SMEMORATI D'ITALIA - A "OTTO E MEZZO", TRAVAGLIO RICORDA QUANDO IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO ERA CONTRARIO ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE PER I MAGISTRATI: "ERA IL RESPONSABILE GIUSTIZIA DI AN E BLOCCO' LA RIFORMA CHE VOLEVA FARE BERLUSCONI. ALL'EPOCA FINI DISSE 'DI QUI NON SI PASSA'. LA RUSSA E DELMASTRO SONO CONTRARI PERCHÉ VENGONO DA QUELLA STORIA LÌ. È UN CEDIMENTO A FORZA ITALIA, CHE VA IN PIAZZA CON LA BANDIERA DI BERLUSCONI" - LA DESTRORSA ANNALISA TERRANOVA SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI PER DIFENDERE LA RIFORMA - IL RICORDO DELL'EX MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ROBERTO CASTELLI - VIDEO!
Trascrizione parziale della puntata di “Otto e mezzo” del 3 novembre 2025
MARCO TRAVAGLIO A OTTO E MEZZO
Marco Travaglio: “Quando sentiranno Alfredo Mantovano difendere le ragioni del ‘sì’ (al referendum della giustizia), Mantovano è sempre stato per il ‘no’. Era il responsabile giustizia di Alleanza Nazionale, che ha bloccato la separazione delle carriere quando la voleva fare Berlusconi. Fini disse ‘di qui non si passa’.
La Russa e Delmastro sono contrari perché vengono da quella storia lì. È un cedimento a Forza Italia. Era una merce di scambio: Fdi aveva il premierato, ma ora è fuori dai radar. La ‘devolution’ voluta dalla Lega l’ha rasa al suolo la Corte costituzionale. Ora c’è solo Forza Italia con la foto di Berlusconi. Quella roba lì non mobilita il popolo di Fratelli d’Italia. Auguri!”
alfredo mantovano e gianfranco fini 2002
Annalisa Terranova: “La riforma non è la panacea di tutti i mali della giustizia. Si occupa di dividere due CSM, uno per la magistratura giudicante, l’altro per quella requirente. Rispondo a Travaglio: il popolo missino non solo era schierato per il sì alla responsabilità civile dei magistrati, ma è stato mai trovato un colpevole, se non per Ramelli molti anni dopo, per i ragazzi missini assassinati. Questo link che Travaglio sottolinea tra magistratura e destra non è mai esistito".
GIUSTIZIA: CASTELLI, 'INVIDIO NORDIO, FINI E CASINI IMPEDIRONO A ME E BERLUSCONI RIFORMA'
(Adnkronos) - ''Invidio Nordio! Fini e Casini impedirono a me e Berlusconi la separazione delle carriere". Lo dice l'ex ministro della Giustizia e segretario del Partito popolare del Nord, Roberto Castelli.
"Il Partito popolare del Nord sosterrà il sì al referendum sulla riforma costituzionale della magistratura perché questa riforma è un grande passo in avanti per combattere le devianze della magistratura che purtroppo in non pochi casi si è trasformata in casta attraverso il dominio delle correnti sul Consiglio superiore della magistratura.
Per quanto mi riguarda, più che la separazione delle carriere, che ha ottenuto la massima attenzione dell'opinione pubblica, ritengo sia un grande passo avanti il sorteggio dei componenti dei Csm, anche se un po' umiliante, ma soprattutto l'istituzione dell'Alta Corte di Disciplina come organo terzo", conclude l'ex esponente della Lega Nord.
gianfranco fini alfredo mantovano 1998
giorgia meloni carlo nordio.
carlo nordio matteo piantedosi giorgia meloni – foto lapresse

