrerà un significativo calo del debito. Il valore del disavanzo è importante perché la proposta di riforma del Patto di Stabilità prevede che, in caso di sforamento, dovrà esserci un aggiustamento annuo almeno dello 0,5%.

 

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

Ma è ancora presto fare i conti con le nuove regole, dato che i negoziati veri e propri tra i governi ancora devono cominciare e le posizioni tra i Paesi restano distanti. Visto che la proposta di riforma prevede percorsi di rientro dal debito negoziati bilateralmente tra i singoli governi e la Commissione, la Germania preme per inserire un target minimo annuo per la riduzione del debito: almeno l'1%. Proposta che l'Italia e gli altri Paesi del Sud Europa hanno già respinto, ma la trattativa è ancora lunga. Certamente il punto di caduta non sarà l'1% chiesto da Berlino, ma alla fine è probabile che venga inserito un parametro quantitativo.

 

giancarlo giorgetti.

Non trova sponde, invece, la richiesta italiana di escludere dal calcolo del deficit le spese per la transizione ecologica e per quella digitale: gli investimenti in questi settori non verranno scorporati dalla Commissione, ma consentiranno di avere più tempo a disposizione per ridurre il debito. Il ministro Giorgetti, però, non demorde e spera di poter usare la ratifica della riforma del Mes come moneta di scambio nelle trattative per la riforma del Patto. Una strategia rischiosa e che al momento non sembra dare grandi risultati […]

 

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