tiziano matteo renzi

E MENO MALE CHE ''SONO UN PENSIONATO CON NESSUN RUOLO NELLE SOCIETÀ'': DUE ORE PRIMA DELL'ARRESTO TIZIANO RENZI ERA AL TELEFONO CON L'AMMINISTRATORE DI DPM, MASSIMILIANO DE PALMA - NEGLI INTERROGATORI DAVANTI AL GIP RENZI SENIOR E LAURA BOVOLI HANNO DETTO CHE LA SOCIETÀ È STATA ACQUISTATA A «LORO INSAPUTA» MA DE PALMA HA CONTRADDETTO QUESTA VERSIONE

Valentina Errante per ''Il Messaggero''

 

 

Ad aggravare la loro posizione ci sono anche due telefonate, fatte a poche ore dall' arresto. E così Tiziano Renzi e Laura Bovoli rimarranno ai domiciliari, con le accuse di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

tiziano renzi e laura bovoli al balcone di casa 1

 

Non solo perché lunedì scorso, davanti al gip che ha firmato l' ordinanza di custodia cautelare, i genitori dell' ex premier si sono limitati a negare le contestazioni, contraddicendosi. Ma anche perché dai tabulati risulta che, nel pomeriggio del 18 febbraio, Tiziano Renzi abbia chiamato l' amministratore della Marmodiv, la società sull' orlo del crac che, per i pm, i coniugi amministravano attraverso terzi. La versione dai Renzi, scrive il giudice, è valida solo «se si ipotizza una specie di complotto che ha determinato la costituzione di un compendio indiziario falso».

tiziano renzi al balcone di casa 2

 

E mentre il Tribunale respinge la richiesta di revoca dei domiciliari ed emergono nuovi elementi di accusa, che rendono ancora vive le esigenze cautelari e rendono insufficienti le dimissioni formali dalle società finite nel mirino della procura, papà Tiziano torna ad esternare su Facebook: «Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d' Italia.

 

Mi sembra un incubo allucinante. Non importa tuttavia come stiamo noi. Per me l' unica cosa che importa è la verità». Per l' avvocato Federico Bagattini i suoi clienti sono stati privati della possibilità di difendersi «su nuovi elementi, sulla base dei quali peraltro il gip ha deciso». Il prossimo appuntamento è il 6 marzo, quando il tribunale del Riesame dovrà pronunciarsi sull' annullamento dei domiciliari. Ma prima, il 4 marzo, compariranno come imputati davanti al Tribunale di Firenze in un processo per false fatture.

 

IL COMPLOTTO

tiziano renzi filippo roma le iene

 Per il giudice Angela Fantechi i gravi indizi di colpevolezza a carico dei coniugi Renzi rimangono invariati e «non risultano messi in discussione dalla dichiarazioni degli indagati, i quali si sono limitati ad affermare la falsità delle dichiarazioni rese dalle fonti dichiarative e di alcuni dati documentali, e poi a minimizzare di valore indiziario gli elementi obiettivi, quali i contenuti delle email». Per il gip, le dichiarazioni «scontano anche delle contraddizioni logiche nella narrazione dei fatti».

 

Non solo: «Dalle intere indagini è emerso in modo pacifico che gli indagati abbiano svolto ruoli di fatto» nelle società, «tanto che non è possibile ritenere che le loro dimissioni da cariche formali possano ritenersi misura sufficiente a garantire le esigenze cautelari».

 

DUE TELEFONATE

I tabulati del cellulare di Tiziano Renzi hanno registrato due chiamate il 18 febbraio, alle 16.37 e alle 16.54. L' interlocutore è Massimiliano De Palma, amministratore della società Dpm, la srl che ha acquistato la Marmodiv, società che i Renzi hanno, per la procura, avrebbero gestito attraverso terzi. Davanti al gip, i coniugi hanno sostenuto di non sapere nulla del nomina dell' amministratore, ma De Palma, a verbale, l' 11 febbraio li ha smentiti. «Ha ammesso - scrive il gip - di essersi incontrato a Rignano con Renzi, con il genero Andrea Conticini, marito della figlia Matilde, e poi con Daniele Goglio (a cui è stata ceduta la Marmodiv) tramite Mariano Massone, già socio genovese dei Renzi, anche lui finito agli arresti domiciliari».

LAURA BOVOLI E TIZIANO RENZI

 

Sul destino della Marmodiv il tribunale Fallimentare dovrà decidere il prossimo 20 marzo. «Dalle nuove indagini trasmesse al pm - scrive ancora il gip - emerge che il Tribunale fallimentare ha proceduto a integrare la perizia (al fine di verificare anche la sussistenza di ipotesi di falso in bilancio con riferimento alla voce fatture da emettere che già il perito aveva messo in dubbio) e che nelle more è pervenuta la querela sporta dalla banca di Cambiano, da cui emergono elementi per ipotizzare che sia stata portata allo sconto per l' anticipo da parte degli amministratori attuali (cui la coop è stata ceduta dai Renzi) una fattura falsa».

 

Per il giudice la querela della banca conferma quanto accertato dalla Guardia di finanza e il contenuto di alcune intercettazioni di Daniele Goglio, nuovo amministratore Marmodiv che riferive di avere rilevato la società «per fare un favore personale ai Renzi e della presenza di un buco di 300.000 euro fatto dall' uomo di Renzi che egli non intende accollarsi». Rileva ancora il giudice: «paiono in corso attività volte ad evitare il fallimento della Marmodiv, mediante l' accollo di debiti della stessa da parte di terzi, ma anche operazioni che ne stanno aggravando il dissesto» finanziario.

TIZIANO RENZI ALLA FESTA DELL UNITA DI RIGNANO -3

 

IL POST

Intanto su Faceboo Tiziano Renzi è un fiume in piena. «Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto - scrive Tiziano - Non abbiamo commesso i fatti per cui siamo privati della libertà. Lotteremo per difendere dignità e onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero». E aggiunge: «L' accusa ritiene che queste cooperative fossero guidate dall' esterno da noi... è falso».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?