gaza jake wood

"OPERARE COSÌ È INUMANO" - JAKE WOOD, CAPO DELLA "GAZA HUMANITARIAN FOUNDATION", SI DIMETTE POCO PRIMA DI INIZIARE LA DISTRIBUZIONE DEGLI AIUTI ALLA POPOLAZIONE DELLA STRISCIA. L'EX MARINE AMERICANO CHE GUIDAVA LA FONDAZIONE: "NON È POSSIBILE MANTENERE I PRINCIPI FONDAMENTALI DI UMANITÀ" - I DUBBI SULLA PROPRIETÀ DELLA "GHF", IN ODORE DI MOSSAD: IL "NEW YORK TIMES" SCRIVE CHE È NATA DA "INCONTRI TRA FUNZIONARI, UFFICIALI MILITARI E IMPRENDITORI CON STRETTI LEGAMI CON IL GOVERNO ISRAELIANO" - IL PIANO PER SFAMARE UN MILIONE DI PALESTINESI...

Estratto dell'articolo di Greta Privitera per il “Corriere della Sera” 

 

JAKE WOOD - L EX MARINE - GAZA HUMANITARIAN FOUNDATION

Qualche ora prima dell’avvio delle operazioni, Jake Wood alza le mani e rassegna le dimissioni: «Faccio un passo indietro». Il veterano americano che qualche settimana fa ha assunto il comando della Gaza Humanitarian Foundation diventandone il ceo, fa una dichiarazione clamorosa: «Non è possibile applicare questo piano mantenendo i principi fondamentali di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, che non sono disposto ad abbandonare».

 

Abdica a qualche metro dalla partenza, nel giorno in cui la Ghf deve iniziare a mostrare al mondo di sapere gestire la più grande crisi umanitaria del momento, distribuendo aiuti alla popolazione di Gaza affamata da undici settimane di assedio totale del governo israeliano. 

 

carestia a gaza 2

Solo due mesi fa, Wood è stato contattato per guidare la fondazione nata a febbraio, registrata a Ginevra, sostenuta da Israele e Stati Uniti: «Grazie alla mia esperienza in campo umanitario, come molti, sono stato sconvolto dalla fame a Gaza e mi sono sentito moralmente obbligato ad agire», dice. 

 

Ma le ambiguità e i contorni fumosi dell’operazione e le forti critiche ricevute dalle delle Nazioni Unite e dalla stampa internazionale che ha sollevato dubbi anche sui legami con il governo israeliano, devono averlo messo davanti al rischio di restare incastrato in una missione non del tutto rispettosa dei principi umanitari.

 

carestia a gaza 3

Proprio lui che dopo aver abbandonato la mimetica dei marines , ha dedicato la vita agli altri fondando Team Rubicon, una ong di veterani che agisce nei disastri naturali, ricevendo la stima di personalità influenti come George W. Bush e il principe Harry. La rinuncia all’incarico di Wood — un vero voto di sfiducia — fa infuriare la base che però si dice pronta a mandare avanti le proprie attività anche senza di lui.

 

E, dichiara, che entro la fine della settimana saranno in grado di consegnare pasti a oltre un milione di palestinesi, metà della popolazione. Sempre dalla fondazione, rispondono alle contestazioni ricevute in questi giorni: «I critici traggono beneficio dallo status quo, si sono concentrati sullo smantellamento della situazione attuale piuttosto che sul portare aiuti concreti, preoccupati che nuove soluzioni a problemi ritenuti irrisolvibili potessero dimostrarsi efficaci». 

 

forno preso d'assalto a gaza

Nel piano del governo israeliano che vuole sottrarre la gestione degli aiuti alle Nazioni Unite e affidarla a operatori privati, la Ghf offre ai civili palestinesi un accesso diretto alle scorte alimentari tramite riconoscimento facciale — un dettaglio molto criticato —, blindando i miliziani di Hamas che, secondo i sostenitori, non potranno più accaparrarsi, stoccare o rivendere a prezzi esorbitanti il cibo destinato alla popolazione.

 

La distribuzione avverrà in quattro punti collocati a Sud della Striscia tra i corridoi di Netzarim e Morag, nelle aree controllate da Israele. Funzioneranno 24 su 24 e ieri è stato aperto il primo. Questa idea si scontra con lo scetticismo e le accuse dell’Onu — dell’Unrwa in particolare — e di altri osservatori che non collaboreranno al progetto: il meccanismo, sostengono, costringe migliaia di persone a inerpicarsi per chilometri attraverso le zone controllate dall’esercito israeliano, e rischia di accelerare quel processo di sfollamento dal Nord verso il Sud di Gaza che, secondo molti, rappresenta un obiettivo non dichiarato di Tel Aviv. 

assalto ai magazzini di cibo a gaza 1

 

Ghf non si sa chi siano i fondatori, non si conoscono i finanziatori e il New York Times scrive che è nata da «incontri privati tra funzionari, ufficiali militari e imprenditori con idee simili e stretti legami con il governo israeliano». Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid sostiene che Ghf e Safe Reach Solutions — l’altro operatore privato incaricato di seguire la sicurezza — sono società fittizie utilizzate per nascondere i finanziamenti del governo israeliano.  [...]

assalto ai magazzini di cibo a gaza 6assalto ai magazzini di cibo a gaza 7assalto ai magazzini di cibo a gaza 4assalto ai magazzini di cibo a gaza 2

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...