PAGAIATE NEL FANGO - JOSEFA IMU: “LINCIAGGIO CONTRO DI ME MA NON SONO UNA FURBETTA, MI RIMETTO AL GIUDIZIO DI LETTA”

Alessandra Arachi per "Il Corriere della Sera"

Ministra Josefa Idem ha sentito? Le polemiche su di lei stanno continuando.
«È un massacro. C'è un clima da linciaggio».

Cosa pensa di fare? Incontrerà Enrico Letta?
«Certamente».

Come si comporterà con il presidente del Consiglio?
«Gli porterò le carte, gli spiegherò bene come sono andate le cose e sono fiduciosa che capirà tutte le dinamiche. Lascerò decidere a lui».

Cosa dice della valanga di polemiche?
«Sono pretestuose. Ed esigo che mi si creda, perché le carte spiegano tutto. Non sono furbetta. Ho sbagliato, ma ho chiesto scusa. E sto mettendomi in regola».

In che senso?
«Ho presentato due anni fa una sanatoria per i lavori edili, alla quale era da allegare anche la Scia, segnalazione certificata di inizio attività. Quest'ultima procedura non è stata attivata. Me lo hanno fatto notare dopo un controllo e la pratica è stata adattata alle richieste del Comune. A pratica conclusa mi diranno quanto dovrò integrare di Ici».

La Procura di Ravenna sta indagando su di lei.
«Apprendo dalla stampa che i magistrati stanno indagando su di me. Mi diranno cosa mi imputano. Mi viene da pensare che potrebbe esserci anche un'indagine sui miei dati e i miei documenti riservati e personali che sono usciti dagli uffici del Comune e sono finiti su un quotidiano. Mi stanno sparando addosso con speculazioni, ipotesi. Nessun fatto concreto. In Germania di questa mia storia non è stata scritta una riga sui giornali. Eppure c'erano anche giornalisti tedeschi alla conferenza stampa a Palazzo Chigi».

E perché secondo lei non avrebbero scritto nulla?
«Avranno valutato la scarsa rilevanza dei fatti. Avranno capito quello che abbiamo spiegato durante la conferenza stampa. Cioè che non c'è nulla di così grave. E che tutto è cominciato con un articoletto su un giornale locale, suggerito da un consigliere comunale del Pdl di Ravenna. Poi è arrivato il massacro».

Secondo lei perché?
«Non lo so. Forse perché all'inizio sono stata zitta e hanno pensato per questo che fossi colpevole, mentre in realtà stavo facendo le verifiche. Di una cosa sono sicura: ho impostato un buon lavoro nel mio dicastero. Comunque tutto questo è semplicemente assurdo».

Cosa è assurdo, secondo lei, ministra Idem?
«Nel giro di una sola settimana sono passata da essere valutata come una persona brava e stimata a essere invece additata come una criminale. La mia immagine è stata fatta a pezzi e questo è insopportabile. Non ce la faccio più».

Cosa pensa di fare quindi?
«Fosse per me, tutti lo sanno che non ho bisogno di una poltrona. Fosse per la persona Josefa Idem, non avrei più voglia di sopportare il linciaggio. Me lo sono chiesta, me lo sto chiedendo: ma perché devo sopportare tutto questo? Ingiurie, insulti, falsità? Ma poi...».

Poi che succede?
«Poi succede che intorno a me ci sono tante persone che mi hanno detto: non mollare. È tutta una montatura. Lo stanno facendo apposta. E io reggo. Perché quando avranno finito di dire le cattiverie non avranno più niente da dire e allora si tornerà a ragionare. Vado avanti, anche per questo».

Ma nel frattempo? Lei deve incontrarsi con il presidente del Consiglio. Enrico Letta ha detto che vuole vedere bene tutte le carte della sua vicenda.
«E io gliele illustrerò per bene, a Enrico Letta. Sono tranquillissima. Mi hanno detto che vivevo in una palestra? Ma quella è casa mia. Mi hanno detto che avevo un'attività commerciale? Non è vero».

Veramente è venuto fuori che nella palestra di casa sua venivano tenuti dei corsi di ginnastica a pagamento.
«Ma non era un'attività commerciale a fini di lucro. Era un'attività sociale. Si faceva ginnastica e c'era molta vita sociale. E poi abbiamo capito di cosa stiamo parlando?».

Di cosa stiamo parlando?
«Di una palestra di circa 120 metri quadrati. La Siae ha controllato per tre anni l'associazione di mio marito ed è tutto risultato a posto. E questo per me vuol dire che la sua attività era regolare. Poi vorrei capire perché parlano di abusi edilizi».

Non ha commesso abusi edilizi?
«No, quando il Comune ha fatto il suo controllo non ha rilevato abusi edilizi. E non ho commesso alcun reato nemmeno nel venire assunta dopo cinque anni che avevo fatto l'assessore. Ho il diritto di avere un lavoro. O no?».

La pressione delle polemiche sta diventando sempre più forte...
«Ma io sono tranquilla e intuisco che si tratta di dinamiche che vanno oltre la mia persona. Sicuramente sono un personaggio fuori dagli schemi e libera. Io mi trovo dove mi trovo perché sono stata chiamata a fare un lavoro. E lo sto facendo bene».

 

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