PAPA LEONE È MENO "BRUSCO" DI FRANCESCO MA, A SUO MODO, RANDELLA A SPRON BATTUTO LA CURIA ROMANA - BERGOGLIO NON HA MAI NASCOSTO LA SUA DIFFIDENZA NEI CONFRONTI DI CARDINALI E MONSIGNORI. COSÌ ANCHE PREVOST, MA CON UNO STILE PIÙ "SOFT" NELLA FORMA E PRAGMATICO NELLA SOSTANZA, TENDENDO A VOLGERE IN POSITIVO LE QUESTIONI INTERNE ALLA CHIESA - IL DURISSIMO DISCORSO DI PAPA LEONE ALLA CURIA: "CESSINO LE SMANIE DI PRIMEGGIARE E I SOTTERFUGI. DOBBIAMO ESSERE ESTROVERSI, RIVOLTI VERSO IL MONDO E MISSIONARI" - COL NUOVO ANNO SI ATTENDONO ANCHE I PRIMI AVVICENDAMENTI NELLA CURIA...
Estratto dell'articolo di Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
prevost parla del rapporto con papa francesco 2
La Curia romana ha una responsabilità, la stessa della quale erano consapevoli i cardinali all’ultimo conclave: evitare le divisioni e testimoniare la comunione «in un mondo ferito da discordie, violenze, conflitti, in cui assistiamo anche a una crescita di aggressività e di rabbia, non di rado strumentalizzate dal mondo digitale come dalla politica».
Leone XIV ha ricevuto ieri mattina cardinali e monsignori che guidano gli uffici vaticani, il discorso tradizionale alla Curia prima di Natale. Con una diffidenza essenziale, rispetto al predecessore: Francesco diffidava della Curia, nel 2014 rimase memorabile la sua tirata severissima contro le 15 «malattie» curiali e l’udienza per gli auguri natalizi veniva attesa con una certa apprensione perché spesso era scandita da moniti e rimproveri.
Prevost ha uno stile differente e tende a volgere in positivo le questioni, anche quando restano le stesse. Così, nel parlare della Chiesa che dev’essere «estroversa, rivolta verso il mondo, missionaria» e insieme custodire la «comunione» dentro e fuori di sé [...]
PAPA FRANCESCO ORDINA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST
Lo stesso autore delle Confessioni , tuttavia, «con una punta di amarezza» si chiedeva: «Ma quanti se ne trovano di così fedeli, da poterci fidare con sicurezza riguardo all’animo e alla condotta in questa vita?». Ecco, considera il Papa: «Questa amarezza a volte si fa strada anche tra di noi quando, magari dopo tanti anni spesi al servizio della Curia, notiamo con delusione che alcune dinamiche legate all’esercizio del potere, alla smania del primeggiare, alla cura dei propri interessi, stentano a cambiare. E ci si chiede: è possibile essere amici nella Curia Romana? Avere rapporti di amichevole fraternità?».
Le parole di Leone XIV arrivano mentre si avvia alla conclusione il Giubileo indetto dal predecessore. Il 6 gennaio si chiuderà la Porta santa di San Pietro, l’indomani si riunirà per due giorni il concistoro straordinario dei cardinali convocato dal pontefice come un segnale di maggiore collegialità nel governo della Chiesa. Col nuovo anno, come del resto è normale per ogni pontefice, si attendono anche i primi avvicendamenti nella Curia. Un mese fa, ad Assisi, spiegava ai vescovi che bisogna «imparare a congedarsi».
ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCO
Del resto Prevost ha uno stile meno brusco di Bergoglio con i curiali e appena eletto ha trasmesso subito un messaggio distensivo: «I papi passano, la Curia rimane».
L’amicizia è un tema fondamentale in Agostino e il Papa invita a costruirla giorno per giorno: «Nella fatica quotidiana, è bello quando troviamo amici di cui poterci fidare, cadono maschere e sotterfugi, le persone non vengono usate e scavalcate, ci si aiuta a vicenda e si riconosce a ciascuno il proprio valore e competenza, evitando di generare insoddisfazioni e rancori». [...]
robert francis prevost a roma dopo la morte di papa francesco messa del 30 aprile
jorge mario bergoglio robert francis prevost