CASA VISTA COLOSSEO? NO, SAN PIETRO – SCAJOLA: ‘SONO COME BERGOGLIO, NON GIUDICO NESSUNO’ – ‘LA CASA? MI HA ROVINATO, ORA LA VENDO MA AL SUO PREZZO REALE’ – E IL TORNACONTO DI ANEMONE PER SGANCIARE UN MILIONE E ROTTI?

Carlo Bonini per ‘La Repubblica'

Claudio Scajola risponde al terzo squillo.

Ha tempo per qualche domanda sulle motivazioni della sentenza che l'ha assolta per l'acquisto del mezzanino vista Colosseo comprato pro quota dal costruttore Diego Anemone a sua insaputa?
«Ancora? Basta. La prego, davvero. Cosa dovrei aggiungere? Finalmente in un Tribunale della Repubblica è venuta fuori la verità. Quella che il sottoscritto ha sostenuto dal primo giorno. Il sottoscritto, come scrive il giudice, non era nelle condizioni di conoscere il maggior prezzo di acquisto dell'immobile. La sentenza è lapidaria. Non merita chiose».

Lei, in quanto inconsapevole, è stato assolto perché «il fatto non costituisce reato». E però non le sfuggirà che la sentenza dovrebbe avere delle conseguenze immediate e stringenti.
«Cosa intende?».

Se lei è stato gabbato da Anemone, logica vuole che il mascalzone in questa storia sia lui. La "verità lapidaria" affermata dalla sentenza, infatti, è che un perfido e astutissimo costruttore, ancorché per motivi misteriosissimi, compra ad un ministro della Repubblica parte della casa che andrà ad abitare ad insaputa del poveretto. Lo omaggia cioè di un regalo di cui però vuole tenerlo all'oscuro. Tuttavia, così facendo, non solo lo mette nei guai, ma, a rigore di codice penale, indirettamente lo calunnia perché lo coinvolge, sapendolo innocente, in un reato, il finanziamento illecito, che il disgraziato ministro non commette perché, appunto, neppure immagina in quale trappola sia finito. Mi segue?
«La seguo».

Le domando: ha intenzione di denunciare Anemone? Intende chiedergli i danni? La sentenza dice in modo lapidario che è stato lui la sua rovina.
«Guardi, io penso che i processi vadano fatti nelle aule di tribunale. Non sui giornali. E a questo principio intendo tenere fede. Né ho intenzione di dire alcunché sulle responsabilità di chi ha rovinato la mia carriera e la mia immagine politica.

Detto questo, non vedo Anemone da quando questa storia è cominciata e non ho intenzione di parlare né di lui, che per altro aveva fama di persona degnissima, né di questa disgraziatissima casa dove non metto più piede da un anno e mezzo».

Non aveva detto che l'avrebbe venduta?
«Grazie a Dio, siamo proprio in questi giorni in dirittura d'arrivo con la vendita. Capisce bene che finché il processo non si è definito e con l'attenzione mediatica che ha ricevuto, vendere quella casa era molto difficile. C'era una sorta di maledizione. In pochissimi la volevano e quei pochissimi erano preoccupati dei rischi legati al processo».

Sta vendendo il mezzanino allo stesso prezzo a cui l'ha comprato? Intendo il prezzo a sua conoscenza. Quello del rogito che ha firmato dopo che, in una saletta attigua, chi l'ha ingannata aveva saldato il "nero" con le venditrici.
«Lei che dice?».

Lo chiedo a lei.
«Una casa in quella posizione, dopo dieci anni, ha certamente un prezzo di vendita più alto di quello di acquisto. Non mi sembra una notizia. Mi sembra un'ovvietà. Anche perché la casa è stata completamente ristrutturata. E non è stata una ristrutturazione qualsiasi. Le migliorie sono state importanti».

La casa veramente l'ha ristrutturata Anemone. Sempre lui.
«È corretto. Ma il processo ha dimostrato che i lavori di ristrutturazione il sottoscritto li ha pagati fino all'ultima lira».

È corretto anche questo. Ma l'inchiesta ha dimostrato anche che i prezzi di ristrutturazione che le ha fatto Anemone erano di affezione. Anche qui per motivi misteriosissimi. Salvo poi scoprire che lo sconto che le è ha fatto Anemone lo ricaricava con le sue ditte nel conto degli appalti pubblici che regolarmente vinceva. Tanto era denaro pubblico.
«Guardi, questa è una parte del processo che riguarda Anemone, che è finita in qualche stralcio e che personalmente non ho seguito ».

Non crede che nell'esito di questo processo il suo cognome abbia avuto un peso? Detta in altro modo: che sarebbe stato più faticoso per un signor Rossi qualsiasi dimostrare di aver acquistato parte significativa della propria casa a propria insaputa?
«Penso il contrario. Penso che se Claudio Scajola non fosse stato un parlamentare e un ministro della Repubblica questa storia non sarebbe mai cominciata e questo processo non si sarebbe mai celebrato».

Magari non ci sarebbe stato neanche un signor Anemone vincitore di appalti pubblici che per motivi misteriosissimi pagava di tasca sua una parte di casa che apparteneva ad altri. Casualmente un ministro della Repubblica.
«Questo è possibile. Ma arrivati a questo punto, mio caro, che vuole che le dica?».

Basterebbe forse sapere che lei non troverà pace fino a quando non sarà venuto a capo del mistero aperto da questa sentenza lapidaria. Vale a dire le ragioni per le quali Anemone le ha comprato una parte di casa a sua insaputa.
«La tranquillizzo. Io sono come Papa Francesco. Mi astengo dal dare giudizi morali sugli uomini. Oggi mi basta sapere che si è arrivati alla verità. E che con questa verità potrò finalmente non parlare mai più di questa casa. Mai più».

 

SCAJOLA E SIGNORA NELLA CASA CON VISTA COLOSSEOCasa Scajola al colosseoCerchi Casa Chiedi a Scajola Striscione appeso di fronte alla casa con vista sul colosseo anemone P Balducci

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...