1. PANICO DEL DOPO-BOMBA: LA FOTO DELL’UOMO SUL TETTO DURANTE L’ESPLOSIONE FA IL GIRO DEL WEB. DUE PASSEGGERI PARLANO ARABO E L’AEREO VIENE FATTO TORNARE AL GATE 2. EVACUATO L'AEROPORTO DI NEW YORK-LA GUARDIA PER PACCO SOSPETTO. MA PER ORA NESSUN FERMATO, PER IL GOVERNATORE “LE BOMBE ERANO SOLO 2”, PIENE DI CHIODI E SCHEGGE 3. SI FA SEMPRE PIÙ PROBABILE LA PISTA DEL TERRORISMO INTERNO. E PER OBAMA È UN BEL CASINO: L’ATTENTATO A BOSTON, FORTINO DELLA CULTURA LIBERAL-KENNEDYANA, POTREBBE ESSERE LA REAZIONE DELLA DESTRA NAZIONALISTA BIANCA ALLE RIFORME SU ARMI, SANITÀ, IMMIGRAZIONE, CHE DOVEVANO CONNOTARE IL SUO SECONDO MANDATO

1 - MISTERIOSA FOTO UOMO SU TETTO SPOPOLA SU WEB
(ANSA) - La misteriosa foto di un uomo su un tetto durante la maratona di Boston ha scatenato la rete e provocato illazioni che l'individuo possa essere collegato all'attentato. L'immagine, scattata da uno spettatore, Dan Lampariello, mostra l'uomo sul tetto di un edificio vicino al luogo dello scoppio del secondo ordigno, riporta Yahoo News. Le due bombe sono esplose a 12 secondi l'una dall'altra alle 14:50 ora di Boston, a poca distanza dal traguardo. Secondo Yahoo News la frase 'Boston Marathon roof' è ora tra le più commentate su Twitter.

2 - BOSTON: GOVERNATORE, SOLO DUE BOMBE
(ANSA) - Non ci sono state altre bombe oltre alle due esplose alla maratona di Boston. Lo ha detto il governatore del Massachussets Deval Patrick in una conferenza stampa con l'Fbi. Non sono stati trovati altri ordigni inesplosi, contrariamente a quanto riportato ieri, ha detto Patrick, solo pacchi sospetti che si sono rivelati inoffensivi.

3 - CAPO POLIZIA, FINORA NESSUN FERMATO
(ANSA) - Mentre il responsabile dell'Fbi non si è sbilanciato, il capo della polizia di Boston Ed Davis é stato categorico. "Nessuna persona è stata fermata" nel corso delle indagini sull'attentato alla maratona. In precedenza, nel corso dello stesso briefing, l'agente federale Rick Deslauriers non aveva volto commentare né in un senso né nell'altro le voci che ci sarebbe stato almeno un fermo.

4 - BOSTON: MEDICO, ESTRATTI DA CORPI SCHEGGE E CHIODI
(ANSA) - "Continuiamo a estrarre dal corpo dei feriti schegge di metallo e chiodi": è la testimonianza di uno dei medici che sta curando i feriti dell'attentato di Boston nel principale ospedale cittadino. "Hanno perso tutti molto sangue", ha spiegato, sottolineando come alcuni dei pazienti sono tenuti in uno stato di coma indotto. Dalle testimonianze dei medici dunque sembrerebbe arrivare la conferma che gli ordigni utilizzati siano di quelli 'a grappolo', anche se i responsabili dell'Fbi - nel corso dell'ultima conferenza stampa - non hanno voluto pronunciarsi.

5 - RAPPORTO POLIZIA 2003, MARATONA POSSIBILE BERSAGLIO
(ANSA) - Un rapporto della polizia del Massachusetts nel 2003 aveva indicato la maratona come un possibile bersaglio di terroristi per l'importanza dell'evento e la coincidenza con alcune date chiave: la ricorrenza del Patriot's Day, festa statale che celebra l'inizio della rivoluzione americana, e gli anniversari, a pochi giorni di distanza, delle stragi di Oklahoma City, il 19 aprile, e l'indomani di Columbine. Lo scrive il Boston Globe secondo cui i primi indizi portano a puntare sul terrorismo interno.

6 - BOSTON: PASSEGGERI PARLANO IN ARABO, AEREO TORNA AL GATE
(ANSA) - Due passeggeri parlano in arabo, un terzo viaggiatore li sente, dà l'allarme e l'aereo, prossimo al decollo, torna al gate. E' successo a Logan, l'aeroporto di Boston. L'aereo e i suoi occupanti sono stati sottoposti a controlli prima che venisse dato di nuovo via libera alla partenza, ma l'episodio è un segnale dei nervi a fior di pelle della città ferita dalle bombe alla maratona. Due degli aerei dell'11 settembre erano decollati da Logan.

7 - BOSTON: INNALZATE MISURE SICUREZZA IN ITALIA
(ANSA) - Innalzate le misure di sicurezza in Italia dopo l'attentato a Boston. L'allerta, secondo quanto si é appreso, riguarda tutti gli obiettivi sensibili, come ambasciate, consolati, sedi diplomatiche, porti e aeroporti. Particolare attenzione è raccomandata nei confronti delle sedi Usa in Italia.


8 - BOSTON, L'ATTACCO ALL'OBAMA DREAM - LOTTA ALLE ARMI E AD AL QAEDA. DOPO LA STRAGE IN USA, IL PRESIDENTE DEVE RIVEDERE L'AGENDA POLITICA. RIFORME A RISCHIO.
Barbara Ciolli per www.lettera43.it

Prudenza e massima risolutezza. Barack Obama piange con la moglie Michelle le tre vittime e gli oltre 140 feriti della strage alla maratona di Boston, intenzionato a fare «di tutto» per scoprire i responsabili.
«Voglio ripetere che troveremo chi l'ha fatto e gli faremo pagare la sua responsabilità», ha sottolineato nel suo discorso alla nazione, subito dopo l'attentato del 15 aprile.
Ma il presidente degli Usa sa anche che, dopo le due esplosioni durante la maratona di Boston, il suo Paese è ripiombato di colpo nell'incubo degli attentati.
Inevitabilmente, l'azione politica del suo secondo mandato è ora sotto pressione, dopo un attacco che, per la prima volta dopo anni, ha puntato direttamente al cuore degli Usa.

L'AGENDA DI RIFORME.

Sul tavolo dello Studio ovale di Washington pendono riforme storiche come lo stop alla vendita indiscriminata delle armi, la riforma nazionale del sistema sanitario e la chiusura di Guantanamo e la fine della guerra preventiva al terrore dell'era di George W. Bush.
Per questo, parlando in tivù, l'inquilino della Casa Bianca ha scelto di non usare a caldo l'aggettivo «terroristico» per l'attentato, evitando così di prestare il fianco a scivolose strumentalizzazioni.

DISCONTINUITÀ CON BUSH.

«Non bisogna saltare alle conclusioni prima di avere chiari tutti i fatti», ha ammonito cauto Obama, mostrandosi tuttavia fermo davanti al popolo americano. Non destabilizzato da una potenziale, nuova, strategia della tensione.
Un segnale di netta discontinuità con la politica di Bush, che, dopo la strage dell'11 settembre 2011, cavalcò il clima di paura, favorendo gli interessi delle lobby delle armi e del petrolio.

Quel clima di insicurezza è tornato attuale, in America e nel mondo. Ma la Casa Bianca ha reagito, richiamando il Paese (destra repubblicana inclusa), alla coesione e non alla divisione nella difficoltà.
Il Fbi indaga a 360 gradi e «tutte le risorse del governo federale e delle autorità locali» sono al lavoro per «proteggere i cittadini» e «dare risposte» a «questa perdita insensata», ha detto Obama a reti unificate.
Il suo impegno personale e politico è «andare fino in fondo» a questa tragedia, in «modo rapido e professionale», facendo sì che, «senza alcun dubbio», «ogni responsabile, sia esso individuo o gruppo, senta tutto il peso della giustizia» americana.

AL QAEDA, ALLERTA MASSIMA.

Anche se nessuna autorità ha pronunciato la sigla di al Qaeda o altre organizzazioni terroristiche, lo spazio aereo americano è stato chiuso e negli scali fuori e dentro gli Usa è stato innalzato il livello di allerta, per tutti i voli «sensibili» o «a rischio».
Tuttavia, Obama è stato anche categorico nel non balzare a conclusioni affrettate, nonostante, prima del discorso agli Usa, avesse avuto un luogo colloquio con il capo del Fbi Robert Mueller e con il segretario della Sicurezza interna Janet Napolitano.

L'amministrazione, come hanno fatto sapere fonti della Casa Bianca, sa bene che il pericolo potrebbe anche venire dall'interno. Casualità o meno, l'ultimo miglio della maratona più antica al mondo, dove sono esplose le bombe, era dedicata alle vittime della sparatoria nella scuola di Newtown (26 morti, tra i quali 20 bambini, il 15 dicembre 2012).

LA DESTRA BIANCA ESTREMISTA.

A quattro mesi di distanza, la data scelta per la strage di Boston è stata la stessa, nel giorno in cui, in tutto il Massachusetts, si celebra il Patriots' Day, la festa della battaglia per l'indipendenza.
«Esprimere valutazioni è prematuro, perché le piste principali sono due: attentato estremista interno o pista islamica esterna», commenta a Lettera43.it Gianmarco Volpe, analista del Centro studi internazionali (Cesi), «entrambe sono valide e non ci sono, fino all'analisi dell'ordigno, indizi che facciano prevalere l'una sull'altra. In entrambi i casi si vanno a toccare temi delicati del programma Obama e colpisce la fermezza con la quale il presidente ha reagito».

Anche l'attentato di Oklahoma City del 1995 - la più grande strage (168 morti, tra i quali 19 bambini) prima dell'attacco alle Torri Gemelle, compiuto negli Usa - per mano dell'estremista di destra Timothy McVeigh, e il massacro al ranch Waco del 1993 (76 morti, tra i quali 20 bambini), sotto assedio per mesi da una setta religiosa, furono compiuti nella ricorrenza del Patriot Day.
La nuova strage di Boston, fortino della cultura liberal, potrebbe essere la reazione della destra nazionalista bianca, braccio armato informale delle lobby degli armamenti - National rifle association, ma non solo - che tentano di bloccare l'intesa storica bipartisan, raggiunta ad aprile al Senato contro pistole e fucili d'assalto.

LA STORICA RIFORME DELLE ARMI.

Sul piano politico, il primo interlocutore delle corporation è il Grand old party (Gop), ma anche alcuni democratici flirtano con le corporation. Dopo l'attentato alla maratona, nuove tensioni potrebbero riesplodere e mettere in discussione l'accordo di compromesso con i repubblicani.

Non a caso, nel discorso alla nazione, Obama ha richiamato i partiti alla presa di distanza comune dalla violenza, lasciando intendere di non volere tornare indietro sulla riforma, che impone maggiori controlli nella distribuzione.
«In un giorno come questo non ci sono democratici o repubblicani, siamo tutti americani», ha scandito il presidente.
La strage è anzi la riprova di come le armi - e i troppi gruppi armati - in circolazione negli Usa debbano essere vietati.

DOPO BENGASI, TERRORE A BOSTON.

Altro discorso è la matrice esterna, anche attraverso cellule cresciute negli Usa.
Dopo la cattura di Osama bin Laden e l'uccisione dell'ambasciatore americano in Libia Christopher Steven, nell'attacco a Bengasi dell'11 settembre 2012, l'America potrebbe essere tornata nel mirino dei qaedisti.
Con due attentati agli Usa, il regime di extraordinary rendition 'attenuato' avviato durante il mandato di Obama attraverso le estradizioni dei presunti terroristi autorizzate dagli Stati stranieri e l'abolizione delle torture, potrebbe cadere. E la sua promessa (inattuata) di chiudere campi di detenzione illegali come Guantanamo, potrebbe restare lettera morta.

LE NUBI SUL SECONDO MANDATO.

«Dalle modalità della strage, si intuisce che il gruppo che ha agito a Boston era di tipo organizzato. Ma prima di esporsi, Obama è stato estremamente accorto e preciso, innalzando al massimo la sicurezza ed evitando errori di comunicazione come avvenne per Bengasi», ha precisato Volpe.
La politica estera degli Usa subirebbe un'accelerazione. E l'Obama dream diventerebbe, ancora una volta, normale amministrazione. La rivoluzione tentata sarebbe una rivoluzione dimezzata. Ma il presidente punta a tenere duro.
«Boston è una città fiera e i suoi abitanti sono forti e resistenti. Sono convinto che resteranno uniti», ha esortato Obama, «e gli americani pure».

 

 

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